“Da sempre, e oggi più che mai, le farmacie sono - e sono sempre più percepite – come veri presidi di prossimità. Credo che siamo tutti d’accordo nel sostenere che, nell’attuale contesto demografico ed epidemiologico della nostra nazione, è di questo che abbiamo bisogno per poter rispondere in maniera efficace alle richieste di una popolazione sempre più anziana e con un numero crescente di patologie croniche”.
Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al XII Congresso dei Farmacisti “FarmacistaPiù” in corso a Bologna in concomitanza con Cosmofarma 2025.
“Lo stesso processo di riforma del Servizio Sanitario Nazionale, che stiamo e vogliamo portare avanti - ha proseguito - segue un disegno strategico chiaro che è quello di efficientare l’offerta sanitaria, di rafforzare soprattutto la capacità di presa in carico di tutti quei bisogni di salute che non possono più essere soddisfatti in ambito ospedaliero, ma vanno risolti sul territorio. E, aggiungo, quanto più possibile vicino al cittadino, fino ad arrivare al suo proprio domicilio. È quindi evidente la necessità di accelerare su un vero cambio di passo, anche per salvaguardare la sostenibilità del Servizio Sanitario. Se non ci si rinnova, le risorse che mettiamo e metteremo per la sanità, lasciatemi dire, non saranno mai sufficienti perché si perderanno in ambiti oggi poco funzionali al sistema".
"Serve quindi - ha proseguito - la consapevolezza che per realizzare la vera prossimità vanno superate vecchie logiche e modelli che appesantiscono la capacità di risposta della nostra sanità. Il concetto di prossimità non va però solo nella scia geografica ma è insito nel nostro compito. Fatemi dire, con convinzione, che il tema della Salute non è una delle tante voci nello schema dei servizi pubblici. Il tema Salute è cura dell’essere umano nella sua interezza e noi che siamo il punto di riferimento come istituzioni pubbliche ma anche come medici, operatori sanitari e farmacisti abbiamo una doppia responsabilità: dobbiamo fare il nostro lavoro ma dobbiamo farlo guardando al benessere e alla cura di chi si rivolge a noi”.
Schillaci ha ricordato che “Albert Schweizer, un medico che vinse il premio Nobel per la Pace nel 1952, diceva che: 'la medicina, e quindi anche la farmaceutica, è un'opera d'amore. Non si cura una malattia, si cura una persona'. È quello che ripeto dal primo giorno che sono diventato Ministro e è anche quello che diceva tanti anni fa Ippocrate, vero fondatore della medicina moderna basata sulla scienza. Prossimità è la differenza fra curare e prendersi cura di una persona. A noi spetta prenderci cura del Ssn. Lo facciamo quando razionalizziamo, forniamo al cittadino prestazioni e cure che gli servono e, fatemi dire quando combattiamo privilegi e speculazioni mascherate da innovazioni. Non c’è prossimità e non c’è cura della persona quando assecondiamo il tornaconto di pochi a scapito dei tanti che soffrono. Prendersi cura significa anche prevenzione e qui serve veramente l’apporto di tutti. L’aumento di domanda di salute non è legato solo al dato anagrafico della popolazione, ma anche a un diverso concetto e un diverso approccio riguardo al benessere. Sempre più cittadini chiedono giustamente non solo di vivere a lungo – cosa che oggi per fortuna in Italia avviene, siamo tornati a essere la nazione più longeva al mondo dopo il Giappone - ma di vivere in buona salute. E in questo scenario sono quanto mai rilevanti le parole chiave di questo vostro Congresso che fanno riferimento alla qualità, alle competenze, alla professionalità e all’innovazione”.
