10 DIC - “Un Tavolo regionale sulla Farmaceutica, cui siedano i rappresentanti di tutti gli attori coinvolti, a vario titolo, nella gestione delle prescrizioni: i medici di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e ospedalieri, i farmacisti territoriali e ospedalieri, gli Ordini, le ASL e, appunto, la Regione”.
A proporlo è il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri,
Filippo Anelli - che è anche Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari - dopo il ‘
botta e risposta’ dei giorni scorsi con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti sulla spesa farmaceutica nella Regione Puglia.
A innescarlo il riferimento fatto dallo stesso Anelli per il controllo della spesa, che in Puglia è superiore al ‘tetto’ attraverso il potenziamento della distribuzione diretta. Quel meccanismo, vale a dire, per cui sono le Asl ad acquistare, attraverso gare d’appalto, i farmaci, che vengono poi dispensati attraverso le farmacie ospedaliere per il primo ciclo di terapia.
“Accogliamo con piacere l’invito del Presidente della Fofi
Andrea Mandelli e del Presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bari-Bat
Luigi D’Ambrosio Lettieri a inaugurare un percorso condiviso, nel rispetto delle differenti competenze e sviluppando feconde sinergie - afferma ora Anelli -. Sono pronto a firmare con il Presidente D’Ambrosio Lettieri la richiesta indirizzata al Governatore Emiliano per la costituzione di un Tavolo regionale sulla Farmaceutica con la partecipazione di tutti i professionisti coinvolti nella gestione del farmaco”.
“Ovviamente qualsiasi percorso comune non può che partire dalla definizione delle competenze - precisa Anelli -, senza inutili e controproducenti invasioni di campo. Il controllo dell’appropriatezza prescrittiva, per esempio, non può essere affidato esclusivamente, come avviene in Puglia, ai farmacisti ospedalieri, perché la prescrizione si fonda innanzitutto sulla diagnosi, che la Legge affida al medico. Anche in questo caso il coinvolgimento dei professionisti e il rispetto delle competenze diventa essenziale. Non c’è mai stata l’intenzione di scaricare su altre professioni l’eventuale responsabilità sul controllo della spesa farmaceutica essendo la distribuzione diretta prevista da norme regionali e nazionali alle quali non si può derogare”.
“Condividere questo metodo significa attuarlo anche in altri ambiti in cui le professioni si ritrovano a collaborare - conclude -. È il caso della farmacia dei servizi, fattispecie che abbiamo definito congiuntamente con un Protocollo d’Intesa”.