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In Europa pronti alla mobilitazione per un accesso alle cure uguale per tutti 
06 APR - Abbattere le diseguaglianze e consentire un accesso giusto immediato alle cure. È il messaggio che Medicina Democratica intende lanciare in occasione della Giornata mondiale della Salute, indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e prevista per il 7 aprile.
Per questa data, diverse realtà associative, sindacali e politiche a livello europeo hanno indetto una mobilitazione per denunciare la commercializzazione della salute e l’ attacco ai sistemi sanitari e di protezione sociale pubblici in tutto il continente.

Nel mirino della mobilitazione c’è innanzitutto il progressivo definanziamento dei Sistemi Sanitari e la loro progressiva privatizzazione che, denunciano le associazioni di categoria coinvolte nella protesta, “determinano una riduzione dei diritti incrementando le diseguaglianze”.
Medicina Democratica è proprio una di queste: promuove e partecipa a diverse iniziative sul tutto il territorio nazionale sottoscrivendo l’appello firmato da centinaia di persone e decine di gruppi collettivi nazionali e locali, tra cui coordinamenti, reti, associazioni, sindacati e partiti politici) .

Le iniziative in Italia si sono moltiplicate nelle scorse settimane, andando a coinvolgere territori di molte regioni. L’elenco completo può essere visualizzato sul sito setteaprile.altervista.org dove è possibile ancora sottoscrivere l’appello alla mobilitazione. I cittadini sono invitati a partecipare alle iniziative in programma, mostrando dalle finestre un lenzuolo bianco e facendo pervenire in rete messaggi di sostegno con l’hashtag #health4all e #7aprile.

L’appello dei partecipanti
“In tutta Europa – hanno spiegato i membri delle realtà coinvolte - sono in atto da diversi anni politiche tese a colpire i nuclei centrali del welfare e attaccare i beni comuni. Anche la salute e la sanità sono sottoposte ad attacchi e tagli di spesa pubblica che producono e favoriscono diseguaglianze nella tutela e nell’accesso alle cure. Contemporaneamente viene incentivato l’ingresso in sanità di gruppi privati, con un obiettivo chiaro: fare profitto sulla nostra salute. Noi crediamo – hanno aggiunto - che la politica sanitaria debba basarsi su: centralità della prevenzione e promozione della salute in tutti gli aspetti della vita e del lavoro,prestazioni sanitarie utili, necessarie ed efficaci accessibili a tutte e a tutti, senza vincoli di cittadinanza, finanziamento basato sulla fiscalità generale, protezione della sanità da logiche di mercato, ruolo attivo delle persone nei propri percorsi di cura e nella definizione delle politiche di salute”.

“ Anche in Italia – hanno continuato i partecipanti - assistiamo a un sistematico definanziamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale: piccoli ospedali e servizi territoriali vengono chiusi, spesso senza un reale coinvolgimento della popolazione; la moltiplicazione di visite ed esami, favorita dal pagamento a prestazione, produce liste d’attesa che rendono difficile ottenere in tempi opportuni le cure realmente utili e non garantiscono l’accesso a migliaia di persone; le condizioni di lavoro di chi opera in ambito sanitario peggiorano. L’attuale proliferazione di coperture sanitarie assicurative private o mutualistiche , purtroppo inserite anche nei contratti collettivi di lavoro, indebolisce ulteriormente il sistema, creando un situazione a due velocità: un servizio sanitario pubblico al ribasso per i meno abbienti (o per chi non ha una sufficiente tutela contrattuale) e una sanità privatizzata differenziata a seconda dei diversi benefit previsti dal ruolo lavorativo o per chi se la può pagare”.

“Un Servizio Sanitario Nazionale pubblico, come dimostrano tutti gli studi comparativi internazionali – hanno detto ancora coloro che aderiranno alla manifestazione - è invece meno caro e tutela tutta la popolazione. A chi conviene privatizzare e commercializzare la salute? Sicuramente all’industria farmaceutica e delle apparecchiature sanitarie, ai grandi gruppi di cliniche e case di riposo private e alle compagnie assicurative, che fanno profitti con i nostri soldi, ticket, compartecipazione alla spesa, rette, premi. Per contrastare questa deriva noi, e tutte le persone che difendono una sanità pubblica di qualità, solidale, gratuita e universale, lavoriamo per delle politiche alternative: per un finanziamento del sistema adeguato, per la scelta di servizi di cure primarie, per l’attenzione ai determinanti sociali della salute (lavoro, reddito, educazione, ambiente), per i farmaci generici. Le persone devono poter contare e potere decidere le priorità per tutelare la salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito nel 1948 il 7 aprile come data per celebrare la Giornata Internazionale della Salute. Noi crediamo – hanno concluso - che la salute possa essere tutelata innanzitutto fermando la sua mercificazione. Diverse realtà europee si mobiliteranno in quella data per le stesse finalità. Perciò lanciamo un appello per la mobilitazione il prossimo 7 aprile anche in Italia contro la commercializzazione della salute”.

Le iniziative in Europa
Molte altre iniziative sono previste in Europa e nel Mondo per esprimere una inquietudine crescente e una convergenza delle organizzazioni sociali contro la commercializzazione della salute.
Finora si sono già svolte diverse manifestazioni mosse dagli stessi ideali. Va ricordato l’appuntamento del 4 marzo nel Regno Unito con la marcia a sostegno del Nhs (Servizio Sanitario Pubblico Inglese) contro la sua privatizzazione. Poi, il 7 marzo è stata la volta della Francia con uno sciopero dei lavoratori della sanità. A seguire, il 21 marzo, in Belgio, si è tenuta la manifestazione contro le politiche del ministro della salute.
06 aprile 2017
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