Una donna con un infarto in corso e un uomo salvato da shock anafilattico: sono due gli episodi accaduti a Roma, quasi contemporaneamente, che riaccendono i riflettori sull’importanza dei servizi in farmacia.
Raccontati sulle pagine dell’edizione romana de Il Messaggero, i due episodi sono la riprova di come “pur non essendo assolutamente dei pronto soccorso, le farmacie rappresentano nei presidi utili al territorio”, ha dichiarato Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma.
Nel primo caso, una donna è entrata in farmacia lamentando dolori al petto e chiedendo di sottoporsi a un elettrocardiogramma (Ecg). Il tracciato, inviato al cardiologo collegato da remoto grazie alla disponibilità della telemedicina in farmacia, è stato refertato in pochi minuti e il medico ha avvisato subito la farmacia di allertare il 118, avendo identificato una situazione anomala.
In un’altra farmacia, un uomo è stato salvato da shock anafilattico, in questo caso grazie alla stretta collaborazione tra i farmacisti che hanno assistito l’uomo e il medico del 118, che dall’ambulanza ha dato le indicazioni in attesa di arrivare lui stesso a prestare soccorso.
“A prescindere dai due episodi, è bene dire che la farmacia non deve essere confusa con un pronto soccorso perché è un luogo di accoglienza e di supporto, ma è chiaro che aiuta. In farmacia eseguiamo supporto allo screening del tumore del colon-retto, vaccinazioni, screening del diabete non noto e riconciliazione farmaceutica. Il servizio di telemedicina – ha concluso Cicconetti - è attivo in più di mille farmacie sulle 1.700 totali del Lazio. Ora l’auspicio è che la Regione Lazio dia attuazione alla delibera grazie alla quale nelle farmacie di comunità tali servizi saranno convenzionati”.