23 SET - Illustrissimo Senatore e Vice Presidente della FOFI On. Luigi D'Ambrosio Lettieri,
ho letto con attenzione la Sua intervista uscita su "Il Farmacista online" il 20 settembre scorso.

In qualità di Segretario Nazionale del Comitato Nazionale Anticrisi Farmacisti Titolari di Parafarmacia, oltre che da collega, padre di due figli, nonché amico ma soprattutto da chi ha vissuto personalmente e come tanti altri colleghi la piaga sindacale che sta travolgendo centinaia di colleghi farmacisti che hanno investito in una parafarmacia, sento il bisogno di scriverLe.

La nostra situazione ha superato livelli di sopportazione inaccettabili, abbiamo colleghi che hanno chiuso e stanno chiudendo la propria attività, colleghi in crisi, strozzati dalle banche ed equitalia, colleghi che non riescono a sostenere i mutui del proprio investimento o che hanno eroso i risparmi di una vita. Non possiamo essere equiparati ai colleghi collaboratori di farmacia, anche loro meritevoli di attenzione attraverso un adeguamento stipendiale ma non certamente in emergenza sindacale come tutta un'intera categoria di farmacisti titolari di sola Parafarmacia; con tutto il dovuto rispetto, i farmacisti collaboratori hanno uno stipendio garantito a fine mese mentre noi no.

Chi di noi invece ha chiuso la propria attività ed ha cercato di reinserirsi come collaboratore in farmacia, viene visto come un non collega anzi, molte volte umiliato proprio perché ex farmacista titolare di Parafarmacia. Scrivo questo per esperienza personale e a nome di tanti colleghi che vivono la mia stessa situazione; come può immaginare, il dramma della disoccupazione diventa anche beffa dal lato umano.

Realtà queste che conosce molto bene.

Con questo non vogliamo essere tacciati di egoismo, ma aggiungo che potremmo essere d’accordo a venire incontro alle criticità delle farmacie rurali sussidiate (che non sono coinvolti da piaghe sindacali), purché abbiano un fatturato al di sotto di una ben stabilita soglia. Bene anche che venga rivisto  il sussidio statale a dimostrazione del fatto che, in qualche modo, ci sentiamo vicini e solidali con quelle realtà, anche se per loro, lo sottolineo nuovamente, si tratta sempre di un aumento di reddito mentre per noi si tratta di sopravvivenza.

Mi sembra quasi di leggere nella Sua proposta che si voglia tornare paradossalmente agli obbrobri del concorso straordinario e non ad un vero e proprio RIASSORBIMENTO,  inserendo altri attori che non sono coinvolti in nessun modo in questa vicenda, sapendo già, poiché storia vissuta, come andrà a finire: colleghi (forse) prestanomi, dirigenti ASL, professori universitari, ISF, mogli, mariti, figli di titolari che così potranno ottenere la seconda e la terza farmacia di famiglia. Potremmo continuare in questo lungo elenco.

Noi non riteniamo giusto, sul piano etico, continuare a non considerare la nostra drammatica realtà , sotto tutti i punti di vista ,  che sta diventando un vero e proprio  DRAMMA SOCIALE; in passato si è pensato a chi già era stabilmente occupato ma a noi, precari o inoccupati, chi ci ha veramente pensato ? Siamo stanchi di subire solo mortificazioni ed umiliazioni professionali.
In realtà, dopo un lungo e difficile lavoro, finalmente nell’ultimo periodo larga parte della politica ha capito la drammaticità della nostra situazione e si sta spendendo per risolverla. In maniera bipartisan, con il fautore delle lenzuolate che abbandona richieste di fuoriuscita della fascia C o farmacie non convenzionate, facendo un passo di lato. Come noi, d’altronde, una volta capito che si poteva trovare un compromesso sul riassorbimento, abbiamo abbandonato quelle ipotesi velleitarie che potevano abbattere il sistema di distribuzione del farmaco, prendendo atto delle sentenze della Corte Costituzionale e facendo un atto di ragionevolezza.

Abbiamo l’On. Mario Marazziti, Presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, luogo questo dove oggi si "parla" anche di noi, che ringrazio per la Sua paziente disponibilità e che si sta spendendo direttamente affinché la risoluzione venga inserita in un DdL già in dirittura d’arrivo nell’iter parlamentare (il ddl Lorenzin, n.d.r.). Abbiamo il dott. Cossolo (Presidente, come lei ben sa, di Federfarma) che si espone per una soluzione rapida e immediata della questione attraverso il nostro riassorbimento, seppur con delle criticità che stiamo approfondendo. Ma comunque si dichiara a favore dello strumento e in un mese riesce quasi a concretizzare ciò che i suoi predecessori non sono riusciti a fare in un decennio.

A noi non interessa chi voglia fare di più campagna elettorale sulla nostra pelle, a noi interessa chi vuole risolvere un’annosa questione che potrebbe avere come conseguenza 1000 famiglie senza reddito. Lo scrivo anche da ex-amministratore, la gente vuole che si risolvano i problemi concreti, la gente è stanca di ascoltare proclami o assistere a dichiarazioni mirate all’attenzione di chi è maggiormente portatore di consenso elettorale. E qui che la politica molto spesso perde .

Chiediamo , una soluzione rapida senza ulteriori rinvii e che non comprometta il sistema e, attraverso questo, chiediamo dignità professionale e umana.
Anche noi abbiamo una laurea , famiglie , figli, e a testa alta e tasche vuote, comunque sempre con dignità, cercheremo di far valere tutte le ingiustizie che abbiamo subito .

Dott. Marcello Taurino
Segretario Comitato Nazionale Anticrisi Farmacisti titolari di sola parafarmacia