Carenze di farmaci: un problema sempre più frequente che richiede risposte coordinate a livello europeo. Per questo l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) ha lanciato oggi, 4 novembre, la campagna di sensibilizzazione #ItTakesATeam, realizzata insieme alle principali organizzazioni di professionisti sanitari e di consumatori. Obiettivo: raccontare come la cooperazione tra tutti gli attori del sistema – dai farmacisti ai regolatori, dai medici ai pazienti – sia essenziale per affrontare le carenze e garantire la continuità terapeutica.
La nuova campagna, sviluppata in collaborazione con il Bureau Européen des Unions de Consommateurs (BEUC), l’European Association of Hospital Pharmacists (EAHP), l’European Association of Nuclear Medicine (EANM), la European Paediatric Neurology Society (EPNS), la European Community Pharmacists (PGEU) e l’Union Européenne des Médecins Omnipraticiens (UEMO), nasce dall’esperienza comune di medici e pazienti di fronte a un fenomeno che ha cause molteplici e conseguenze dirette sulla salute pubblica.
“Quando un paziente non trova un farmaco in farmacia, la prima reazione è la preoccupazione, ma non è mai solo”, ha ricordato Jorge Batista (PGEU). “C’è un’intera squadra che lavora per trovare soluzioni: il farmacista che cerca il medicinale, il medico che individua alternative terapeutiche e le autorità che gestiscono la distribuzione a livello europeo”.
La campagna – spiega Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’EMA – rappresenta “un passo avanti nel modo in cui l’Agenzia collabora con professionisti e cittadini, perché è la prima volta che un’iniziativa di comunicazione viene co-creata con questi partner in ogni sua fase”.
Attraverso video, testimonianze e messaggi sui social media, #ItTakesATeam mira a mettere un volto umano alle strategie europee di gestione delle carenze. Il 4 novembre è inoltre previsto un webinar pubblico dedicato a pazienti, consumatori e operatori sanitari per spiegare come funziona la risposta regolatoria dell’UE e dove reperire informazioni aggiornate sui farmaci non disponibili.
Le carenze, ricorda l’EMA, non hanno una sola causa: possono derivare da problemi produttivi, difficoltà logistiche o interruzioni nella catena di fornitura che attraversa più Paesi. Per questo “serve una risposta di sistema, basata su fiducia, trasparenza e collaborazione”.