Farmacia dei servizi. Assofarm: “Progetto sotto attacco, ci aspetta un autunno di impegno politico”
Il presidente di Assofarm cita il
ricorso della Toscana contro il passaggio di alcuni farmaci dalla fascia A-Pht alla fascia A e altri ricorsi presentati da altre associazioni contro le norme regionali sulla Farmacia dei Servizi. Per Pieri “preoccupa seriamente” che l‘attaccco arrivi “da più fronti”, perché “riesce difficile immaginare come una pressione congiunta di tante sigle di rappresentanza di categorie socio-sanitarie non possa sortire qualche effetto”.
31 LUG - “C’era da aspettarselo. Nel momento in cui la politica ha iniziato a mettere nero su bianco le riforme per le quali la Farmacia italiana lotta da anni, i vari portatori di interessi della Sanità italiana aprono un fuoco di sbarramento a suon di ricorsi amministrativi e dure prese di posizione”. A denunciarlo, nell’ultimo editoriale del bollettino dell’associazione, è il presidente di Assofarm,
Luca Pieri.Pieri cita il caso della Regione Toscana, che ha impugnato davanti al Tar del Lazio la determina del 3 maggio di Aifa che riclassifica dalla fascia A-Pht alla fascia A alcuni medicinali molto diffusi. Ma anche “il caso di
Federbiologi Sicilia, e di un’azione congiunta di CIMEST Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica del Territorio, Riability Group e Consorti che hanno attivato due distinti ricorsi al Tar della Sicilia contro le norme regionali sulla Farmacia dei Servizi”. E poi quello dell’Unione nazionale ambulatori, poliambulatori enti e ospedalità privata (Uap) “secondo la quale le farmacie sarebbero prive di ben 420 requisiti necessari alla dispensazione dei servizi sanitari”.
Iniziative che, al di là degli esiti, preoccupano Assofarm in quanto “nel caso della Regione Toscana potrebbero volerci anni prima vedere una sentenza”, ma “negli altri, invece, se venisse accolta la sospensiva proposta dai richiedenti, tutto l’impianto della Farmacia dei Servizi potrebbe subire un repentino blocco già nei prossimi mesi”.
Per Pieri “la Farmacia del futuro, quella dei servizi e della nuova remunerazione, è insomma sotto attacco. E il fatto che lo sia da più fronti, ci preoccupa seriamente”. E seppure “la memoria dei lavori istituzionali degli ultimi anni ci conferma le ottime intenzioni degli ultimi governi che si sono succeduti”, appare “difficile immaginare come una pressione congiunta di tante sigle di rappresentanza di categorie socio-sanitarie non possa sortire qualche effetto, per noi decisamente indesiderato”.
Per questo Assofarm si prepara a “un autunno ricco di impegno politico. Lo condurremo secondo due direttrici che crediamo obbligate”. La prima è quella della “ferma convinzione che Farmacia dei Servizi e Nuova Remunerazione devono rimanere colonne portanti di una farmacia integrata nella nuova Sanità territoriale”. La seconda direttrice riguarda invece “un maggior dialogo con i vari portatori di interesse. E’ certamente giunto il momento per chiarire definitivamente il fatto che la Farmacia dei Servizi non è alternativa a quanto già oggi fanno altri professionisti della salute. E’ invece una prospettiva, una pre-condizione inclusiva e collaborativa con essi”.
“Ridurremo la complessità e la conflittualità del settore – conclude Pieri - solo se sapremo dialogare insieme, guidati dalla prospettiva pragmatica di trovare nuove vie di efficientamento del SSN , a caduta, dei Servizi Sanitari Regionali e, aspetto più significativo di miglioramento dei servizi al cittadino”.