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Case e Ospedali di Comunità: siamo in ritardo sull’attuazione del Pnrr. Le raccomandazioni della Corte dei conti al ministero Salute
Il Magistrato istruttore ha redatto la propria relazione conclusiva rilevando come i numeri relativi alle gare già esperite afferenti alla progettazione evidenziassero una “realistica difficoltà di pervenire nei tempi, ormai ravvicinati, del target 31 marzo 2023, all’adozione di una progettazione avanzata” per una buona parte delle procedure concorsuali. La volontà di spostare in avanti (dal 31 marzo al 30 giugno) la piena integrazione del target Italia relativo all’approvazione dei progetti, richiederebbe l'autorizzazione del Mef. Ecco le raccomandazioni della Corte dei conti. IL DOCUMENTO
20 MAR -

Il Pnrr, allo scopo di rafforzare la capacità del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) di fornire servizi adeguati sul territorio, prevede entro la metà del 2026 (Target UE) l’attivazione di oltre 1.350 Case della Comunità e oltre 400 Ospedali di Comunità. In relazione ai predetti investimenti, risultano stanziate risorse pari, rispettivamente, a due miliardi di euro e un miliardo di euro. Ma a che punto siamo con i progetti?

A far luce è la Corte dei conti segnalando diversi ritardi che sembrano aver già compromesso il target Ita del 31 marzo 2023. In una delibera, i giudici contabili spiegano come, con nota del 12 gennaio 2023, "lo scrivente magistrato ha inviato una nota istruttoria ai competenti uffici del Ministero della Salute, con cui chiedeva informazioni in merito alle aggiudicazioni e agli eventuali ritardi e/o rallentamenti da parte dei singoli Soggetti Attuatori nello svolgimento delle attività. Dai dati risultavano, tuttavia, piuttosto esigue le richieste di emissione degli Ordini di Attivazione, pervenute al 25 gennaio 2023, rispetto al numero degli interventi previsti, con riferimento a 11 Soggetti Attuatori su 14".

Preso atto delle risultanze istruttorie e considerati i possibili rischi di rallentamento o di ritardo, rispetto alla scadenza, ormai prossima, del target Ita del 31 marzo 2023, il Magistrato istruttore ha redatto la propria relazione conclusiva rilevando come i numeri relativi alle gare già esperite afferenti alla progettazione evidenziassero una “realistica difficoltà di pervenire nei tempi, ormai ravvicinati, del target 31 marzo 2023, all’adozione di una progettazione avanzata” per una buona parte delle procedure concorsuali.

In merito ai trasferimenti delle risorse, invece, il Ministero della Salute ha segnalato che non sono state ancora state rendicontate le spese da parte di quelle Regioni (Calabria, Marche e Toscana) che alla data del 27 gennaio scorso avevano percepito l’anticipazione e che, nel frattempo, sono “pervenute all’Unità di Missione le richieste di anticipazione del 10 per cento degli interventi di cui in oggetto da parte delle Regioni Campania, Emilia-Romagna, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia” di cui vengono indicati i singoli importi. Con riferimento alle Regioni Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Sardegna, infine, il Ministero precisa che “sono in corso di definizione le istruttorie sulla documentazione trasmessa a corredo ai fini della conseguente erogazione delle risorse”, mentre “istruttoria relativa alla Regione Molise è stata conclusa e le risorse a titolo di anticipazione sono in corso di erogazione”.

I progetti in esame vengono gestiti dal Ministero della Salute (Amministrazione titolare), dalle Regioni/Province autonome (Soggetti Attuatori) e dalle singole Asl (Soggetti Attuatori Esterni). L’obiettivo da conseguirsi entro il 31/03/2023, relativo alla realizzazione dell’intervento, prevede la “approvazione dei progetti idonei per indire le gare per la realizzazione delle strutture”. Ogni Regione ha provveduto a riportare al Ministero, sulla base dei dati forniti dalle Asl, i propri fabbisogni, ai fini di consentire una ponderata valutazione, in merito all’esperimento delle procedure di gara (es. gare per la progettazione, gara lavori, appalto integrato, etc). Il Ministero si è trovato dunque ad interagire con una realtà di partenza estremamente eterogenea e complessa, a seconda delle diverse realtà regionali.

