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Incidenti stradali. Istat: nel 2019 lieve calo. In discesa anche i decessi e i feriti. Eccesso velocità e uso cellulare le cause più frequenti
Tra le cause più frequenti si confermano la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 38,2% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada risultano in aumento rispetto al 2018; le più sanzionate sono l’inosservanza della segnaletica, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza a bordo e l’uso del telefono cellulare alla guida; in aumento le contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza. IL REPORT
23 LUG - Nel 2019 sono stati 172.183 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia, in lieve calo rispetto al 2018 (-0,2%), con 3.173 vittime (morti entro 30 giorni dall’evento) e 241.384 feriti (-0,6%). È quanto rivela l’Istat nel suo ultimo report.
 
Il numero dei morti diminuisce rispetto al 2018 (-161, pari a -4,8%), per il secondo anno consecutivo dopo l’aumento registrato nel 2017, e si attesta sul livello minimo mai raggiunto nell’ultima decade.
 
Tra le vittime risultano in aumento i ciclisti (253; +15,5%) e i motociclisti (698; +1,6%); in diminuzione le altre categorie di utenti: pedoni (534; -12,7%), ciclomotoristi (88; -18,5%), occupanti di veicoli per il trasporto merci (137; -27,5%) e automobilisti (1.411; -0,8%).
 
“Il marcato aumento delle vittime tra i ciclisti – si legge nel rapporto - , soprattutto su strade statali nell’abitato e fuori città, è associato anche a una crescita degli incidenti stradali che coinvolgono biciclette (+3,3%), a una sempre maggiore diffusione dell’uso del mezzo a due ruote per gli spostamenti, pari al 25% nel 2019, e all’aumento delle vendite di biciclette, nel 2019 il 7% in più rispetto al 2018”.

Diminuiscono, nel 2019, le vittime su tutti gli ambiti stradali. Forte il calo registrato sulle autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali), pari al 6,1% (310 vittime). Sulle strade urbane la diminuzione rispetto al 2018 è pari al 5,0% con 1.331 morti; una flessione più contenuta si registra, invece, sulle strade extraurbane (-4,4%; 1.532 vittime).

Nella Ue28 (incluso il Regno Unito), il numero delle vittime di incidenti stradali diminuisce del 2,3% rispetto all’anno precedente: complessivamente, nel 2019 sono state poco più di 24mila contro 25.191 del 2018. Nel confronto tra il 2019 e il 2010 (anno di benchmark per la sicurezza stradale) i decessi si riducono del 22% in Europa e del 23% in Italia. Ogni milione di abitanti, nel 2019 si contano 48,1 morti per incidente stradale nella Ue28 e 52,6 nel nostro Paese, che rimane stabile al 16° posto della graduatoria europea.

Tra le cause più frequenti si confermano la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 38,2% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada risultano in aumento rispetto al 2018; le più sanzionate sono l’inosservanza della segnaletica, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza a bordo e l’uso del telefono cellulare alla guida; in aumento le contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza.
 
Sanzioni frequenti: mancato rispetto di segnaletica, norme di sicurezza e uso del cellulare.
Dall’esame delle contravvenzioni elevate da Polizia stradale, Arma dei Carabinieri e Polizie Locali dei Comuni capoluogo di provincia, nel 2019 i comportamenti scorretti sanzionati alla guida aumentano del 6.7%.
 
La velocità rimane il comportamento scorretto più frequente e più sanzionato sia dentro sia fuori i centri abitati, anche grazie all’uso di strumentazione automatica messa in campo, come autovelox e Tutor o Vergilius. Aumentano le sanzioni per l’inosservanza del rispetto della segnaletica (art.146; +12,4%) e per il mancato uso di lenti o l’uso improprio di telefoni cellulari o cuffie (art.173; +18,6%). In aumento anche, su strade urbane extraurbane e autostrade, il mancato uso di cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta per bambini (art.172; +26,75% in media).
 
L’uso del casco sembra invece una abitudine piuttosto acquisita dalla popolazione; l’aumento del 5,3% registrato per le relative sanzioni potrebbe essere infatti concentrato solo in alcune aree del territorio nazionale. Aumentano, seppure su quantità relativamente basse, le sanzioni elevate per comportamento dei conducenti in caso di incidente (art. 189; +6,35%) e per comportamento dei conducenti verso i pedoni (art.191; +9,57%). Analoga tendenza si rileva per le sanzioni concernenti l’assenza di regolare copertura assicurativa (art.193; +4,25%). Da segnalare anche, seppure in misura contenuta, l’aumento delle sanzioni elevate ai ciclisti (art.182; +23,2%) e ai pedoni (art. 190; +12,4%)
 

Nel 2019, i dati relativi alla mobilità motorizzata risultano tendenzialmente stabili rispetto all’anno precedente: +0,8% per le prime iscrizioni di veicoli (motocicli +5,8% e veicoli trasporto merci +2,1%); +1,4% per il parco veicolare. Anche le percorrenze autostradali, sui circa seimila chilometri di rete in concessione, mostrano una sostanziale stabilità (+0,6%), con oltre 84 miliardi di km percorsi e un aumento dell’1,9% rispetto al 2018 solo per i veicoli pesanti. Forti segnali di aumento si hanno invece per la mobilità dolce, con incremento di vendite di e-bike e diffusione di altre forme di micromobilità.
Il costo sociale degli incidenti stradali 2019, secondo i parametri indicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a valori costanti 2010, risulta pari a 16,9 miliardi di euro, l’1% del Pil nazionale, dai 21,4 miliardi del 2010 (-21% in 10 anni). Tra il 2011 e il 2019 sono state risparmiate 6.035 vite umane mentre in termini economici si valutano oltre 9 miliardi di euro risparmiati per le sole vittime e 31,2 miliardi in totale.
23 luglio 2020
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