Ludopatia. Al via lo studio nella Regione Marche per la prevenzione e la cura
Tra ottobre e dicembre i cittadini di 25 comuni (per un totale di 10.000 persone) riceveranno a casa un questionario cartaceo anonimo contiene una serie di domande riguardanti le opinioni personali, le conoscenze possedute e i comportamenti adottati nei confronti del gioco. Una volta raccolti, i questionari aiuteranno a comprendere le diverse sfaccettature del fenomeno e a valutare nuovi interventi di prevenzione.
26 OTT - Prenderà avvio nei prossimi giorni GAPS - Gambling Adult Population Survey, lo studio condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc) voluto e finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del piano per la prevenzione e la cura delle problematiche legate al gioco d’azzardo.
Sarà attivo tra ottobre e dicembre 2018 su 25 comuni marchigiani campionati, per un totale di 10.000 residenti. I soggetti, selezionati in maniera casuale dalle liste anagrafiche tra i 15 e i 74 anni, riceveranno a casa un questionario cartaceo, assolutamente anonimo a garanzia della privacy dei partecipanti, che contiene una serie di domande riguardanti le opinioni personali, le conoscenze possedute e i comportamenti adottati nei confronti del gioco.
In questo modo, spiega la Regione in una nota, “verranno raccolte le informazioni utili per comprendere il fenomeno in tutte le sue sfaccettature, dalle prevalenze alle preferenze di gioco, dalla facilità di accesso ai diversi comportamenti legati al gioco, così come le implicazioni socio-demografiche ed economiche legate all’azzardo. Verranno valutate anche le eventuali differenze nei comportamenti di gioco in tipologie di Comuni che hanno scelto di adottare provvedimenti restrittivi per fornire alla Regione Marche gli elementi conoscitivi e scientifici necessari a orientare politiche sociali mirate ai reali bisogni della popolazione, e a disegnare specifici interventi di prevenzione o di riduzione dei rischi associati al gioco d’azzardo”.
La Regione Marche si fa promotrice dell’invito a tutta la popolazione residente affinché la partecipazione allo studio GAPS sia “elevata” consentendo così di raccogliere una quantità di dati adeguati alla valutazione del fenomeno.
Questo studio è una delle azioni previste nel Piano Regionale di prevenzione e contrasto del Gioco d’Azzardo patologico 2017-2018, finanziato dalla Regione e dal Ministero della Salute per oltre 2.6 milioni di euro. Il Piano, in fase di attuazione, è articolato in cinque Programmi territoriali provinciali attuati con oltre 70 progetti dall’ASUR, dagli enti privati accreditati e dagli Ambiti Territoriali Sociali.
“Il dato sugli studenti con comportamento di gioco problematico della Regione Marche non si discosta dal dato nazionale” dice
Sabrina Molinaro, ricercatrice Cnr-Ifc e responsabile degli studi ESPAD®Italia e IPSAD®. che dal 10 anni monitora la diffusione del Gioco d’ azzardo n Italia. “E il quadro del fenomeno in Italia è preoccupante: nel 2017 hanno giocato d’azzardo circa 17 milioni di italiani tra i 15 e i 64 anni, ovvero il 43% della popolazione stando alle stime derivate dall’ultimo studio campionario IPSAD® condotto dal Cnr-Ifc nel 2017. Il dato fa registrare un aumento di 15 punti percentuali se confrontato alle stime dell’anno precedente. Tra gli studenti dai 15 ai 19 anni, si osserva una progressiva riduzione delle prevalenze di gioco, che passano dal 47% nel triennio 2009-2011 al 37% nell’ultima rilevazione ESPAD®Italia relativa al 2017. Dopo una crescita pressoché costante nell’ultimo decennio, anche il gioco d’azzardo online fa registrare un lieve calo tra i giovani, ma se si guarda nello specifico agli strumenti utilizzati per giocare, la diminuzione riguarda tutti i device a eccezione dello Smartphone, a indicare una modifica nelle possibilità di accesso al gioco potenzialmente anche i minorenni”.
Il gioco d’azzardo rappresenta quindi un fenomeno dinamico, che evolve in maniera differenziale tra le diverse fasce di età e le condizioni prese in esame. Secondo i dati presentati nella nota, la quota di giocatori problematici è in aumento nella popolazione generale italiana, passando dall’1 al 2,4% negli ultimi dieci anni, mentre sembra stabilizzarsi attorno al 7%, dopo il picco (10%) registrato nel 2008.