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Over 65: uno su tre rappresenta una risorsa per i propri familiari o per la collettività 
È quanto riporta l'indagine Passi d'argento dell'Iss. Il 19% si prende cura di congiunti, il 14% lo fa prendendosi cura di familiari o amici, con cui non vive, e il 5% partecipa ad attività di volontariato. Questa capacità/volontà è prerogativa femminile ma si riduce notevolmente con l’avanzare dell’età, è minore fra le persone meno istruite o con difficoltà economiche.
23 MAG - "In Passi d’Argento (sistema di sorveglianza della popolazione con più di 64 anni del nostro Paese, ndr), la partecipazione alla vita sociale è indagata attraverso diversi aspetti che si intersecano e si sovrappongono fra loro e che contemplano la dimensione economica (la partecipazione ad attività lavorative retribuite), quella civile (la partecipazione ad attività no-profit che però hanno anche un valore economico e sociale, come l’offerta di aiuto o accudimento di familiari o amici o conoscenti o attraverso attività di volontariato), quella sociale intesa come partecipazione a eventi sociali, o quella culturale come la partecipazione a corsi di formazione per la propria crescita individuale". È quanto si legge in una nota di Epicentro, portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell'Istituto superiore di sanità.
 
"Il concetto di 'anziano-risorsa', che l’Oms definisce già nel 1996 - prosegue la nota -, parte da una visione positiva della persona, in continuo sviluppo e in grado di contribuire, in ogni fase della vita, alla crescita individuale e collettiva. L’anziano 'risorsa' viene identificato come colui che partecipa ad attività per mantenere la salute fisica e mentale, accrescere la qualità delle relazioni interpersonali e migliorare la qualità della propria vita, contribuendo a ridurre il livello di dipendenza dagli altri e allo stesso tempo rappresentando una risorsa per la collettività".
 
"Passi d’Argento 'misura' il contributo che gli ultra 65enni offrono alla società fornendo sostegno all’interno del proprio contesto familiare, e della comunità, attraverso due domande che indagano se l’intervistato nei 12 mesi precedenti abbia accudito o fornito aiuto a parenti o amici, conviventi o non conviventi. Una terza domanda - spiega la nota - raccoglie informazioni su attività di volontariato svolte a favore di anziani, bambini, persone con disabilità, presso ospedali, parrocchie, scuole o altro. Accanto a queste domande, ve ne sono altre inerenti la partecipazione a eventi sociali, come gite o soggiorni organizzati, o a corsi di formazione".
 
"Quasi 1 persona su 3 (28%) rappresenta una risorsa per i propri familiari o per la collettività: il 19% si prende cura di congiunti, il 14% lo fa prendendosi cura di familiari o amici, con cui non vive, e il 5% partecipa ad attività di volontariato. Questa capacità/volontà è prerogativa femminile ma si riduce notevolmente con l’avanzare dell’età - aggiunge la nota -, è minore fra le persone meno istruite o con difficoltà economiche. Nelle P.A. di Bolzano e Trento la quota di 'anziano risorsa' è la più alta".
 
"La partecipazione ad eventi sociali, come gite o soggiorni organizzati o la frequentazione di corsi di formazione coinvolge poco più di 2 persone su 10: il 23% degli ultra 65enni ha partecipato a uno di questi eventi, per lo più gite e soggiorni dal momento che meno del 2% frequenta un corso di formazione (come corsi di inglese, cucina, uso del computer, o percorsi presso università della terza età). La partecipazione a questi eventi sociali - prosegue la nota - si riduce con l’età (se coinvolge 1 persona su 3 prima dei 75 anni, vede coinvolte solo 1 persona su 15 dopo gli 85 anni) e comunque coinvolge meno le persone con bassa istruzione o con difficoltà economiche, le donne meno degli uomini, le persone di cittadinanza italiana meno dei cittadini italiani. Non c’è un significativo gradiente geografico, la maggiore partecipazione sociale è nelle due P.A. di Bolzano e Trento".
 
"Svolgere un’attività lavorativa retribuita è poco frequente (6%): è prerogativa di persone con un più alto titolo di studio - conclude la nota -, residenti nel Nord del Paese".
 
23 maggio 2019
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