Farmacista del territorio. Inaugurato il master promosso dall’Ordine di Bari e Bat
Inaugurato il mastero all'Università di Bari con la lectio magistralis di Francesco Caringella su "La tutela della Salute e l'art. 32 della Costituzione". La farmacia dei servizi presto in tutte le Regioni.
14 OTT - La Puglia è una delle nove regioni pilota del progetto “Farmacia dei servizi” e grazie al successo della sperimentazione, presto il progetto sarà esteso a tutte le regioni italiane. Lo hanno annunciato il presidente dell'Ordine dei Farmacisti Bari e Bat,
Luigi D'Ambrosio Lettieri e il direttore del dipartimento salute della Regione Puglia,
Vito Montanaro, in occasione della inaugurazione a Bari del master post laurea “Farmacista del territorio: competenze e ruolo professionale”, promosso e organizzato da Ordine dei Farmacisti Bari e Bat e Università di Bari, con il patrocinio di Fofi e Federfarma.
"Nei prossimi giorni la Conferenza Stato-Regioni - hanno spiegato - approverà la richiesta di estensione".
"L'idea - ha concluso Montanaro - è finanziarla con i progetti di piano, integrando così gli originari nove milioni stanziati con un altro milione per ogni Regione, quindi ci saranno molto probabilmente 20 milioni di euro a disposizione del sistema delle farmacie". Montanaro ha poi annunciato un'altra novità che coinvolge la Puglia: "Da qualche settimana – ha detto - la Puglia è entrata, e a breve saremo coinvolti al tavolo tecnico istituito al Ministero della Salute, nel gruppo di lavoro che si occuperà della revisione del Patto per la salute 2020-2022, insieme con Veneto, Emilia, Lombardia, Piemonte, Lazio e Campania, le Regioni che dettano le regole. Far parte di questo gruppo di lavoro per la Puglia è molto importante".
La lectio magistralis del presidente della V Sezione del Consiglio di Stato,
Francesco Caringella, su “La tutela della salute e l’articolo 32 della Costituzione”, ha dato il via al master che si concluderà a giugno del prossimo anno. “Credo poco al regionalismo differenziato quando si parla di salute, credo invece allo statalismo non differenziato – ha esordito Caringella - La salute in Italia è caratterizzata da una diseguaglianza e questo contraddice il concetto stesso di salute che invece significa eguaglianza. C'è un problema enorme, perché la salute nel Mezzogiorno gode di cattiva salute. Società e politica al Sud devono fare un salto di qualità con la collaborazione dei cittadini".
"L'articolo 32 della Costituzione - ha spiegato il magistrato - è una norma di attuazione difficile, addirittura durante i preparatori si parlò di utopia, perché garantire la salute è impossibile. Se per salute intendiamo le cure gratuite ed efficienti immediate per tutti, evidentemente è un obiettivo irraggiungibile. Però – ha concluso Caringella - quando capiamo che la salute vuol dire anche ambiente, lavoro, lotta alle povertà, allora gli spazi per una politica virtuosa ci sono. In questo le Regioni hanno un ruolo primario, perché lo Stato garantisce livelli essenziali ma poi sono le Regioni che devono attuare le politiche statali attraverso l'utilizzo virtuoso delle risorse".
All’inaugurazione del master hanno partecipato:
Stefano Bronzini, neo rettore dell’Università di Bari;
Antonio Felice Uricchio, Consiglio direttivo dell’Anvur;
Vito Montanaro, direttore del dipartimento della Salute della Regione Puglia;
Francesco Leonetti, Direttore Dipartimento Farmacia Scienze del Farmaco e
Sergio Fontana, presidente Confindustria Bari e Bat. Ad aprire i lavori sono stati il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari e Bat e vice Presidente Fofi,
Luigi d’Ambrosio Lettieri e il coordinatore scientifico del master,
Carlo Franchini.
Al termine della lectio magistralis di Caringella, gli interventi di
Antonio Moschetta, professore ordinario del dipartimento interdisciplinare di Medicina dell’Università di Bari e
Luca Pani, professore ordinario di Farmacologia nell’Università di Modena e Reggio Emilia, nonché di Psichiatria clinica nell’Università di Miami. Pani e Moschetta si sono confrontati sul tema: “L’innovazione sostenibile: il farmaco e le sfide per il futuro del nostro servizio sanitario nazionale”.
Moschetta ha sottolineato come “l’apporto dei ricercatori sia indispensabile per il progresso, ma innovazione significa creatività e le nostre università devono impegnarsi a renderlo possibile. Il punto è evitare che il laureato si trovi ad inseguire un lungo e tortuoso imbuto formativo e, poi, trovarsi in un ospedale ad applicare linee guida”. Pani ha posto l’accento sulla necessità di “coniugare disponibilità, spesa e salute come corretto approccio alla sanità pubblica”.