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Cancro al seno. Fondamentale la diagnosi precoce di metastasi cerebrali
Secondo quanto hanno evidenziato alcuni ricercatori di Boston, al momento della diagnosi alcune pazienti con cancro al seno HR positivo, del sottotipo HER2 positivo o del sottotipo triplo-negativo, possono presentare metastasi cerebrali. Diagnosticarle in tempo potrebbe evitare alle pazienti terapie radianti sull’intero cervello.
27 MAR - (Reuters Health) – Le pazienti con cancro al seno al momento della diagnosi di solito non vengono sottoposte a screening di imaging cerebrale anche se presentano già delle metastasi al polmone e al fegato. “Il trattamento delle metastasi cerebralki spesso necessita di un intervento chirurgico o di una terapia radiante sull’intero cervello, che potrebbe essere evitata con una diagnosi precoce”, dice A. Aizer, del del Brigham and Women Hospital di Boston, principale autore dello studio.

Lo studio
A. Aizer e colleghi hanno esaminato i dati del National Cancer Institute relativi a oltre 231.000 pazienti con diagnosi di carcinoma mammario invasivo tra il 2010 e il 2013, in cui la presenza (o l’assenza) di metastasi cerebrali era nota al momento della diagnosi. In totale, 968 pazienti(0,41%) avevano metastasi cerebrali – corrispondenti al 7,56% di quelle con malattia metastatica in qualsiasi sito – come hanno scritto i ricercatori su JAMA Oncology. Si è visto che erano particolarmente esposte a rischio di metastasi cerebrali le pazienti con tumore HR negativo, con sottotipo HER2-positivo (11,5% di quelli con malattia metastatica) e quelle con il sottotipo triplo negativo (11,4%). 
 
La sopravvivenza mediana nelle pazienti con metastasi cerebrali è stata di 10 mesi. E il periodo di sopravvivenza era più lungo nelle pazienti con sottotipo HER2 positivo (21 mesi) e più corto in quelle con sottotipo triplo-negativo (sei mesi). I ricercatori concludono auspicando l’impiego routinario della risonanza magnetica cerebrale nello screening delle pazienti con cancro al seno HER2 positivo o triplo-negativo già con metastasi al momento della diagnosi.

Fonte: JAMA Oncol 2017

David Douglas
27 marzo 2017
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