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Il VENETO sulle barricate: “Non taglieremo nemmeno un servizio.Impatto su sanità a 3,2mld”
29 GEN - La Regione non ci sta ai tagli: “Si sta tentando di trascinare il Veneto e le pochissime altre Regioni con i conti in ordine nel vortice del disavanzo”. E poi a Renzi: “Metta le mani nelle tasche degli spreconi. Noi non taglieremo nemmeno un servizio”. Per la sanità 2,3 mln da Fsn più 400 mln per epatite C e 500 mln di taglio su edilizia sanitaria.
“Per mesi dalle bocche di mezzo Governo a cominciare dal premier Renzi abbiamo sentito il ritornello ‘niente tagli alla sanità’ e il risultato finale è il seguente: il totale dei tagli alla sanità è arrivato a 3 miliardi e 200 milioni”. L’assessore alla Sanità del Veneto e coordinatore in materia delle Regioni, Luca Coletto ribadisce il suo no ai tagli e ribadisce che il Veneto “non taglierà un euro”. Ma prima fa i conti e sono 3,2 mld. “Parliamo di 2,3 miliardi di taglio a quanto concordato per il Fondo Sanitario Nazionale 2015 in sede di patto Nazionale per la Salute – ha detto l’assessore agli “Stati Generali della Sanità” del Veneto- ; di 400 milioni di costi in più per i nuovi farmaci contro l’epatite, che è giusto erogare ma con fondi nazionali aggiuntivi e non con un aggravio di spesa scaricato sulle regioni; di 500 milioni in meno, su un totale di 800 milioni concordato nel Patto per la Salute, per l’edilizia sanitaria”.

“La realtà è che si sta tentando di trascinare il Veneto e le pochissime altre Regioni con i conti in ordine – ha aggiunto Coletto – nel vortice del disavanzo, o in quello ancor peggiore del calo delle prestazioni offerte alla gente, seguendo il filo perverso che passa da Monti a Letta e oggi è nelle mani di Renzi con lo scopo, evidente e palese con la riforma costituzionale oggi in discussione,  di mettere le Regioni alle corde e riaccentrare la gestione della sanità. Sarebbe la fine del miracolo sanitario del Veneto – ha specificato Coletto – ma stiamo lottando e lotteremo fino all’ultimo, rimanendo sulle barricate già erette e utilizzando tutti gli strumenti di opposizione anche sul piano giuridico. Comunque vada noi non taglieremo nemmeno un servizio alla gente e non metteremo le mani nelle tasche dei veneti. Le mani nelle tasche le metta Renzi  agli spreconi costringendoli ad attuare i costi standard”.  
 
“La legge di stabilità ci taglia anche nel 2015 altri 240 milioni di euro – ha concluso - , mentre nessuno va a toccare i veri buchi neri della sanità italiana. Così non può andare avanti, perché le mazzate arrivate da Monti prima, Letta poi e Renzi adesso sono inique e insopportabili: si sta violando l’articolo 32 della Costituzione che sancisce l’assistenza sanitaria universalistica, si sta consegnando l’Italia al sistema delle assicurazioni private”.
29 gennaio 2015
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