Croce replica al Comitato No Enpaf: “Adottati tutti i provvedimenti necessari per far fronte all’emergenza”
Il presidente dell’Ente previdenziale dei farmacisti in una lettera risponde al
Comitato che chiedeva di abolire le quote Enpaf 2020 per farmacisti dipendenti e disoccupati. “Abbiamo differito i versamenti delle quote, stanziato 500 mila euro e previsto un contributo di 400 euro per ogni giorno in cui una farmacia dovesse rimanere chiusa”.
LA LETTERA
28 APR - In questo momento di grave emergenza epidemiologica da Covid-19, il Consiglio di amministrazione dell’Ente sta adottando tutti i provvedimenti necessari per far fronte alla situazione, moltiplicando i propri sforzi sul versante assistenziale in favore dei tanti colleghi in difficoltà”. È quanto scrive il presidente dell’Enpaf,
Emilio Croce in una lettera di risposta alla nota del
Comitato No Enpaf.
“Oltre al differimento dei termini – precisa Croce - per il pagamento delle quote contributive dovute per il 2020, sono state approvate le misure attuative per l’erogazione del fondo per l’emergenza Covid-19, istituito con un primo stanziamento di 500.000 euro. L’iniziativa in questione è rivolta ai famigliari dei colleghi purtroppo deceduti in seguito al contagio da Covid-19 (contributo spettante: 11.000 euro), ai farmacisti contagiati con ricovero (contributo di 200 euro per ogni giorno di degenza) o con isolamento domiciliare obbligatorio (contributo di 100 euro per ogni giornata di isolamento) Inoltre, in caso di chiusura temporanea della farmacia o della parafarmacia, in conseguenza del contagio, è previsto in favore del titolare dell’esercizio un contributo pari a 400 euro per ogni giornata di chiusura”.
E ancora il presidente precisa come l’Ente ha preso contatto con diversi istituti bancari per garantire linee di credito a tutta categoria; delle soluzioni prospettate è data notizia sul sito
www.enpaf.it “.