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Farmacie online. Gli USA contro la FedEx Corporation
Il gigante delle spedizioni è stato accusato dal Dipartimento di Giustizia di collusione con due diverse organizzazioni di farmacie online per conto delle quali trasportava e distribuiva farmaci soggetti a prescrizione medica venduti illegalmente. La FedEx avrebbe guadagnato da queste consegne almeno 820 milioni di dollari. L'atto di accusa.
23 LUG - La FedEx Corporation, gigante statunitense delle spedizioni, è stata accusata nei giorni scorsi dal Dipartimento di Giustizia americano di collusione con due diverse organizzazioni di farmacie online, collegate tra loro, per il ruolo avuto nel trasporto e nella distribuzione di farmaci soggetti a prescrizione medica venduti illegalmente. In particolare, l’azienda è accusata di aver consapevolmente e deliberatamente distribuito sostanze controllate e farmaci da prescrizione tra cui fendimetrazina, zolpidem tartrato, fentermina, diazepam e alprazolam, acquistati attraverso farmacie illegali sul web.
 
A diffondere la notizia in Italia è oggi l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in un articolo pubblicato sul proprio sito internet e spiegando che, come riportato dall'accusa, già a partire dal 2004 la Drug Enforcement Administration (DEA), la Food and Drug Administration (FDA) e alcuni membri del Congresso avevano informato la FedEx che i suoi servizi di trasporto erano stati utilizzati per distribuire farmaci senza prescrizione medica da farmacie online illegali, in violazione del Controlled Substances Act (CSA), del Food, Drug and Cosmetic Act (FDCA) e di varie leggi statali. Quello stesso anno, per tutelarsi, la FedEx aveva istituito una "credit policy" per le farmacie online, chiedendo a queste ultime di fornire una lettera di credito di una banca come garanzia.
 
Secondo le autorità, la FedEx avrebbe guadagnato dalle consegne legate al commercio di farmacie illegali online almeno 820 milioni di dollari, motivo per cui, se sarà giudicata colpevole, sarà costretta a pagare una multa pari a una cifra di almeno il doppio, circa 1,6 miliardi di dollari.
 
L’Aifa ricorda quindi come la Drug Enforcement Administration (DEA), l'agenzia federale statunitense volta a combattere il traffico di sostanze stupefacenti, sia da tempo impegnata per far chiudere le farmacie online che violano la legge, entrando in rotta di collisione con i corrieri internazionali. Ed evidenzia che “alla problematica delle farmacie online l’Aifa dedica da tempo particolare attenzione, come testimoniato dai progetti di IT intelligence portati avanti già dal 2008, che hanno consentito di definire una categorizzazione dell’offerta presente in rete e di evidenziare la struttura piramidale di alcune organizzazioni dedite a questo tipo di commercio”.

“La sottoscrizione del Memorandum di Intesa tra l’Aifa e LegitScript, l’ente che negli Stati Uniti effettua il monitoraggio delle farmacie online, ha consentito il blocco di numerosi siti non autorizzati con pagine in italiano, dediti alla vendita di medicinali illegali, falsificati e pericolosi. Sulla base dell’accordo, l’ente statunitense, a seguito di richiesta da parte dell’Aifa, segnala al Registrar del sito l’attività illegale effettuata nello spazio ospitato”, ricorda ancora l’Ente regolatore italiano. Che evidenzia inoltre come, dal punto di vista normativo, il recepimento della Direttiva 2011/62/UE ha consentito la formalizzazione in “Conferenza dei Servizi” del Tavolo di lavoro interistituzionale sulle farmacie web illegali, avviato dall’Aifa nel 2012. La Conferenza, cui partecipano il Ministero della Salute, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS), ha il compito di esaminare i casi segnalati o riscontrati nella sorveglianza e identificare le violazioni rispetto alla disciplina sulla vendita a distanza al pubblico mediante i servizi della società dell'informazione di farmaci.
 
A livello internazionale l’impegno dell’Aifa nel contrasto alle farmacie illegali è inoltre testimoniato dal progetto FAKESHARE, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma “Prevention of and fight against crime”, di cui l’Agenzia è capofila e al quale partecipano altre amministrazioni come l’Agenzia regolatoria spagnola e portoghese. L’obiettivo del progetto consiste nel coordinare le iniziative portate avanti dai Paesi europei nel settore delle e-pharmacies illegali, garantendo la gestione condivisa delle attività di monitoraggio e di intervento in questo ambito.

“Una serie di attività di diversa matrice dunque, cui si aggiungono le iniziative di sensibilizzazione e comunicazione, alcune già realizzate e altre in via di realizzazione, che hanno consentito all’Aifa di avere un ruolo di riferimento a livello internazionale nel contrasto all’offerta illegale di farmaci sul web”.

L’Aifa spiega infine che “il precedente stabilito con il caso FedEx sarà oggetto di esame sia nell'ambito della Conferenza dei Servizi che nel più ampio contesto delle iniziative di controllo cooperative cui Aifa partecipa, come l'operazione PANGEA, nel quadro della quale AIFA, Dogane, Ministero della Salute e NAS si rapportano ad attori privati come corrieri e gestori di sistemi di pagamento che, quando non applicano criteri stringenti di valutazione delle attività dei propri clienti, rischiano di diventare supporto involontario ad attività criminali vere e proprie, come la vendita di farmaci illegali e pericolosi”.
 
23 luglio 2014
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