14 NOV - “La necessità di questa indagine sul nostro posizionamento di mercato è stata dettata dall’esigenza di migliorare i trattamenti pensionistici degli psicologi. Se il vigente sistema previdenziale contributivo prevede accantonamenti pensionistici (e conseguenti pensioni) proporzionali ai redditi percepiti, l’Ente di previdenza ha il dovere di impegnarsi per rendere più dignitoso possibile l’importo dei suoi trattamenti pensionistici e, con questa logica normativa, questo si può fare solo se si dà una mano agli iscritti ad aumentare i loro redditi. Quindi, l’indagine è fonte di informazioni preziose per aiutare gli psicologi ad entrare più rapidamente nel mercato del lavoro libero professionale, a riposizionarsi quando cambiano i fattori, ad intercettare i bisogni sociali e farli diventare domande di intervento psicologico e contribuisce a far emergere le grandi potenzialità della professione. Inoltre, l’indagine offre molti spunti a supporto della percezione che esiste una forte e crescente richiesta di Psicologia nella società contemporanea, così in difficoltà”.
A spiegarlo è il presidente Enpap,
Felice Damiano Torricelli, illustrando le motivazione che hanno spinto l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi (Enpap) a promuovere la prima "Indagine di mercato sulla Psicologia professionale in Italia: nuovi bisogni, nuovi ambiti, nuovi ruoli"
“Il reddito annuale complessivo prodotto da prestazioni psicologiche nel libero mercato Italiano – prosegue Torricelli - è passato in 20 anni dai 110 milioni del 1996 ai circa 800 milioni di euro nel 2014. Tale dato si evince dal complesso dei redditi percepiti dagli iscritti all’Ente, tenuto presente che il Contributo Soggettivo versato alla Cassa di previdenza degli Psicologi corrisponde al 10% del reddito netto dei professionisti Psicologi, versato all’Enpap nel corso degli anni. Si può quindi dire che la penetrazione nel mercato privato della Psicologia professionale è in continua crescita anche in questi anni di crisi economica, che la Psicologia ha un mercato potenziale che appare in grado di assorbire l’offerta crescente dei servizi degli Psicologi e che la Psicologia professionale è stata ed è in grado di incontrare i bisogni delle persone a dispetto (o forse proprio in ragione) dei grandi cambiamenti sociali, economici e culturali che hanno attraversato questi venti anni di storia italiana".
“Al contempo – aggiunge il presidente Enpap - constatiamo la percezione diffusa, all’interno della categoria, di un mercato che sta cambiando mettendo in difficoltà la nostra professione: salgono in auge figure professionali nuove che si propongono in posizione concorrenziale agli psicologi, offrendo anche loro servizi di matrice psicologica; si espande e si modifica la richiesta di servizi di tipo psicologico fino a rendere, in termini e misure che meritano di essere esplorate, in parte inadeguata l’attuale offerta professionale di psicologia. Da questo quadro, complesso e non privo di contraddizioni, siamo partiti per arrivare a formulare la base progettuale di questa ricerca, che rappresenta l’inizio di una esplorazione dei percorsi in grado di portare ad un assetto aggiornato della Psicologia professionale che la metta in grado di affrontare le sfide dei tempi correnti, per prima quella pensionistica”.
Lorenzo Proia