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Anche dentro casa l’aria può essere inquinata. Fumo, detersivi, poco ricambio d’aria e profumi. I principali nemici dell’ambiente domestico
Si chiama inquinamento indoor ed è quell’inquinamento che si trova tra le mura di casa, degli uffici, delle scuole, degli ospedali e di qualunque altro luogo chiuso. Può essere causato dagli arredi, da materiali utilizzati per la pulizia, da vernici, solventi e da molti prodotti di uso quotidiano. E naturalmente dal fumo di sigaretta. Alcune semplici regole possono limitare i danni. Ecco i consigli dell’Istituto Superiore di Sanità. L’OPUSCOLO.
18 GEN - Per respirare aria pulita, forse, non resta che attrezzarsi per una gita in alta montagna. Sì, perché nemmeno tra le mura di casa nostra siamo lontani dall'inquinamento ambientale. Si tratta del cosiddetto inquinamento indoor e può essere causato da molte delle cose che utilizziamo quotidianamente, senza nemmeno renderci conto dei rischi per la salute che stiamo correndo. Mobili nuovi, prodotti per la pulizia della casa e della persona, solventi, vernici, tappezzeria, profumi, incensi e, ovviamente tra le sostanze più nocive di tutti, non poteva mancare il fumo di sigarette. 
 
È per questo che l'Istituto Superiore di Sanità ha redatto un vademecum per fornire tutti i consigli utili a diminuire quanto più possibile l'aria inquinata tra le quattro mura, che siano domestiche, del luogo di lavoro, di scuole o di ospedali. Nel 2010 l’ Istituto Superiore di Sanità ha istituito il Gruppo di Studio Nazionale sull'Inquinamento Indoor. Il team è nato proprio per fornire un supporto all'Italia nell'adeguamento agli standard comunitari.
 
Le regole d'oro
La regola numero uno, probabilmente, la conoscono tutti, ma non sempre ci si ricorda di applicarla: aprire le finestre, più volte durante la giornata, per favorire il ricambio d'aria. Regola numero due: ricordarsi che il profumo non è indicatore di pulizia. Il pulito non ha odore. È meglio non eccedere con l'uso di diffusori di profumi, incensi o candele profumate. 
 
Per la pulizia profonda è bene utilizzare prodotti semplici come l’aceto o il bicarbonato di sodio. Ovviamente, prima di utilizzare qualsiasi tipo di detersivo bisogna sempre leggere le etichette, i consigli del produttore non vanno mai sottovalutati, perché anche pulire la casa può significare inquinare. E pericoloso, infatti, miscelare i detersivi, soprattutto quelli che contengono ammoniaca o candeggina con le sostanze acide come gli anticalcare. Le esalazioni che ne derivano possono danneggiare davvero la salute. 
 
Sembrerà banale dirlo ma in casa non bisogna fumare, le sostanze chimiche rilasciate dal fumo di sigaretta non sono nocive e inquinanti soltanto mentre si fuma, ma restano sulle pareti, sugli arredi e sulle tende per lunghi periodi.
 
Le buone abitudini
Più in generale sono quattro le buone abitudini che tutti dovrebbero avere: far prendere aria gli abiti ritirati dalla lavanderia prima di riporli negli armadi, lavare con regolarità tende e tappezzerie, evitare che la temperatura e l'umidità siano troppo alte causando formazione di muffe e acari, pulire con cadenza i filtri dei condizionatori. Infine, ci sono delle situazioni, che pur non essendo frequenti, aumentano le possibilità dell'inquinamento indoor.
 
Quando in casa ci sono dei mobili nuovi, di esempio, è consigliabile cambiare con maggiore frequenza l’aria perché questi arredi possono lasciare sostanze inquinanti per lungo tempo. In presenza di animali domestici conviene spolverare più spesso sia i mobili che i pavimenti, cambiando frequentemente l'aria negli ambienti. In caso di ristrutturazione,il Gruppo di Studio Nazionale sull'Inquinamento indoor ricorda di scegliere quei materiali che possano essere il meno nocivi possibili per la salute. 
 
Se si sceglie il fai da te sarà meglio svolgere le proprie attività in un ambiente esterno e, se proprio non è possibile, lasciare le finestre aperte per lungo tempo. In caso di utilizzo di insetticidi, il cui uso dovrebbe essere strettamente limitato, ricordare sempre la regola numero uno: cambiare frequentemente l'aria.
 
Il Gruppo di Studio Nazionale sull'Inquinamento Indoor
Questi importanti consigli sono solo una piccola parte dei lavori che il Gruppo di Studio sta portando avanti negli ultimi anni, grazie alla collaborazione di molti esperti dei ministeri della Salute, dell'Ambiente, del Lavoro, ma anche delle Regioni, del CNR e di molti altri Istituti di rilevanza nazionale.
Attenzione all’ultimo suggerimento: poche semplici regole possono davvero cambiare la qualità dell'aria degli ambienti in cui viviamo e di conseguenza migliorare la nostra vita.
18 gennaio 2017
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