Riforma della Sanità, prevenzione e liste d’attesa: la strategia del ministro Schillaci per un Ssn più vicino ai cittadini
11 GIU - Nel 2025 il Servizio Sanitario Nazionale compie 47 anni e, secondo il ministro della Salute
Orazio Schillaci, è giunto il momento di una riforma profonda e mirata, capace di rispondere meglio alle esigenze della popolazione. Intervenuto ai microfoni di
Radio Kiss Kiss Italia, il ministro ha evidenziato l’importanza del rinnovamento del Ssn partendo dal rafforzamento dell’assistenza territoriale, con un ruolo chiave affidato ai medici di medicina generale. "Credo che con il contributo dei medici di famiglia all’interno delle strutture territoriali riusciremo a offrire un’assistenza migliore e più capillare a chi ha bisogno", ha dichiarato Schillaci.
Tra gli strumenti messi in campo, le Case di Comunità rappresentano il fulcro dell’intervento previsto con i fondi del Pnrr. Tutte le Regioni hanno già avviato i cantieri e il Governo, ha assicurato il ministro, sta fornendo il massimo supporto alle realtà locali in difficoltà. Per garantire il pieno funzionamento di queste nuove strutture, sarà fondamentale l’integrazione dei medici di famiglia, che dovranno svolgere parte del proprio orario di servizio all’interno delle Case di Comunità.
Il 16 e 17 giugno, Napoli ospiterà gli Stati Generali della Prevenzione, un’iniziativa promossa dal Ministero della Salute per sensibilizzare i cittadini sul ruolo attivo che ciascuno può giocare nella tutela della propria salute. "Prevenzione vuol dire prendersi cura della propria salute ogni giorno, anche quando si sta bene", ha spiegato Schillaci, rimarcando la necessità di anticipare la malattia piuttosto che inseguirla.
Secondo il ministro, investire sulla prevenzione è anche una strategia di sostenibilità: ridurre il numero di malati consente infatti di diminuire i costi per l’assistenza pubblica e liberare risorse da destinare, ad esempio, alla ricerca. Tuttavia, restano ancora forti disuguaglianze tra Nord e Sud, soprattutto in termini di adesione agli screening oncologici, obesità e sedentarietà. "Il nostro impegno, e credo anche quello di tutte le istituzioni locali, deve essere quello di superare le diseguaglianze. Vogliamo veramente che l’articolo 32 della Costituzione venga garantito a tutti i cittadini", ha sottolineato Schillaci.
Liste d’attesa: il nodo da sciogliere con monitoraggio e organizzazioneUn altro tema centrale dell’agenda ministeriale è quello delle liste d’attesa, una delle criticità più sentite dai cittadini. Per affrontare il problema, il Governo ha approvato una legge ad hoc lo scorso anno, introducendo strumenti innovativi come un sistema di monitoraggio nazionale – sviluppato insieme ad Agenas – in grado di rilevare, Regione per Regione, le prestazioni mancanti e consentire interventi mirati.
Inoltre, è stato istituito un Cup unico regionale per le prenotazioni delle prestazioni sanitarie, sia pubbliche che convenzionate. Il nuovo modello prevede che, se l’esame o la visita richiesta non viene garantita nei tempi previsti, il cittadino possa effettuarla in intramoenia pagando solo l’eventuale ticket. "Non si possono più chiudere le agende: se un cittadino chiede un esame, non può sentirsi dire di tornare perché l’agenda è chiusa", ha spiegato il ministro.
Sebbene siano necessari più fondi, Schillaci ha ribadito che "senza un’organizzazione virtuosa le risorse non bastano". In molti territori si iniziano già a vedere risultati incoraggianti, segno che la strada intrapresa è quella giusta.