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Consiglio Europeo della Salute. Le decisioni prese a Bruxelles: “Avanti tutta sui vaccini e ampliare offerta screening contro il cancro”
Sono queste le due principali decisioni assunte al termine del Consiglio Europeo dei ministri della Salute che si è svolto a Bruxelles venerdì scorso. Per i vaccini, anti Covid compresi, i ministri hanno convenuto che il nemico maggiore da combattere è la disinformazione e l’esitazione vaccinale che ne deriva. Per il cancro si è convenuto di ampliare la promozione degli screening anche a quelli del carcinoma polmonare, prostatico e gastrico. CONCLUSIONI SUI VACCINI, CONCLUSIONI SUL CANCRO.
11 DIC - I ministri UE della Salute riuniti venerdì scorso a Bruxelles hanno approvato le conclusioni del Consiglio sulla vaccinazione come uno degli strumenti più efficaci per prevenire le malattie e migliorare la salute pubblica.

Hanno sottolineato che gli Stati membri potrebbero beneficiare di un approccio dell'UE ancora più coordinato alla prevenzione e alla limitazione della diffusione di epidemie e malattie prevenibili da vaccino.

Le conclusioni si concentrano su due settori d'intervento: combattere l'esitazione vaccinale e prepararsi alle sfide future mediante la cooperazione dell'UE.

“I vaccini funzionano”, ribadisce il Consiglio, perché “prevengono innumerevoli casi di malattia e salvano milioni di vite ogni anno”.

“Una maggiore cooperazione tra i paesi dell'UE, finalizzata a promuovere la fiducia del pubblico o ad accelerare lo sviluppo dei vaccini, porterà benefici ai cittadini e ai sistemi sanitari pubblici”, hanno sottolineato i ministri della Salute della UE.

Imparare dalla COVID-19
Le conclusioni sottolineano la necessità di trarre insegnamenti dalla pandemia di COVID-19 per essere meglio preparati alle future crisi di salute pubblica.

Nel corso della pandemia l'UE ha assistito all'emergere di una serie di soluzioni e strumenti che possono essere utili nel combattere le malattie prevenibili da vaccino.

La digitalizzazione, con la raccolta e lo scambio di dati a livello di UE e la creazione del certificato COVID digitale dell'UE, e la cooperazione nell'approvvigionamento, nell'acquisto e nella distribuzione di vaccini a livello di UE sono state tappe importanti nel settore della sanità pubblica.

La pandemia di COVID-19 ha inoltre portato alla luce l'entità e la portata dei problemi connessi all'esitazione vaccinale.

Il rischio di disinformazione e di cattiva informazione
La pandemia di COVID-19 ha dimostrato le minacce e le sfide che la cattiva informazione e la disinformazione rappresentano per la società. Per contrastare i conseguenti rischi per la salute umana, i sistemi sanitari e l'efficace gestione delle crisi, le conclusioni invitano:
  • la Commissione a istituire un forum di esperti sull'esitazione vaccinale
  • la Commissione a rafforzare il coordinamento tra le politiche dell'UE in materia di vaccinazione e di lotta alla disinformazione
  • gli Stati membri e la Commissione a sviluppare opportunità di formazione per consentire agli operatori sanitari di acquisire maggiori competenze riguardo a tecniche e strumenti per contrastare la cattiva informazione e la disinformazione in materia di vaccini
Rafforzare la cooperazione dell'UE
Per quanto riguarda il rafforzamento della cooperazione dell'UE, le conclusioni propongono ulteriori azioni, quali:
  • esplorare il valore aggiunto e le possibilità di superare gli ostacoli giuridici e tecnici all'interoperabilità dei sistemi (sub-)nazionali di informazione sulle vaccinazioni
  • sviluppare lo scambio di informazioni relative a eventuali eccedenze e carenze di vaccini essenziali. Ciò consentirebbe un'eventuale rivendita o donazione tra gli Stati membri
  • avvalersi delle possibilità di approvvigionamento congiunto di vaccini
ll Consiglio aggiorna la sua raccomandazione sullo screening dei tumori
Il Consiglio ha poi proposto una nuova raccomandazione sullo screening dei tumori per ridurre la mortalità dei tumori e l'incidenza dei tumori invasivi sottolineando che il cancro è una delle principali malattie e cause di morte in tutta l'Europa e che, secondo le stime, nel 2020 nell'Unione è stato diagnosticato un cancro a 2,7 milioni di persone.

“Il cancro è un terribile flagello, ma non dobbiamo perdere la speranza di combatterlo” convengono i ministro della Salute deal UE e “i programmi di screening per individuare i tumori in una fase precoce, prima che le persone sviluppino persino sintomi, possono essere uno strumento efficace per offrire le migliori cure disponibili”.

Screening del carcinoma polmonare, prostatico e gastrico
Considerando che la precedente raccomandazione del 2003 sullo screening dei tumori si limitava al carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon-retto, gli Stati membri hanno convenuto di ampliarne la portata:
  • carcinoma polmonare: i paesi dovrebbero esaminare la fattibilità e l'efficacia dello screening con l'utilizzo della tomografia computerizzata a bassa dose. Si dovrebbe prestare particolare attenzione all'identificazione e targeting di profili di rischio elevato
  • carcinoma prostatico: in considerazione dello stato attuale delle conoscenze e della quantità di screening opportunistici, i paesi dovrebbero valutare la fattibilità e l'efficacia dell'attuazione di programmi organizzati
  • carcinoma gastrico: i paesi e le regioni che presentano tassi di incidenza e di mortalità elevati per il carcinoma gastrico dovrebbero prendere in considerazione le strategie di screening dei tumori
  • Per quanto riguarda il carcinoma della cervice uterina, la raccomandazione stabilisce che gli Stati membri dovrebbero considerare di adattare l'età e gli intervalli al rischio individuale in base all'anamnesi vaccinale contro il virus del papilloma umano (HPV) delle persone. L'HPV può provocare un carcinoma della cervice uterina (e altri tipi di tumori).
  • Per quanto riguarda il carcinoma della mammella, la raccomandazione del Consiglio suggerisce un limite minimo di età di 45 anni e un limite massimo di età di 74 anni (oltre allo screening raccomandato con mammografia per le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni).
Concentrarsi sull'attuazione
Poiché lo screening dei tumori è solo un elemento, il Consiglio raccomanda inoltre di assicurare ai pazienti risultati positivi al test di screening procedure diagnostiche e terapie complementari, adeguate e tempestive. Occorre inoltre tenere conto delle risorse umane e finanziarie nonché delle capacità degli Stati in materia di assistenza sanitaria nell'attuazione dei programmi di screening dei tumori.

L'attenzione alla fattibilità dell'attuazione di programmi di screening dei tumori si inserisce nel contesto della pandemia di COVID-19, che ha perturbato i programmi di promozione e prevenzione in materia di salute e ha inciso negativamente sull'accesso alla diagnosi precoce e al trattamento del cancro.

Benefici e inconvenienti dello screening
Lo screening permette di individuare i tumori in una fase precoce o eventualmente addirittura prima che si manifestino o diventino invasivi. In tal modo è possibile trattare alcune lesioni in modo più efficace e offrire ai pazienti maggiori possibilità di guarigione.

Ma ha anche limiti intrinseci che possono avere effetti negativi per la popolazione sottoposta a screening. Tra questi vi sono i risultati falsi positivi o falsi negativi, eccesso di diagnosi e conseguente eccesso di trattamento nonché i rischi derivanti dai metodi di screening e di test.
11 dicembre 2022
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