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Riorganizzazione Ministero Salute. Via libera del Servizio di Bilancio: “Nessun costo per lo Stato”
Il Servizio del Bilancio, pur dando il suo assenso, avanza comunque un'osservazione di carattere prudenziale. Il rapporto rileva l'opportunità di introdurre una prescrizione per escludere esplicitamente che il distacco di personale da altre amministrazioni verso il Ministero della Salute possa generare maggiori oneri per le amministrazioni di provenienza. IL DOSSIER
14 OTT -

Il Servizio del Bilancio di Camera e Senato ha passato al setaccio lo schema di decreto che riorganizza gli uffici del Ministro della Salute, esprimendo un parere sostanzialmente favorevole e confermando la neutralità finanziaria del provvedimento. Il dossier, che modifica il regolamento degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo Indipendente di Valutazione (OIV), non desta quindi preoccupazioni di carattere economico per le casse pubbliche.

L'analisi tecnica dei verificatori contabili parlamentari si è concentrata sulle modifiche che il decreto introduce, come l'aumento del personale da 120 a 130 unità, l'istituzione formale della figura del Viceministro con la sua segreteria, e una rimodulazione delle figure giuridiche. Il giudizio finale, come riportato nel dossier, è che "non si formulano osservazioni" in merito alla clausola di invarianza finanziaria che accompagna il provvedimento.

Questa valutazione positiva poggia su due pilastri fondamentali evidenziati nel rapporto:
- Rispetto dei limiti esistenti: Il Servizio del Bilancio sottolinea che tutte le novità organizzative – dall'istituzione del Viceministro all'aumento del numero di consulenti esterni assumibili – operano rigorosamente "nei limiti del contingente complessivo... e a complessiva invarianza di spesa". In pratica, si tratta di una riorganizzazione interna che non sfora i tetti di spesa e di organico già previsti e finanziati.

- Copertura già prevista: L'incremento di 10 unità di personale, il punto apparentemente più oneroso, era stato già disposto e finanziato mesi fa con un altro provvedimento (il decreto-legge n. 25 del 2025), al quale erano stati destinati 830.280 euro annui. L'attuale decreto si limita a recepire formalmente quella previsione nell'assetto regolamentare, senza nuovi stanziamenti.

Il Servizio del Bilancio, pur dando il suo assenso, avanza comunque un'osservazione di carattere prudenziale. Il rapporto rileva l'opportunità di introdurre una prescrizione per escludere esplicitamente che il distacco di personale da altre amministrazioni verso il Ministero della Salute possa generare maggiori oneri per le amministrazioni di provenienza. Si tratta di un affinamento tecnico-giuridico, frequente in altri provvedimenti analoghi, per scongiurare qualsiasi effetto finanziario indiretto non voluto.

G.R.

14 ottobre 2025
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