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Covid. Richiami vaccinali per anziani e fragili raccomandati da Oms, Ecdc, Ema e Ministero della Salute ma nessuno li fa più. I dati di Gimbe
“Nelle ultime 7 settimane, contrariamente a quanto raccomandato dall’OMS oltre che dalle Circolari del Ministero della Salute, la somministrazione dei richiami per anziani e fragili è stata davvero esigua, con coperture che rimangono molto basse, in particolare nelle Regioni meridionali”.
10 MAG -

Lo stato di emergenza internazionale di sanità pubblica è stato rimosso ma il Covid c’è ancora e può fare ancora male. Ne è convinta la stessa Oms che ha decretato la fine dell’emergenza, come l’Ecdc e l’Ema e le altre autorità sanitarie internazionali e anche il nostro Ministero della Salute.

Ma è un fatto che, ormai, nella percezione comune, il Covid non è più considerato una minaccia pericolosa, semmai è visto come una scocciatura su cui si può inciampare ancora come su un qualsiasi malanno di stagione.

E anche per questo, oltre che per una sostanziale assenza di campagne di sensibilizzazione ormai da diversi mesi, le vaccinazioni di richiamo per anziani e fragili, pur raccomandate da tutte le istituzioni sopracitate, stagnano.

A fare il punto è Gimbe che ha raccolto i dati dettagliati delle somministrazioni relative alle quarte e quinte dosi.

Vaccini: quarta dose. La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12,5 milioni possono riceverlo subito, 0,6 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 6 milioni l’hanno già ricevuto. Al 5 maggio sono state somministrate 6.003.913 quarte dosi, con una media mobile nell’ultima settimana di 164 somministrazioni al giorno (Figura 1). In base alla platea ufficiale (n. 19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 31,4%, ovvero solo +0,1% nelle ultime 7 settimane (31,3% lo scorso 17 marzo). Si confermano nette differenze regionali in termini di coperture: dal 14,1% della Calabria al 45,8% del Piemonte (Figura 2).

Vaccini: quinta dose. La platea per il terzo richiamo (quinta dose), aggiornata al 20 gennaio 2023, è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,5 milioni possono riceverlo subito, 0,1 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 0,5 milioni l’hanno già ricevuto. Al 5 maggio 2023, dopo oltre sei mesi dall’avvio della campagna, sono state somministrate 515.209 quinte dosi, con una media mobile nell’ultima settimana di 207 somministrazioni al giorno (Figura 3). In base alla platea ufficiale (n. 3.146.516 di cui 2.298.047 over 60, 731.224 fragili e immunocompromessi, 117.245 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è del 16,4%, ovvero solo +0,7% nelle ultime 7 settimane (15,7% lo scorso 17 marzo). Nette le differenze regionali: dal 6,2% della Calabria al 31,3% del Piemonte (Figura 4).

“Questi dati – sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – documentano che nelle ultime 7 settimane, contrariamente a quanto raccomandato dall’OMS oltre che dalle Circolari del Ministero della Salute, la somministrazione dei richiami per anziani e fragili è stata davvero esigua, con coperture che rimangono molto basse, in particolare nelle Regioni meridionali”.

C.F.

10 maggio 2023
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