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SPECIALE FORMAZIONE. Fofi e Fondazione Francesco Cannavò presentano la proposta formativa per il 2022
I corsi spaziano da tematiche di forte impatto sociale come la violenza contro le donne e l’utilizzo terapeutico della cannabis, ad argomenti che sono contestualizzati agli scenari socio-sanitari di riferimento come i test diagnostici per Covid-19 e le campagne vaccinali, ma anche il nuovo ruolo della farmacia nelle cure di prossimità. IL CATALOGO COMPLETO DEI CORSI.
06 APR - Fofi e Fondazione Cannavò da sempre mettono in campo un impegno senza precedenti nell’offrire corsi di formazione, grazie ai quali il farmacista si aggiorna costantemente per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze organizzative e operative del Servizio Sanitario e del proprio sviluppo professionale.
 
I corsi spaziano da tematiche di forte impatto sociale come la violenza contro le donne e l’utilizzo terapeutico della cannabis, ad argomenti che sono contestualizzati agli scenari socio-sanitari di riferimento come i test diagnostici per Covid-19 e le campagne vaccinali, ma anche il nuovo ruolo della farmacia nelle cure di prossimità.
 
“Il farmacista - afferma Andrea Mandelli, Presidente Fofi - anche nella fase pandemica ha saputo esprimere una capacità di resilienza fortissima, intercettando i cambiamenti in atto per adeguare il suo profilo professionale ai bisogni della collettività e alle esigenze del Servizio sanitario nazionale″. 
 
“I risultati che abbiamo ottenuto finora, e il contributo che abbiamo dato alla tutela della salute in questa fase difficilissima, - prosegue Mandelli - non sarebbero stati possibili senza un forte impulso alla formazione che rappresenta uno strumento fondamentale per affrontare, con competenza e responsabilità, le sfide che attendono la Professione e il sistema sanitario nel suo complesso″. 
 
“La proposta formativa messa in campo da FOFI e dalla Fondazione Cannavò, anche in collaborazione con le altre istituzioni sanitarie, si è posta l’obiettivo di offrire un aggiornamento e una formazione di qualità sotto il profilo scientifico e che rispondessero ai bisogni reali dell’attività professionale. La risposta che abbiamo ottenuto dai colleghi farmacisti con la copiosa partecipazione ai corsi di formazione dedicati all’acquisizione delle competenze per l’esecuzione dei test diagnostici per l’infezione da SARS-CoV-2, per l’inoculazione dei vaccini anti-Covid, così come per la vaccinazione antinfluenzale, dimostrano che la strada intrapresa è quella giusta″, sottolinea ancora il presidente Mandelli. 
 
Che conclude: ″Siamo solo nella tappa iniziale di una grande e continua evoluzione del processo di crescita della Professione che vede da anni impegnata la Federazione nel promuovere il valore delle competenze scientifiche quale garanzia delle prestazioni rese ai cittadini e della credibilità del farmacista all’interno del sistema assistenziale e della nuova sanità di prossimità. La pandemia ci ha dimostrato che la qualificazione scientifica dei farmacisti è la più efficace strategia di crescita della Professione.”
 
“Ricordo innanzitutto che la Fondazione Francesco Cannavò - afferma il Presidente della Fondazione Luigi D’Ambrosio Lettieri - è nata su iniziativa e per felice intuizione del Presidente Giacomo Leopardi, per valorizzare la professione del farmacista attraverso un costante adeguamento del patrimonio dei saperi che gli consenta di erogare prestazioni professionali coerenti con la domanda di salute e con le necessità del SSN che evolvono rapidamente″.
 
″I progressi delle scienze farmaceutiche - prosegue - crescono con una rapidità troppo spesso più elevata di quella che accompagna i processi di ammodernamento dei curricula universitari e, dunque, è necessario mettere in campo una proposta formativa capace di adeguare le competenze scientifiche del farmacista ai compiti che è chiamato a svolgere in una moderna governance sanitaria che prevede la prevalente territorializzazione dei processi di cura, un forte rilancio delle attività di prevenzione comprendenti la promozione dei corretti stili di vita e gli screening, la presa in carico della persona e del paziente come presupposto per il potenziamento dell’ aderenza alle terapie e della gestione delle cronicità. In questo contesto assume rilevanza strategica l’erogazione dei servizi cognitivi ad elevato livello di specificità, validati, certificati e standardizzati″.
 
″Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, d’intesa con il Comitato Centrale Fofi e attraverso una costante e proficua collaborazione dei rispettivi Comitati scientifici presieduti da Marcella Marletta e Gianni Zorgno, definisce periodicamente la proposta formativa destinata ai farmacisti italiani, tenendo conto che essa deve essere moderna ed efficace, utile al professionista, concretamente spendibile a beneficio dell’utente-paziente, deve poter agevolare l’occupazione, essere coerente con la mission del SSN e con gli obiettivi di qualificazione professionale indicati dalle linee di indirizzo politico della Fofi″, aggiunge D'Ambrosio Lettieri.
 
