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Malattie cardio-cerebrovascolari. Ecco come migliorare l’aderenza terapeutica
Un documento, pubblicato sul sito del ministero della Salute ed elaborato dall’Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari, fornisce proposte operative per sensibilizzare professionisti sanitari, cittadini, istituzioni e decisori politici sull’importanza dell’aderenza terapeutica e migliorare gli esiti di aderenza. Anche perché “i dati relativi all’osservanza delle prescrizioni e delle raccomandazioni sono preoccupanti”
06 SET -

“L’aderenza terapeutica non è dunque solo una questione di assunzione regolare di farmaci e di adozione di stili di vita salutari, ma piuttosto un processo culturale di consapevolezza e di responsabilizzazione individuale e sociale che può essere ottimizzato per garantire una più efficace gestione delle malattie cardio-cerebrovascolari e, pertanto, un miglioramento significativo della qualità della vita dei pazienti. Soltanto attraverso un approccio integrato e collaborativo su più fronti si può sperare di affrontare efficacemente le sfide legate a questa complessa tematica e contribuire a impattare positivamente sulla salute e sul benessere delle persone, nonché per ottenere risparmi per l’intera comunità e favorire la sostenibilità del Ssn”.

Questo il messaggio contenuto nel documento dal titolo “Aderenza terapeutica: analisi critica e prospettive per un percorso efficace di cura delle malattie cardio-cerebrovascolari” elaborato dall’Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari, patto volontario volto al contrasto delle patologie cardio e cerebrovascolari sottoscritto tra Ministero della Salute, Società scientifiche, Associazioni dei pazienti e altri Enti operanti nel settore, pubblicato sul sito del ministero della Salute.

Il documento mira a sensibilizzare professionisti sanitari, cittadini, istituzioni e decisori politici sull’importanza dell’aderenza terapeutica, fornendo anche proposte operative per contribuire a migliorarla. Anche perché “i dati relativi all’osservanza delle prescrizioni e delle raccomandazioni sono preoccupanti”.

L’aderenza terapeutica, si sottolinea nel documento, rappresenta infatti un elemento cruciale nell’efficacia dei trattamenti medici. E uno degli elementi principali che concorre al successo del patto di cura è strettamente legato alla qualità della comunicazione tra paziente e operatore sanitario, che dovrebbe basarsi sulla reciproca comprensione e fiducia, in un rapporto simmetrico e paritario, tale da creare una vera alleanza terapeutica. Ѐ fondamentale coinvolgere attivamente e responsabilmente il paziente nelle decisioni riguardanti il suo percorso di salute e trattamento, considerando le sue specifiche esigenze e altri fattori, quali quelli socioeconomici, culturali e legati alla diversità di genere.

Gli esperti hanno quindi formulato suggerimenti mirati per ottimizzare l’aderenza terapeutica e ridurre gli eventi cardio cerebrovascolari quali: l’implementazione della formazione del personale sanitario sulla comunicazione con i pazienti e i caregiver e sull’educazione terapeutica, possibilmente a partire dai corsi universitari; la promozione degli stili di vita salutari e la realizzazione di ricerche per comprendere sempre meglio le esigenze delle persone e di interventi volti a migliorare la Health Literacy di tutta la popolazione.

Strumenti indispensabili sono anche: il potenziamento della telemedicina, la piena implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, un attento monitoraggio del paziente e della sua aderenza terapeutica, nonché il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari e la semplificazione della prescrizione e della distribuzione dei farmaci che “possono contribuire significativamente a migliorare l’aderenza terapeutica e l’esito clinico dei pazienti cronici”.

Per raggiungere questi obiettivi, si legge nel documento “sarà importante che le istituzioni nazionali e regionali rafforzino le azioni già intraprese. Le società scientifiche a cui il personale sanitario afferisce – medici, infermieri, farmacisti ecc. - potranno contribuire elaborando linee guida e raccomandazioni che favoriscano l’aderenza terapeutica, nonché fornendo una formazione e un supporto ai propri associati che faciliti poi il paziente nel seguire consapevolmente le indicazioni e le prescrizioni in modo efficace e semplice”.

Altrettanto rilevante potrà essere l’apporto delle associazioni dei pazienti nel sensibilizzare i propri aderenti e la società civile tutta nel territorio dove operano sull’importanza dell’aderenza terapeutica.
Cinque in sintesi i propositi cardine da seguire:

  1. aumentare la consapevolezza;
  2. identificare le cause;
  3. proporre soluzioni basate su evidenze;
  4. coinvolgere tutti gli attori;
  5. rappresentare un utile riferimento di supporto per la ricerca e per l’implementazione di strategie e azioni mirate a migliorare l’aderenza terapeutica, nonché per chiunque sia coinvolto nella gestione della salute e nell’assistenza sanitaria.

06 settembre 2024
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