“Il farmacista oggi, infatti - ha proseguito - è un professionista sempre più qualificato che assiste il paziente nel suo percorso di cura, dando consigli sul corretto e sicuro utilizzo dei farmaci, sull’importanza dell’aderenza terapeutica e sull’adozione di corretti stili di vita, solo per citare alcuni tra i tanti esempi. Voglio ringraziare, a questo proposito, le farmacie che hanno aderito al bollino rosa-verde, che promuovono la medicina di genere e che ha registrato la partecipazione di numerosi professionisti a corsi specifici di formazione. Sapete bene, infatti, quanto sto investendo sulla valorizzazione della prevenzione che considero un fattore strategico di sostenibilità, anche in considerazione delle proiezioni demografiche che vedono un aumento esponenziale negli anni futuri dei grandi anziani. In tema di formazione, consentitemi, inoltre, un accenno anche alla misura introdotta in legge di bilancio per rendere ancor più attrattiva per i giovani la professione di farmacista ospedaliero. Prevedere una borsa di studio anche per gli specializzandi in questo campo, insieme ad altre professioni di area sanitaria, ingiustamente tenuti fuori finora da questo incentivo economico, è una disposizione giusta e di equità. Perché come ho ripetuto finora c’è bisogno del contributo di tutti per migliorare la capacità di risposta al cittadino, uscendo da logiche dualistiche".
"Da ultimo - ha aggiunto - vorrei ricordare il ruolo importante, fondamentale, che svolgono le farmacie nel segnalare tempestivamente possibili situazioni di indisponibilità e di carenza di farmaci, e la contestuale capacità di contenere questa carenza grazie alle preparazioni galeniche. Questa, lo sapete meglio di me, è un’attività antica che oggi anche i più giovani stanno riscoprendo e che sintetizza bene tutta l’importanza di mettere insieme e di sapere conciliare vecchie e nuove funzioni. Concludendo, direi che abbiamo tante opportunità oggi per rimettere in sesto il nostro Servizio Sanitario. Con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stiamo rafforzando la medicina territoriale - che rappresenta il setting più vulnerabile della nostra organizzazione sanitaria - accelerando sulla digitalizzazione della sanità e ammodernando i nostri ospedali con apparecchiature sempre più innovative. E la legge sulle liste d’attesa, che sono il problema più lamentato dai cittadini, si dimostra efficace perché, dove viene applicata, si stanno riducendo i tempi per visite ed esami. Sono certo che insieme a ciascun attore impegnato nell’ambito della salute e grazie al contributo determinante dei farmacisti sapremo affrontare sfide e compiti che richiedono il contributo di tutte le articolazioni del nostro Servizio Sanitario Nazionale che resta e rimane una priorità”.
E' stata poi la volta dell'intervento del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: “Ci sono 20.000 farmacie su tutto il territorio nazionale - ha ricordato - un’altissima professionalità fra i farmacisti ed enorme empatia e livello di fiducia con il paziente: come può un sistema pubblico mettere a valore e a fattor comune tutto questo, per migliorare le proprie performance? L’idea del legislatore è una: è quella della nuova governance farmaceutica, in particolare riguardo alla legge 405 del 2011 che aveva introdotto alla dispensazione dei farmaci negli ospedali. Ora occorre spostare quante più molecole possibili sul territorio, nell’interesse ultimo del cittadino”.
“Lo scorso anno abbiamo definito il passaggio delle gliptine semplici o in associazione e si è valutato un risparmio di 9,7 milioni di euro testimoniato dall’Aifa. Forti di questo risultato e per analogia abbiamo aperto a spostare anche le gliflozine, che cubano 350 milioni di euro. La Cse dell’Aifa ha già determinato il cambio di canale, si sta aspettando la definizione del prezzo e abbiamo chiesto uno sforzo alle industrie farmaceutiche di una ricontrattazione in basso, che possa consentire una ancora maggiore sostenibilità. Sono ottimista che questo passaggio si potrà determinare in maniera repentina. Ho inoltre chiesto alla filiera un ulteriore sacrificio e ho chiesto a Federfarma e ad Assofarm di identificare alcune molecole come farmaci orfani da potersi distribuire gratuitamente nelle farmacie con uno sforzo anche ai distribuzioni intermedi per dare anche un segnale solidaristico”.
