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Ema. Commissione Sanità UE: “Olanda assicuri copertura costi e piena operatività Agenzia”. La Via: “Il caso non é chiuso”
Nella relazione, inoltre, si eprime "rammarico" per la procedura conclusasi mediante sorteggio "a dispetto dell'importanza della decisione". Queste decisioni, si rimarca, "devono essere adottate nel quadro della procedura legislativa ordinaria, con il Parlamento e il Consiglio che agiscono su un piano di parità in veste di colegislatori". Per l'europarlamentare La Via: "Caso non chiuso. Affermato il ruolo del Parlamento europeo che, se confermato, ci porterà al Trilogo". LA RELAZIONE
13 MAR - Approvata ieri in Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare la proposta degli  europarlamentari che chiedono che la sede dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) sia Amsterdam, ma con delle condizioni. Resta dunque ancora aperto un piccolo spiraglio per Milano. Nella relazione, si sottolinea innanzitutto il "rammarico" per la procedura di selezione della nuova sede dell'Ema, conclusasi mediante sorteggio "a dispetto dell'importanza della decisione". Queste decisioni, si rimarca, "devono essere adottate nel quadro della procedura legislativa ordinaria, nel pieno rispetto delle prerogative del Parlamento europeo, con il Parlamento e il Consiglio che agiscono su un piano di parità in veste di colegislatori".

 
Si invita, inoltre,  le autorità di bilancio e la Commissione ad assicurare che i costi associati al cambiamento di sede dell'Ema siano "pienamente coperti dall'attuale paese ospitante". So invita poi le autorità di bilancio e la Commissione a garantire che i costi supplementari connessi al doppio trasferimento della sede dell'Ema, inizialmente in una sede temporanea e poi presso l'edificio Vivaldi, siano "pienamente coperti dal governo dei Paesi Bassi" e, pertanto, "non incidano negativamente sul bilancio generale dell'Unione".
 
Infine, si invita le autorità di bilancio e la Commissione ad assicurare che il doppio trasferimento non pregiudichi le normali esigenze operative dell'Ema e "garantisca la continuità operativa e il buon funzionamento" dell'Agenzia, senza interruzioni, oltre marzo 2019.
 
Per l'eurodeputato Giovanni La Via: "Il caso Ema non è chiuso, in quanto c'è anche un problema rivelante dal punto di vista istituzional. È stata approvata la mia posizione volta a vedere affermato il ruolo del Parlamento europeo e quindi una modifica del testo legislativo che se confermato dalla plenaria, cosa speriamo che avvenga, ci porterà al Trilogo, quindi ad un confronto con l'altro legislatore che speriamo possa addivenire ed avere le nostre stesse posizioni". 
 
Secondo l'eurodeputato, "una cosa è certa: vogliamo garantire l'operatività dell'Ema e non vogliamo che l'agenzia sia ostaggio di una procedura legislativa, vogliamo il rispetto dei tempi da parte dell'Olanda, e abbiamo chiesto come gruppi politici, alla Conferenza dei presidenti, di pronunciarsi sul joint statement, quello firmato nel 2012 e che non riteniamo possa più continuare ad esercitare la sua validità".
 
"Uno statement - conclude - non legalmente vincolante, ma noi non vogliamo più che condizioni l'operatività legislativa nel caso di relocation o altre localizzazioni di altre agenzie". Con il testo approvato in Commissione il "Parlamento ha detto che non intende più seguire in futuro procedure simili e vuole essere pienamente partecipe delle procedure legislative senza essere chiamato ad approvare ciò che altri decidono".
13 marzo 2018
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