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Accordo Pandemico Globale. Appello dell’Accademia dei Lincei: “Italia aderisca”
Preoccupazione per la decisione dell’Italia di astenersi dal voto per approvare l’adozione dell’Accordo pandemico globale, “nonostante la rilevanza dei contenuti tecnici, politici ed organizzativi e le rassicurazioni fornite dall’Oms circa il principio di sovranità”. Per l’Accademia dei Lincei “è opportuno che l’Italia aderisca per consentire alla popolazione di beneficiare dei vantaggi sanitari ed economici derivati dalla collaborazione internazionale”. IL DOCUMENTO
18 GIU - È opportuno “che il Governo Italiano voglia aderire alla fase attuativa dell’accordo pandemico dell’Organizzazione Mondiale di Sanità per consentire alla popolazione di beneficiare dei vantaggi sanitari ed economici derivati dalla collaborazione internazionale”. E’ questo l’appello lanciato dall’Accademia Nazionale dei Lincei a seguito della decisione del nostro Paese di astenersi, in Commissione Ue, dal voto per l'approvazione e dunque l’adozione del Piano.

Le motivazioni per cui, secondo l’Accademia dei Lincei, l’Italia dovrebbe tornare sui suoi passi sono racchiuse in un documento elaborato al termine di un convegno internazionale “Emergenze Virali: le nuove sfide”, organizzato il 15 e 16 maggio 2025. L'Accordo Pandemico Globale dell’Oms, ricorda l’Accademia dei Lincei nel documento, “è considerato una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l'azione multilaterale e si prevede che garantirà di proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche. Inoltre, è anche un riconoscimento da parte della comunità internazionale che i cittadini dei diversi paesi, le società civili e le economie non devono essere lasciati in condizioni di grande vulnerabilità a subire nuovamente perdite come quelle subite durante il COVID-19”.

L’Accordo Pandemico tuttavia prevede anche, si sottolinea nel documento, “per quanto riguarda la sovranità nazionale, che nulla nel testo debba essere interpretato nel senso di conferire all’OMS l'autorità di ‘dirigere, ordinare, modificare o altrimenti prescrivere la legislazione nazionale e/o internazionale, a seconda dei casi, o le politiche di qualsiasi Paese, o altrimenti imporre che i singoli Paesi adottino azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre obblighi vaccinali o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown’”.

Piuttosto “l’Accordo sulle Pandemie è nato per essere un accordo internazionale tra gli Stati membri dell’OMS con tre potenziali vantaggi chiave: i) promuovere una risposta globale più equa; ii) contribuire alla salvaguardia dei sistemi sanitari nazionali; e iii) rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri durante le pandemie”. Ed “è importante sottolineare – secondo l’Accademia dei Lincei - come il fare rete rappresenti un beneficio per tutti, Paesi ad alto e a basso reddito, in quanto comporta non solo accesso a strumenti diagnostici e terapeutici, ma sorveglianza e identificazione per tempo di nuovi patogeni e varianti, come è successo per varianti di SARS-CoV-2”.

Del resto, evidenzia l’Accademia dei Lincei, la posizione espressa dall’Italia al momento dell’astensione al voto “non mette in discussione le basi scientifiche dell’Accordo Pandemico OMS, né indica contenuti tecnici alternativi ai fini della elaborazione del proprio piano pandemico nazionale (ancora in bozza e in attesa di approvazione)”. Dunque, l’Accademia Nazionale dei Lincei auspica che, “una volta espletati gli ‘ulteriori approfondimenti’, il Governo Italiano voglia aderire alla fase attuativa dell’Accordo Pandemico, per consentire alla popolazione di beneficiare dei vantaggi sanitari ed economici derivanti dalla collaborazione internazionale”.
18 giugno 2025
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