“Per quanto riguarda la farmacia dei servizi, con l’aumento della richiesta di prestazioni semplici nel decreto semplificazioni stiamo portando tutta una serie di migliorie, come la possibilità di vaccinare anche per tutti i vaccini obbligatori. Senza invadere il campo di altre professioni, va tenuto al centro il cittadino. Con orgoglio dico che quando si realizzerà questo ulteriore tassello la farmacia dei servizi definirà quella italiana come la farmacia numero 1 in Europa. Lo sforzo è quello di mantenere la professionalità rispetto al farmaco, ma occorre che i farmacisti vestano anche un secondo camice, quello della farmacia dei servizi e delle nuove professionalità richieste, non essendoci una presenza capillare del Ssn sul territorio. La farmacia cambia pelle e deve spingersi verso l’aspetto professionale. Se non ha avuto paura ad affrontare il covid, non avrà paura di affrontare l'innovazione”. Gemmato ha infine annunciato che “la farmacia dei servizi diventerà strutturale e non più una sperimentazione: dovremo trovare un fondo a consumo rispetto al quale attingere e poter aprire la possibilità di erogare servizi semplici”.
“Nel DNA del farmacista c’è la grande capacità di valorizzare il passato di una professione con 800 anni di storia, di adattarsi al presente e di cambiare per un futuro che garantisca un’assistenza sanitaria più moderna, equa ed efficiente, a beneficio dei cittadini e a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale. È con questo spirito che FarmacistaPiù si è affermato come un’occasione unica di aggiornamento e di dialogo per l’intera comunità professionale, ma anche come un’opportunità per rivolgere uno sguardo più ampio sulle tematiche di attualità scientifica, sanitaria e normativa che accompagnano l’evoluzione del ruolo e delle funzioni del farmacista sul territorio, negli ospedali e nei servizi farmaceutici”, ha affermato Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Francesco Cannavò. “Il Congresso proseguirà con un programma di oltre 30 iniziative convegnistiche che si contraddistinguono per l’alta qualità dei relatori coinvolti e per l’interesse dei temi trattati, anche grazie al contributo delle 25 Società scientifiche e Associazioni del mondo della professione che parteciperanno ai lavori congressuali. Il confronto aperto e il continuo adeguamento del patrimonio dei saperi si confermano i pilastri che guidano il rafforzamento del profilo professionale del farmacista per rispondere alle sfide dei tempi, avendo sempre come obiettivo prioritario la qualità dei servizi e delle prestazioni erogate ai cittadini”.
“Formazione e aggiornamento professionale sono sempre stati importanti per realizzare una farmacia che si offre alla comunità come presidio sanitario di prossimità, anello di congiunzione tra cittadino e Servizio sanitario nazionale. E lo sono ancor di più in questo momento di profonda trasformazione, in cui si sta consolidando il nuovo modello di farmacia, nella quale i servizi sono strutturati nell’ambito del SSN”, afferma il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo. “Sono certo che per la categoria questa 12^ edizione di FarmacistaPiù si confermerà una preziosa occasione di confronto su temi di grande importanza e attualità con istituzioni, professionisti sanitari, esponenti del mondo scientifico e dell’industria di settore”.
Secondo il presidente UTIFAR, Eugenio Leopardi: “Una farmacia competente, ben formata, solida nei suoi strumenti operativi, può contribuire in modo concreto ed efficace al buon funzionamento del sistema sanitario. Ma serve un cambiamento culturale e strutturale: è necessario che l’innovazione digitale venga guidata da una visione unitaria. Oggi ci troviamo ancora davanti a sistemi informatici frammentati, incapaci di dialogare tra loro. Questo ostacola il trasferimento di informazioni, rallenta i processi e rende più difficile prendersi cura dei cittadini in modo coordinato. Come UTIFAR, continueremo a lavorare affinché il farmacista sia messo nelle condizioni di esprimere appieno il proprio ruolo professionale, a beneficio di una sanità più vicina, più efficiente e più giusta”.
B.D.C.