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“I farmaci non sono saponette. La fascia C non va liberalizzata”. La tavola rotonda
24 MAG - Dopo l’intervento della presidente Racca e del Ministro Lorenzin durante l’Assemblea di Federfarma si è svolta una tavola rotonda con politici e addetti ai lavori. Tema principale la nuova governance del farmaco oltre che il futuro della farmacia.
 
In tema di governance il Dg Aifa Luca Pani ha chiarito che per il fondo dei farmaci innovativi che scade quest’anno abbiamo “richiesto un finanziamento ulteriore perché 500 mln all’anno non bastano e dobbiamo chiedere fondo aggiuntivo”. Sul tema Pani ha evidenziato che “bisogna calcolare i costi evitati. Per esempio su Epatice c abbiamo risparmiato 20 mln sull’interferone”. “Gli effetti sui trapianti – ha detto invece - non li abbiamo ancora visti. Ma in questo senso è fondamentale avere i dati soprattutto per la farmaceutica ospedaliera”. Un riferimento Pani lo ha fatto anche sulla farmacia dei servizi: “Serve un collegamento stretto con medico di medicina generale e sarebbe interessante il lavoro del farmacista per il controllo sull’appropriatezza prescrittiva, perché le cronicità vanno anticipate sul territorio”.

Durante l’evento è intervenuto anche il responsabile della Sanità del PD, Federico Gelli che ha affermato come “sulle politiche del farmaco c’è da riportare una governance centrale per investire sulla deospedalizzazione”. In quest’ottica Gelli ha specificato come il “ruolo delle farmacie sul territorio sarà fondamentale per potenziare l’uso appropriato dei farmaci”. Gelli ha parlato anche del Ddl Concorrenza: “È nato male. Ma è stato modificato bene alla Camera ora è in discussione al Senato”. E poi sul no alla liberalizzazione della fascia C con ricetta fuori dalla farmacie replica indirettamente all’ex segretario PD Pierluigi Bersani. “Ci sono voci diverse nel partito e c’è qualcuno che ha qualche reminiscenza del passato. Ma la maggioranza partito non la pensa così. Non è questione di tutela lobby o piaggeria ma è convincimento: la distribuzione del farmaco non può essere demandata al libero mercato. Il farmaco è talmente importante che non può essere assimilato ad altri prodotti”. E poi ha precisato: “Dove c’è stato libero mercato non ci sono stati buoni risultati e il farmacista non può essere visto solo come il commerciante del farmaco. I gufi rosicano e continueranno a farlo”.

Tra gli interventi anche quello del presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. “Ogni volta che c’è un problema nel Paese si toccano le farmacie e le industrie del farmaco. Ebbene questo non è più possibile e bisogna dire la verità e dire basta a pregiudizi e a chi parla senza dati”. Il punto per Scaccabarozzi è che “non si può prendere la salute e metterla in un mercato qualsiasi. E vedo che nonostante gli sforzi, alla fine, si riconduce tutto all’aumento del numero di farmacie, al payback, ai tetti, all’equivalenza terapeutica tutto perché si deve usare sempre la parola risparmio rispetto alla salute”.
 
“Cominciamo a parlare di efficienze ha detto – perché è ormai chiaro che così il sistema non regge più”. Un riferimento anche alle gare sull’equivalenza terapeutica: “I farmaci non hanno lo stesso effetto su tutti i pazienti. Possiamo pensare trattare tutti gli ipertesi con un solo farmaco? A mio avviso no”
Altro problema segnalato da Scaccabarozzi “è il ritardo per l’accesso ai farmaci innovativi su cui invece la farmacia può avere ruolo importante. Bisogna cambiare la governance ma non dobbiamo pensare solo a fare cassa”.

Sempre sul tema governance è intervenuto anche il coordinatore del tavolo sulla farmaceutica Paolo Bonaretti. “Siamo ad un punto di svolta. C’è uno sforamento di 2 mld che avremo anche nei prossimi 3 anni. È evidente che c’è un sottofinanziamento del spesa farmaceutica, ma dobbiamo ragionare in modo che i farmaci siano garantiti a tutti”. E uno dei primi tasselli per riuscirci è “calcolare i costi evitati. Il punto è che essi non vengono prodotti quando si spende ma in un periodo successivo. Vedi per esempio i trapianti, il risparmio ci sarà quando chiuderanno i centri. Il punto è che dobbiamo pensare di fare investimenti oggi per risparmiare sul futuro”. E poi ha sottolineato: “Il controllo della farmaceutica ospedaliera dovrebbe essere come quello della territoriale”.
 
Non  si sono sottratte al confronto le Regioni, rappresentate dal presidente del Comitato di Settore, Massimo Garavaglia. “Le Regioni sono tra l’incudine e il martello perché devono garantire il Ssn con un budget ridotto. Ma pensare che la soluzione dell’accentramento  migliori  la qualità sul territorio penso sia un’utopia. Non è problema di centro e periferia, ma di efficienza del sistema”. Garavaglia ha parlato anche di convenzione: “Vorremo chiudere e penso che ce la faremo entro l’anno”.
 
A prendere la parola anche la presidente della commissione Igiene e Sanità Emilia Grazia De Biasi che è tornata sul tema del Ddl concorrenza. “È fermo in commissione attività produttive. Ma per quanto ci riguarda c’è un’unanime convinzione sulla liberalizzazione della fascia c. Il problema non è liberalizzare ma è che il farmaco non è una saponetta”. Ma la senatrice ha parlato anche di parafarmacie: “Bisogna ragionarci perché è una contraddizione che va risolta. Non facciamo sanatorie ma quelli sono farmacisti come voi (ha detto alla platea). Non so forse si potrebbe togliere il farmacista dalla parafarmacie, ma ripeto a parte questo, bisogna ragionare”.
 
“Spesso in sanità si parla degli strumenti ma non dei professionisti – ha poii ricordato il segretario della Fimmg, Giacomo Milillo – perché l valore della prestazione intellettuale non è valorizzato, mentre noi dobbiamo essere orgogliosi di ciò che facciamo ogni giorno”. E Milillo ha quindi precisato che non bisogna cadere “nel luogo comune di impoverire le professioni”. E in questo senso “le convenzioni sono un’occasione da non perdere e anche per vedere la vera volontà della parte pubblica. Credo molto al contributo che una convenzione può dare. Noi abbiamo vissuto sempre nell’ipocrisia del conflitto d’interesse mentre la convenzione può essere strumento di trasparenza”.
 
L.F.
24 maggio 2016
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