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Persone con demenza: dalle Regioni le Linee di indirizzo per la costruzione di "Comunità amiche"
Secondo le Linee di indirizzo  è  fondamentale che ogni comunità che vuole iniziare un percorso per diventare “Amica delle Persone con Demenza” tenga conto di alcuni elementi che consentono di sviluppare un progetto adeguato e sostenibile in relazione alle proprie dimensioni, alle caratteristiche dei portatori di interesse e alla quantità di risorse a disposizione. LE LINEE DI INDIRIZZO.
18 DIC - Una Comunità “Amica delle Persone con Demenza” deve avere almeno sette obiettivi di lavoro:
- aumentare la consapevolezza della comunità e la comprensione verso la demenza;
- ridurre lo stigma sociale associato alla demenza;
- rendere partecipi del processo di mutamento sociale le persone con demenza e i loro familiari in tutte le fasi di attuazione;
- favorire il supporto e una presa in cura appropriata della persona con demenza;
- favorire un contesto comunitario vivibile e fruibile ovvero attività ricreative, culturali, sociali facilmente accessibili ed appropriate;
- promuovere un ambiente urbano familiare ed accogliente;
- rendere i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali maggiormente attenti e sensibili.


Attività che andrebbero svolte nelle otto aree individuate dall’Oms nel documento “Age Friendly Cities” del 2007: ambiente domestico; coinvolgimento nelle iniziative sociali; inclusione sociale; partecipazione civica e occupazione; comunicazione e informazione; supporto di comunità e servizi socio-sanitari e socio-assistenziali; spazi esterni ed edifici; trasporti (trasporto su strada, mezzi pubblici, trasporto ferroviario e aereo).
 
L’indicazione è anche la prima raccomandazione contenuta nelle “Linee di indirizzo nazionali per la costruzione di ‘Comunità amiche delle persone con demenza’”, all’esame delle Regioni e su cui la Commissione salute ha già espresso il suo assenso.


Secondo le Linee di indirizzo – seconda raccomandazione – è  fondamentale che ogni comunità che vuole iniziare un percorso per diventare “Amica delle Persone con Demenza” tenga conto di alcuni elementi che consentono di sviluppare un progetto adeguato e sostenibile in relazione alle proprie dimensioni, alle caratteristiche dei portatori di interesse e alla quantità di risorse a disposizione.


Tra questi; Accertarsi di coinvolgere un gruppo di persone motivate ovvero costituire un gruppo di lavoro; Dare voce alle persone con demenza che vivono nella comunità; Elaborare un piano per sensibilizzare organizzazioni e imprese verso la demenza; Concentrare i propri piani su alcuni aspetti fondamentali individuati a livello locale; Aumentare la visibilità della Comunità Amica delle Persone con Demenza; Analizzare i risultati per adattare le azioni e monitorare le iniziative.


Secondo il documento “Evidence review of Dementia Friendly Communities – European Joint Action on Dementia”   redatto da Imogen Blood and Associated, che rappresenta attualmente la miglior sintesi delle esperienze delle Comunità Amiche delle Persone con Demenza a livello internazionale, sono quattro i fattori che si rivelano cruciali nella creazione e nella gestione di una Comunità Amica delle Persone con Demenza: “Persone” “Luoghi”, “Reti” e “Risorse” (terza raccomandazione).


E per garantire la piena realizzazione del modello di una Comunità Amica delle Persone con Demenza è necessario che ciascuna realtà definisca processi, percorsi, ruoli e rapporti di collegamento e collaborazione all’interno di tutta la rete degli attori coinvolti (quarta raccomandazione).


Le Regioni dovrebbero valorizzare l’importanza della sinergia tra le associazioni, gli enti locali, il terzo settore e il sistema socio-sanitario e socio-assistenziale e incentivarne la realizzazione. In particolare, a livello regionale, occorre promuovere il raccordo tra tutti i soggetti che, a vario titolo, operano nell'ambito delle demenze a livello sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, anche attraverso la formalizzazione di appositi accordi di collaborazione. Altrettanto cruciale promuovere ed adottare adeguate forme di comunicazione su tutto il territorio regionale.


Il ruolo degli Enti Locali è fondamentale perché racchiude potenzialità che risultano primarie nell’approcciarsi ai percorsi di progettazione partecipata.


Il Comune si impegna nel costruire le reti di partnership con gli altri soggetti della comunità interessati allo sviluppo delle Comunità Amiche delle Persone con Demenza e potrà mettere a disposizione risorse (strumentali, di personale e/o economiche) per sostenere lo sviluppo delle azioni progettuali.


L’azienda sanitaria opera per realizzare un cambiamento radicale nell’approccio alla demenza, nella consapevolezza del fatto che far fronte ai bisogni della persona con demenza e della sua famiglia richiede interventi realizzati in integrazione tra servizi sanitari e socio-assistenziali oltre a un'efficiente integrazione ospedale-territorio; l’ambito sanitario e socio sanitario assumono un ruolo insostituibile perché nessun cambiamento può essere raggiunto se chi si occupa del percorso di presa in cura e presa in carico delle persone con demenza viene escluso da questi processi trasformativi.


Le persone con demenza, i familiari e i loro rappresentanti sono attori principali del processo di cambiamento sociale, partecipano alla fase progettuale, gestionale ed esecutiva per pianificare azioni che rispondano il più possibile ai loro bisogni e ne qualifichino la vita all’interno della comunità di appartenenza.


Il Terzo settore e le rappresentanze della comunità civile svolgono un ruolo importante all’interno del gruppo di lavoro perché possono dare risposte integrative alle istanze delle persone con demenza e dei loro familiari e implementare le azioni a loro supporto.


Infine, il settore for-profit, in collaborazione con il Comune e tutti gli attori promotori del progetto, può partecipare alle iniziative della Comunità Amica delle Persone con Demenza a titolo volontaristico evitando ogni interesse commerciale da parte delle organizzazioni coinvolte.

18 dicembre 2019
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