A seguito di successivi scambi di note e documenti, di interlocuzioni informali e audizioni, è emerso che l’Unità di Missione del Pnrr, istituita presso il ministero della Salute, dopo aver raccolto, da parte di diversi Soggetti Attuatori - tra Regioni e Province autonome - le manifestazioni d’interesse ad esperire procedure attuative centralizzate, ha deciso di ricorrere ad Invitalia S.p.A., quale centrale di committenza nazionale per la realizzazione, tra gli altri, di interventi afferenti agli investimenti in esame. "La collaborazione tra il Ministero e Invitalia SpA - si spiega - deve consentire (attraverso l’indizione di procedure di gara, diversificate in lotti, sub-lotti e cluster) ai Soggetti Attuatori che intendano avvalersi, in tutto o in parte, della stessa, di acquisire servizi di progettazione/lavori/complementari, necessari a garantire il conseguimento del target entro la scadenza prevista".

Eppure, come dicevamo, "sembra profilarsi il rischio di un possibile ritardo, rispetto alla scadenza del Target Ita – 31 marzo 2023 – che richiede l’approvazione di progetti idonei ai fini dell’indizione delle gare relative ai lavori. Dalla tabella 1 della nota del Ministero del 9 marzo 2023, si ravvisa ancora un insufficiente numero di progetti pervenuti alla fase del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE) e, in alcuni casi, ancor più estesa appare la carenza di progetti definitivi ed esecutivi, giustificata - in massima parte - dal Ministero come conseguenza delle numerose e differenti strategie di gara, messe in atto per la realizzazione del Programma", evidenzia la Corte dei conti.

Sembrerebbe dunque di cogliere" la volontà di spostare in avanti (dal 31 marzo al 30 giugno) la piena integrazione del target Italia relativo all’approvazione dei progetti. In tal caso occorre, tuttavia, richiedere la relativa autorizzazione al Ministero dell’Economia e Finanze. L’Amministrazione rileva, al riguardo, che, per quanto concerne lo stato di avanzamento delle procedure di approvazione delle progettazioni, il sistema Regis, ad oggi, non consentirebbe un’esauriente rilevazione dei relativi dati. Si evidenzia, dunque, la necessità di un maggiore impulso del Ministero sui Soggetti Attuatori, con riferimento a tale esigenza informativa".

La Corte dei conti segnala, inoltre, che non sarebbero state ancora prodotte le rendicontazioni relative all’utilizzazione delle risorse da parte di quelle regioni che, alla data della precedente nota dell’Amministrazione (27 gennaio 2023), avevano già percepito le rispettive anticipazioni. "Dalla nota del 9 marzo 2023 rileviamo, infine, che una buona parte dei Soggetti Attuatori non ha ancora avanzato richiesta di anticipazione".

Per questo la Corte dei conti raccomanda al ministero della Salute:
- preso atto del rischio di mancato raggiungimento del target ITA al 31 marzo 2023 e dei probabili riflessi negativi sul conseguimento del successivo target, di espletare le necessarie azioni volte ad evitare stasi o rallentamenti procedurali nel percorso volto al rispetto dei previsti milestone e target, anche attraverso un’adeguata programmazione ed eventuali interventi correttivi, per recuperare possibili ritardi accumulati;
- con riferimento alle anticipazioni già erogate ai Soggetti Attuatori, di sollecitare gli stessi a provvedere alle rendicontazioni relative alle eventuali erogazioni effettuate;
- di svolgere le attività necessarie ai fini di velocizzare le verifiche e le istruttorie relative alle predette anticipazioni delle risorse, nei confronti dei Soggetti Attuatori che le abbiano richieste e non le abbiano ancora percepite;
- di monitorare l’operato di quei Soggetti Attuatori che non abbiano ancora richiesto le anticipazioni, rivolgendo agli stessi le necessarie
sollecitazioni;
- di vigilare affinché i progetti in corso di approvazione rispondano alle esigenze di funzionalità delle strutture sanitarie da realizzare, con riferimento ai contingenti di personale richiesti, ai servizi e alle opere infrastrutturali connaturate alle attività che verranno espletate all’interno delle stesse;
- lo svolgimento di una attenta attività di controllo e di monitoraggio, ai sensi dell’art. 8 del Dl 77/2021, da parte del Ministero, nei confronti dei Soggetti Attuatori e di Invitalia, sollecitando la realizzazione, nei tempi congrui, degli obiettivi sottesi a milestone e target previsti e le relative esaurienti informative.

G.R.

20 marzo 2023
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