″Per il conseguimento degli obiettivi la Fondazione si avvale del supporto tecnico di partner selezionati attraverso procedure di evidenza pubblica come Edra e di soggetti con consolidata esperienza nei settori di riferimento come Sanità in Formazione. Nella progettazione dell’attività svolta d’intesa con Fofi - spiega ancora il presidente della Fodazione - ci ispiriamo a obiettivi irrinunciabili: rigore scientifico, attualità e rilevanza professionale dei contenuti didattici, innovatività andragogica, senza sponsor, totale gratuità di fruizione e conseguimento crediti formativi ECM nei termini previsti dalle vigenti disposizioni normative e deontologiche. La Fondazione, inoltre, propone una serie di corsi formativi che integrano il progetto istituzionale con eventi a pagamento o sostenuti da contributi non condizionanti″.
 
″Per la definizione periodica della proposta formativa si farà riferimento anche alle specifiche indicazioni che verranno fornite dalla Comunità professionale attraverso apposite survey. Sia la Professione, ovunque esercitata, che la Farmacia sono al centro di un importante processo di riconversione culturale teso a valorizzarne ruolo e funzioni a beneficio della salute pubblica e a sostegno del nostro sistema sanitario. In questo processo quanto più elevato sarà il patrimonio di saperi tanto più la professione saprà mantenere una posizione strategica nelle attività assistenziali e nei percorsi di cura”, conclude D'Ambrosio Lettieri.
 
Dal suo canto, Giovanni Zorgno, Coordinatore del Comitato Scientifico di FOFI Provider, afferma che “la pandemia ha dimostrato ancora una volta di più l’importanza della formazione, ma soprattutto la necessità di abbandonare forzatamente il vecchio modello di formazione individuale per abbracciare una tipologia di formazione di gruppo decisamente più attuale, nella logica di potenziare maggiormente l’integrazione all’interno della categoria e di generare così una ricaduta positiva della professione a beneficio della salute della collettività. L’offerta formativa, gratuita e di notevole qualità, scaturita dalla sinergia tra F.O.F.I. e Fondazione Cannavo’ procede proprio in questa direzione, essendo coerente con il Dossier Formativo di gruppo della F.O.F.I. e consentendo quindi a tutti i farmacisti di acquisire anche un notevole bonus di crediti, a dimostrazione che la Federazione ha da sempre optato per un sistema di formazione premiante rispetto ad uno sanzionatorio”.
 
E Marcella Marletta, Coordinatrice del Comitato Scientifico della Fondazione Francesco Cannavò aggiunge che “oggi la mancanza di tempo disponibile rappresenta il principale ostacolo per una adeguata formazione di professionisti sanitari aggiornati e al passo con i tempi, ma l'offerta formativa è sempre più personalizzata, praticamente su misura e pertanto deve essere considerata un vero e proprio investimento per creare nuove capacità manageriali ed economiche!
Il risultato della recente partecipazione ai corsi è veramente sotto gli occhi di tutti perché proprio la formazione ha reso concreta la possibilità di eseguire le vaccinazioni in farmacia e l'esecuzione dei tamponi per la diagnosi del COVID-19 ed ha contribuito fortemente a garantire un livello altissimo di assistenza sanitaria durante il difficile periodo della pandemia".
 
"Non vi è dubbio - prosegue Marletta - che il profondo cambiamento culturale, la pandemia da COVID-19 e le recenti evoluzioni normative della legislazione farmaceutica, abbiano comportato un riposizionamento del ruolo del farmacista nel panorama dell'assistenza sanitaria e di conseguenza l’offerta formativa è diventata uno strumento irrinunciabile per la messa in campo di nuove strategie adattabili al progresso scientifico e tecnico.
Fondazione Cannavò, da molti anni, si occupa di implementare, senza ulteriori spese, le conoscenze dei farmacisti che, grazie all'aggiornamento continuo hanno una occasione di crescita ed una visione innovativa rispetto al coinvolgimento in difficili valutazioni di farmaco-economia e nella gestione del procurement e delle procedure di health technology assessment.
Perché aggiornarsi se il tempo disponibile è poco?
Perché i farmacisti aggiornati possono migliorare le proprie performance e la propria redditività e questo rappresenta un vero valore per oggi e per il futuro!”.
 
Secondo Guido Carpani, Direttore Generale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, “la formazione è strategica per il farmacista che vuole rispondere in modo adeguato alle esigenze di una assistenza territoriale che si sta riorganizzando secondo le direttrici del regolamento, sui modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza territoriale del Servizio Sanitario Nazionale (DM 71). 
Governo e regioni, preso atto che la farmacia costituisce la struttura di prossimità più capillare, ne rilanciano l’attività ben oltre la dispensazione del farmaco e la farmacovigilanza. Si tratta di riprendere finalmente le fila della cosiddetta farmacia dei servizi che vede nel farmacista un operatore della sanità sul territorio, che deve essere posto in grado di collaborare con tutti gli altri professionisti della salute, a cominciare dal Medico di famiglia, utilizzando al meglio le opportunità fornite dall’innovazione e digitalizzazione dell’assistenza e del suo essere, tra gli operatori, uno dei più vicini (prossimi) ai pazienti. 
Si tratta di mettere a sistema una esperienza maturata nei mesi della pandemia nei quali il farmacista è stato in prima linea nell’assistenza ai tanti cittadini, di dimostrare che quella attività talora vicarie di altre figure professionali, è supportata da competenze professionali non improvvisate e costantemente alimentate da una formazione continua di qualità.”
06 aprile 2022
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