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I bambini trasmettono il Covid?
Un piccolo studio USA ripropone la domanda che spesso la comunità scientifica si è fatta in questi mesi: i bambini sono portatori e diffusori del Coronavirus? Due team di ricerca hanno studiato i tamponi effettuati a Chicago nel periodo compreso tra marzo e aprile. Lo studio non ha comunque risposto alla domanda, perché ha preso in considerazione solo l’acido nucleico virale e non il virus infettivo. La questione rimane aperta.
31 LUG - (Reuters Health) – I bambini di età inferiore a cinque anni presentano una maggiore carica virale di Coronavirus nel tratto respiratorio superiore. È quanto emerge da un piccolo studio pubblicato da JAMA Pediatrics, che solleva nuove domande sulla possibilità o meno che i bimbi possano infettare altri.
 
I dati sui bambini come fonti di diffusione del Coronavirus sono scarsi e i report iniziali non hanno rilevato forti evidenze che contribuiscano alla diffusione del virus. “Comprendere la capacità di trasmissione nei bambini sarà fondamentale per sviluppare linee guida di sanità pubblica”, hanno scritto gli autori dello studio sul JAMA Pediatrics.

Tra il 23 marzo e il 27 aprile 2020, un team di ricerca del Ann & Robert H. Lurie Children’s Hospital e della Northwestern University ha testato i tamponi effettuati in siti ospedalieri, ambulatoriali, in Pronto Soccorso e nei test point a Chicago, Illinois. Lo studio ha incluso 145 individui con un’età compresa tra un mese e 65 anni con COVID-19 da moderato a grave, che sono stati studiati in tre gruppi: bambini con un’età inferiore a cinque anni, bambini dai 5 ai 17 anni e adulti dai 18 ai 65 anni.
 
L’analisi ha rilevato che i bambini piccoli avevano una carica virale da 10 a 100 volte superiore a quella degli adulti nel tratto respiratorio superiore.

Le cariche virali nei bambini più grandi con COVID-19 erano simili ai livelli rilevati negli adulti. I ricercatori, inoltre, hanno riscontrato un maggior quantitativo di acido nucleico virale, il codice genetico di riproduzione del virus, nei bambini di età inferiore a cinque anni.

Lo studio ha esaminato solo l’acido nucleico virale e non il virus infettivo; ciò significa che non è chiaro se i bambini siano in grado o meno di diffondere il virus. Ed è questo l’aspetto che dovranno approfondire eventuali nuovi studi.
 
Fonte: Reuters Health News
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 
31 luglio 2020
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