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Covid. La pandemia ha rafforzato il rapporto degli italiani con gli operatori sanitari: più di sei italiani su dieci seguono i consigli del farmacista
La ricerca Ipsos Mori commissionata da Gsk Consumer Healthcare evidenzia come Covid-19 abbia modificato l’attenzione delle persone alla salute: il 61% degli italiani si fida del consiglio del farmacista per la gestione della salute e circa la metà di loro, il 46% intende ricorrere al farmacista più sovente in futuro per ricevere consigli su come trattare i problemi di salute minori.
22 LUG - La diffusione della pandemia di Covid-19, in questi primi mesi del 2020, ha avuto importanti conseguenze sulla vita e sulle abitudini delle persone, a partire dal loro rapporto con la salute. Gsk Consumer Healthcare (CH) ha commissionato uno studio all’istituto di ricerca Ipsos Mori per comprendere quanto la pandemia abbia modificato i comportamenti dei consumatori nella gestione della propria salute.

La fotografia che emerge dallo studio fa comprendere come oggi si presti maggiore attenzione alla nostra salute, ai sintomi, ad adottare comportamenti responsabili per ridurre al minimo le possibilità di contagio non solo verso noi stessi, ma anche nei confronti degli altri, che siano i nostri cari o la comunità in generale. C'è quindi una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità sul tema della cura di sé, e riteniamo centrale il ruolo degli operatori sanitari.

Il 62% degli italiani ha sviluppato una migliore comprensione di ciò che ha un impatto sulla propria salute ed il 69% ha oggi maggiori probabilità di considerare la salute nel proprio processo decisionale quotidiano. Il 54% degli italiani si è reso conto di aver dato la propria salute per scontata prima della pandemia di coronavirus, mentre adesso il 62% capisce meglio cosa impatta su di essa.
 
Gli italiani (79%) sono tra i più propensi, insieme agli spagnoli 80%, a prendere precauzioni extra per ridurre al minimo o eliminare la trasmissione di malattie che potrebbero avere, e ad effettuare delle scelte in ottica di prevenzione, come dimostra l’intenzione per il 47% degli intervistati di assumere più vitamine o minerali per aiutare a rafforzare il proprio sistema immunitario da ora in poi. Il 75% degli italiani ha affermato che essere responsabili per la propria salute è anche importante per non gravare sul sistema sanitario nazionale.

In questo percorso di maggiore attenzione e responsabilizzazione degli italiani verso la propria salute accelerato dall’emergenza sanitaria, è emerso con ancora maggiore forza il ruolo determinante degli operatori sanitari: l’indagine ha infatti rilevato che ben il 61% degli italiani si fida del consiglio del farmacista per la gestione della salute e circa la metà di loro, il 46% intende ricorrere al farmacista più sovente in futuro per ricevere consigli su come trattare i problemi di salute minori, così come il 48% delle persone nel Regno Unito e al 45% delle persone in Spagna.

Circa i due terzi degli italiani (66%) inoltre si rivolgerebbero ad un operatore sanitario come primo consiglio per problemi di salute minori quali ad esempio i dolori articolari o un raffreddore (64%), circa 1 su 10 a familiari e amici e soltanto il 5% ricorrerebbe a Internet. Andrebbe in prima battuta da un medico di medicina generale in caso di problemi di salute - nella fascia di età 55 ai 70 anni - quali: movimento/dolori articolari (il 58%), mal di testa (il 29%), rash cutaneo (il 62%), raffreddore e influenza (il 47%).
 
“Questa emergenza sanitaria ha contribuito a rafforzare il ruolo degli operatori sanitari quali referenti chiave per la gestione della salute delle persone – dichiara Antonio Limitone, Medical Affairs Head di Gsk CH. – Il consiglio del medico di base, specifico e costruito su una relazione duratura e continuativa con i pazienti, è fondamentale per indirizzarli verso il percorso terapeutico più idoneo ma anche per educarli a prendersi cura della propria salute. La collaborazione con tutti gli interlocutori del settore per un’azienda Consumer Healthcare è quindi fondamentale per fare squadra e ottenere dei risultati concreti in termini di salute e di sostenibilità del sistema sanitario”.

“La pandemia di Covid-19 ha inoltre evidenziato l’importanza della farmacia come presidio sanitario sul territorio e del farmacista come figura chiave nel consiglio per la gestione della salute – prosegue Limitone – Il nostro impegno punta a rafforzare la relazione con i farmacisti per offrire ai consumatori una gamma sempre più ampia di soluzioni per soddisfare i loro bisogni di salute, e consigli validi in ottica di prevenzione, adozione di stili di vita sani, automedicazione e quindi maggiore responsabilizzazione e autonomia nella cura di sé”.

Oltre un terzo degli italiani (37%), concorda di essere più propenso a curare i propri disturbi di salute con farmaci da banco, invece di andare dal medico di famiglia, evidenziando l’importanza di questo tipo di prodotti nell’auto-gestione della propria salute.

La ricerca ha messo in evidenza l’importanza per gli italiani della scelta dei marchi dei farmaci da banco nella gestione della salute: per l'89% degli italiani è importante che i marchi che scelgono di acquistare siano quelli di cui si fidano (seguiti dall'84% degli spagnoli, dal 79% delle persone nel Regno Unito e dal 73% dei tedeschi), siano scientificamente provati (89%) e abbiano una forte tradizione (60%). Spesso la scelta è orientata verso prodotti “premium” e con un buon rapporto qualità prezzo.

“La maggiore attenzione e responsabilità delle persone verso la propria salute a seguito dell’emergenza Covid-19 ci ispira a rafforzare ulteriormente il nostro impegno in due direzioni – ha affermato Giuseppe Abbadessa, General Manager di Gsk CH Italia – nella collaborazione e creazione di alleanze con il mondo degli operatori sanitari, e nell’offrire ai consumatori non soltanto una gamma sempre più ampia di soluzioni ai loro bisogni di salute attraverso marchi forti, riconosciuti e con solide basi scientifiche, ma anche continuando a promuovere una cultura responsabile della cura di sé quotidiana come strumento consapevole di prevenzione, salute e benessere, per migliorare la qualità di vita contribuendo al tempo stesso a ridurre l’impatto sul sistema sanitario”.
 
22 luglio 2020
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