10 OTT - “Il significativo implemento della rete di cure palliative decisa dalla Regione Lazio è una fatto estremamente positivo. Aumentare la capacita degli hospice di 104 posti residenziali con la conseguenza di incrementare di 400 posti la capienza dell'assistenza domiciliare perché nel Lazio i due livelli di cura sono connessi, vuol dire mettere in campo una capacità di risposta all'altezza delle attese e dei bisogni dei cittadini. E' importante però che simmetricamente aumenti da parte della Regione l'impegno per la formazione dei medici e degli operatori, una maggiore qualità delle cure , per altro già a livelli più che alti, e soprattutto una campagna informativa capillare che coinvolga tutti i soggetti in campo : dai medici di famiglia a quelli del pronto soccorso, dai medici ospedalieri agli specialisti che operano nelle Asl. L'accesso alla rete deve essere facile in ogni angolo del Lazio questo l'obiettivo che si deve perseguire”. È quanto dichiara in una nota
Giuseppe Casale coordinatore sanitario hospice Antea.