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Prevenzione e stili di vita: i numeri su attività fisica, alimentazione, sovrappeso e obesità, alcol e fumo
21 APR - Attività fisica
Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana
Nel 2016, il 39,2 per cento della popolazione di 3 anni e più non pratica sport né attività fisica nel tempo libero. Le donne sono più sedentarie degli uomini (43,4 per cento contro 34,8 per cento).
a basso reddito: le donne anziane hanno raramente abitudini di consumo elevato.
 
Fonte: Sorveglianza PASSI (popolazione 18-69 anni)
Per il periodo di rilevazione 2013-2016, la sedentarietà è significativamente più frequente in alcune categorie: nella fascia di età più anziana (50-69 anni, 36,7%), fra le donne (34,3%, contro il 30.6% tra gli uomini entrambe in aumento), fra le persone con molte difficoltà economiche (41%), fra quelle con un titolo di studio basso o assente (43,4%) e tra gli intervistati con cittadinanza straniera (34,5%).
 
Alimentazione
Nel 2016 continua il leggero aumento della percentuale di persone che hanno l’abitudine di fare una colazione che può essere definita “adeguata” (81,7% della popolazione di 3 anni e più). Questo comportamento è più diffuso tra le donne (84,6% contro il 78,6% degli uomini). (Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana)
 
Sul consumo di frutta e verdura, inoltre, i dati 2013-2016 mostrano che in Italia quasi la metà degli adulti di 18-69 anni (48,2%) consuma almeno 3 porzioni di frutta e/o verdura al giorno, ma meno di 1 italiano su 10 (9,6%) ne consuma almeno 5 (“five a day”). L’adesione a tale raccomandazione è leggermente più alta tra le donne (11,3% contro il 7,9% degli uomini). (Fonte: Sorveglianza PASSI - popolazione 18-69 anni)
 
Sovrappeso e Obesità
Dai dati 2013-2016 emerge che due adulti su cinque (42,7%) sono in eccesso ponderale, con il 31,7% in sovrappeso (in leggero aumento) e l’10,5% obesi (in leggera diminuzione); l’eccesso ponderale è significativamente più frequente nella fascia di età più anziana (50-69 anni: sovrappeso 40,2%, obesi 15,7%) e, a differenza che nella media Europea, fra gli uomini (40,2% sovrappeso e 11,2% obesi) rispetto alle donne (23,8% sovrappeso e 9,9% obese), fra le persone con molte difficoltà economiche (rispettivamente: 34,7% e 16,5%), fra quelle con titolo di studio basso o assente (rispettivamente: 42,3% e 22,5%).
La distribuzione dell’eccesso ponderale, disegna un gradiente Nord-Sud con una maggiore diffusione nelle Regioni meridionali. Nel periodo 2013-2016, tuttavia, non si evidenzia un aumento nella prevalenza dell’eccesso ponderale. (Fonte: Sorveglianza PASSI - popolazione 18-69 anni)
 
Alcol
Il comportamento a rischio verso l’alcol ha una forte connotazione di genere: nel 2016 i comportamenti di consumo più a rischio, il consumo abituale eccedentario e il binge drinking riguardano il 23,2 per cento degli uomini e il 9,1 per cento delle donne (15,9 per cento in media nazionale)
Livelli bassi nelle graduatorie dei consumi si trovano anche per gli appartenenti al gruppo anziane sole e giovani disoccupati e degli italiani. (Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana)
 
Dai dati 2013-2016 risulta che il consumo Binge è due volte e mezzo più frequente tra gli uomini (12,9%) rispetto alle donne (5,1%), anche il consumo alcolico a maggior rischio (consumo abituale elevato + consumo episodico eccessivo + consumo fuori pasto) è due volte più frequente tra gli uomini (22,3%) rispetto alle donne (11,5%). (Fonte: Sorveglianza PASSI - popolazione 18-69 anni)
 
Fumo
I fumatori sono diminuiti passando dal 24% del 2002 al 19,8% del 2016 (-17,5%) riduzione più accentuata tra gli uomini che sono passati dal 31,3% al 24,8% (-20,7%) rispetto alle donne, passate dal 17,2% al 15,1% (-12,2%).
Ampie sono quindi le differenze di genere; l’abitudine al fumo di tabacco è più diffusa nelle fasce di età giovanili ed adulte. In particolare, tra i maschi la quota più elevata si raggiunge tra i 25 e i 34 anni e si attesta al 33,5%, mentre tra le femmine si raggiunge tra i 55-59 anni (20,4%). (Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana)
 
 
Dai dati del periodo 2013-2016 emerge che in Italia il fumo di sigaretta è più frequente fra le classi socioeconomiche più svantaggiate (meno istruiti e/o con maggiori difficoltà economiche) e negli uomini. Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia un quarto dei fumatori ne consuma più di un pacchetto.  La variabilità regionale mostra in testa alla classifica delle Regioni con le più alte quote di fumatori alcune del Centro–Sud, come Umbria, Abruzzo, Lazio e Campania.
Nel periodo 2013-2016 i tentativi di smettere riguardano il 36,6% della popolazione di età 18-69 anni più frequenti tra le donne (37,9%) rispetto agli uomini (35,6%) l’andamento è comunque in calo dal 42,4% del 2008 al 35,3% del 2016. (Fonte: Sorveglianza PASSI - popolazione 18-69 anni)
 
Dai dati prodotti nel periodo 2013-2016 dal sistema di sorveglianza Passi, relativamente ai descritti fattori di rischio comportamentali, emerge che ad eccezione della sedentarietà, le donne adottano mediamente stili di vita più salutari, sia per quanto riguarda le abitudini alimentari che il fumo e il consumo di alcol a maggior rischio.
 
 
Adolescenti
La sorveglianza HBSC Italia fotografa, nell’ambiente scolastico, lo stile di vita degli adolescenti per individuare quei comportamenti a rischio che possono avere effetti sulla salute e, quindi, mettere a fuoco dove serve intervenire per promuovere la salute della collettività di oggi e di domani.
Sostenuto dal Ministero della Salute/CCM, nell’ambito del programma strategico “Guadagnare salute” è  condotto con il coordinamento scientifico dell’Università degli Studi di Torino, Padova e Siena e in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, le Regioni e le Aziende Sanitarie Locali.
La popolazione target dello studio HSBC è costituita dai ragazzi e ragazze in età pre-adolescenziale e adolescenziale (11, 13 e 15 anni) che rappresenta una fase cruciale per lo sviluppo dell’individuo e costituisce un momento chiave nel quale poter intervenire efficacemente e preventivamente con politiche sanitarie adeguate.
 
21 aprile 2018
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