Continua ad aumentare il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia. Nella 48° settimana del 2023, infatti, l’incidenza è pari a 10,7 casi per mille assistiti (9,3 nella settimana precedente). Si sottolinea che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza. È quanto emerge dall’ultimo bollettino RespiVirNet. I casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 630.000, per un totale di circa 2.946.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
Aumenta l’incidenza in tutte le fasce di età, ma risultano maggiormente colpiti i bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 24,7 casi per mille assistiti (18,5 nella settimana precedente). La scorsa stagione in questa stessa settimana l’incidenza di ILI nei bambini sotto i cinque anni era pari a 49,2 casi mille assistiti. Il valore dell’incidenza totale è pari a 10,71 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 24,71 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 9,33 nella fascia 15-64 anni a 11,41 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 6,33 casi per mille assistiti.
Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne il Molise. In dieci Regioni/PPAA è stata raggiunta la soglia di intensità media dell’incidenza.
Quattro Regioni (P.A. di Bolzano, Valle d’Aosta, Basilicata, Calabria) non hanno ancora attivato la sorveglianza RespiVirNet.
Sorveglianza virologica