01 OTT - “Difendere l'universalismo del nostro Servizio Sanitario Nazionale che, come giustamente ha sottolineato il Ministro della Salute Roberto Speranza, è il bene più prezioso su cui ricominciare ad investire”. Così in una nota il commento di
Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità, alla affermazioni del Ministro rispetto all'impegno di aumentare le risorse destinate al Fondo del SSN.
"Maggiori risorse - ha detto la Frittelli - significa migliori servizi in un momento in cui l'aumento della cronicità e delle fragilità rappresentano il “banco di prova” per la sostenibilità del Ssn, soprattutto dopo la gestione della pandemia. La sfida più grande, proprio in termini di risorse, è quella delle disuguaglianze e di un accesso appropriato, sostenibile e semplificato alle cure per tutti. Federsanità è pronta a collaborare attivamente, tenendo ben presente il ruolo cruciale dell’innovazione inserita in questa situazione di forte divario tra quelle che sono le risorse che il sistema mette a disposizione, i bisogni sempre crescenti della popolazione e la qualità dei servizi attualmente percepita. Sicuramente, in questo contesto la ricerca di soluzioni organizzative e di sistemi di controllo innovativi rappresenta uno dei pilastri su cui edificare le nuove scelte dei policy maker".
“In poco più di un ventennio - ha proseguito Frittelli - si è passati da una logica settoriale ad una trasversale, dalla contabilità analitica ad una contabilità per processo, dal governo dei centri di costo alla necessità di governo dei percorsi. Le Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie, infatti, hanno oggi il compito, tra gli altri, di prendere delle decisioni che risultino efficaci e al tempo stesso sostenibili, in ordine all’allocazione delle risorse, al ridimensionamento di alcuni servizi, al governo dell'innovazione tecnologica, avendo ben presente quanto la sanità rappresenti una delle più importanti imprese sociali del nostro Paese. Infine sosteniamo l'importanza determinante della costruzione di una filiera della responsabilità. La pandemia ci ha drammaticamente insegnato quanto sia prioritario indirizzarsi verso scelte organizzative e di sviluppo di competenze interne con capacità di gestione del cambiamento, di analisi e progettazione organizzativa che sappiano accompagnare – prima, durante ed ex post – un progetto di revisione dei processi. In questo contesto, la possibilità di investimento costituisce la base per ridisegnare e valorizzare percorsi di cura e presa in carico.