Nella Ue circa 11,2 milioni di bambini e giovani entro i 19 anni - 5,9 milioni di maschi e 5,3 milioni di femmine - soffrono di un problema di salute mentale ovvero (il 13%). Tra le persone di età compresa tra i 15 e i 19 anni, circa l'8% soffre di ansia e il 4% di depressione. Il suicidio è la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) tra i giovani fra i 15 e i 19 anni nella Ue. Nel 2020, circa 931 giovani sono morti per suicidio nell'UE, equivalenti alla perdita di circa 18 vite a settimana. Circa il 70% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni nell'UE che muoiono per suicidio sono maschi.
In Italia, tra i giovani tra i 15 e i 19 anni che hanno perso la vita intenzionalmente tra il 2011 e il 2020 il 43% erano ragazzi e circa il 36% ragazze.
A ricordare questi preoccupanti numeri è l’Unicef in vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra domani 10 ottobre. E se nella Ue i numeri sono preoccupanti nel mondo 1 adolescente su 7 soffre di disturbi mentali. Circa la metà (48%) di tutti i problemi di salute mentale a livello globale si manifesta entro i 18 anni, eppure molti casi rimangono non individuati e non trattati.
L’Unicef Italia dedica quest’anno la giornata del 10 ottobre al tema dell’eco-ansia o ansia climatica - termini con cui si intende l’ansia o la preoccupazione per le minacce ecologiche che il nostro pianeta sta subendo. Secondo dati Istat in Italia il 70,3% dei giovani tra i 14 e i 19 anni si dice preoccupato per i cambiamenti climatici. Gli under18 sperimentano quotidianamente gli effetti dei cambiamenti climatici sulle loro vite e questo sta avendo un impatto sulla loro salute mentale. L’Unicef mette in evidenza come siano necessarie nuove ricerche e studi per produrre dati di qualità su come il clima ha un impatto sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti, affinché possano essere articolate misure di prevenzione e protezione solide, eque ed inclusive.