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Veneto conferma ricorso a Consulta. Zaia e Coletto: “Resteremo sulle barricate”
26 FEB - “Il Veneto non ha deliberatamente partecipato alla Conferenza delle Regioni che oggi ha definito tagli alla sanità e ai servizi per 5,7 miliardi come previsto dalla legge di stabilità. Riteniamo si tratti di tagli indiscriminati, avventati e illegittimi. La Regione del Veneto ribadisce il suo no con tutta la forza possibile. Siamo sulle barricate e ci resteremo, anche di fronte alla Consulta cui siamo ricorsi proprio ieri”. È quanto dichiara il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia in merito all’annunciato accordo raggiunto tra Regioni e Stato in materia di tagli.
 
“Per il Veneto -  incalza Zaia –, a scanso di letture equivoche, parla forte e chiaro il ricorso alla Corte Costituzionale che abbiamo presentato proprio contro questi tagli e la legge di stabilità. No era, no resta e no sarà – continua il Governatore – perché siamo di fronte ad un intervento con la mannaia, che ancora una volta colpisce i virtuosi, non incide sugli sprechi dove ci sono, non viene nemmeno sfiorato di striscio dall’idea che l’unico modo per recuperare equamente risorse sia l’applicazione rigorosissima dei costi standard”.
 
“Mi chiedo – conclude Zaia – a che cosa sia ad esempio servito definire ufficialmente la Regione Veneto come Regione Benchmark per la sanità per poi colpirla al pari, anzi di più, di quelle che da noi dovrebbero imparare”.
 
“Ricordo che ho formalizzato personalmente il no del Veneto ai tagli lineari alla sanità sin dalla riunione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni che se ne occupò - ha dichiarato l’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto - .Sono passate settimane e quel no ufficiale del Veneto rimane assolutamente valido.  Nessun taglio è per noi accettabile, anche perché non c’è l’ombra della tanto sbandierata applicazione dei costi standard su criteri e costi standard”.
“Uno, due, tre miliardi – aggiunge Coletto – per noi fa lo stesso. E’ no e basta. Abbiamo i conti in ordine da 5 anni, siamo gli unici a non avere mai avuto l’addizionale Irpef per la sanità, abbiamo fatto e facciamo quotidianamente i salti mortali per conciliare buona spesa e buona sanità e per questo abbiamo il diritto di dire no. I cittadini veneti dalla Regione non riceveranno nessun taglio, perché applicando i costi standard il Veneto non avrebbe nulla da dare, ma semmai dovrebbe ricevere”.
26 febbraio 2015
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