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Oms. Il neo DG Tedros al G20: “Ecco come garantire copertura sanitaria universale”. Nel 2017, 400 milioni di persone senza assistenza 
Quattro raccomandazioni da parte del direttore generale Oms al G20: finanziamento sostenibile del sistema globale di sicurezza; mappatura di tutte le capacità disponibili; sostenere la copertura sanitaria universlae in linea con gli obiettivi Oms; dare priprità alla ricerca e allo sviluppo di nuove scoperte in campo medico.  Quest'anno, secondo Tedros, 400 milioni di persone, una su 17, per lo più poveri, donne e bambini, in tutto il mondo rimarranno senza accesso all'assistenza sanitaria. IL DISCORSO INTEGRALE.
10 LUG - Quattro le raccomandazioni al G20 di Amburgo perché i sistemi sanitari dei paesi Oms possano garantire la copertura sanitaria universale.
La prima prevede il finanziamento sostenibile del sistema globale di sicurezza sanitaria per prevenire, rilevare e rispondere alle minacce emergenti, sia naturali che artificiali. Anche garantendo un livello certo di finanziamenti in caso di focolai ed emergenze.
 
La seconda è la mappatura di tutte le capacità disponibili nei paesi e la loro utilizzazione in modo coordinato, basandosi sui punti di forza dei singoli per aumentare la preparazione di tutti.
 
La terza raccomandazione è di sostenere l'obiettivo della copertura sanitaria universale in linea con gli SDG (sustainable development goal, obiettivi fi sviluppo sostenibile). Si tratta della soluzione strategica per prevenire epidemie e fornire assistenza di qualità, rafforzando i sistemi sanitari dei paesi, soprattutto nelle parti più fragili e vulnerabili del mondo.
 
La quarta dà priorità alla ricerca e allo sviluppo di nuove scoperte in campo medico. L'Oms sostiene fortemente la proposta tedesca di istituire il Global Collaboration Hub sulla ricerca e lo sviluppo contro le resistenze antimicrobiche.
 
“Si tratta di priorità che costano, ma in realtà costa di più rimanere impreparati”, ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Oms,  al G20 di Amburgo dell’8 luglio. 
 
Il suo discorso si è concentrato sull'investimento nella copertura sanitaria universale per garantire la sicurezza sanitaria al fine di essere meglio preparati per la prossima pandemia o l'emergenza.
 
“È davvero un grande privilegio per me – ha detto Tedros - discutere con voi le minacce per la salute che oggi affronta il nostro mondo. Penso che l’esperienza abbia evidenziato due cose importanti.  La prima è che le pandemie di malattie infettive e di altre minacce alla salute, come la resistenza antimicrobica, trascendono i confini e gli interessi nazionali, per cui la vulnerabilità di uno è vulnerabilità per tutti noi. E i virus in realtà non conoscono e non rispettano i confini.
La seconda cosa è che non siamo ben preparati, siamo molto spesso reattivi piuttosto che proattivi. Quindi abbiamo bisogno di una risposta globale forte e di rimanere tutti interconnessi”.
 
Tedros ha spiegato al G20 che la ragione della sua richiesta di sostenere la salute globale è perché l’Oms vuole supportare tutti i paesi  per raggiungere i loro obiettivi. E ha ricordato che le pandemie, le emergenze sanitarie e le debolezze dei sistemi di salute non solo costano la vita, ma rappresentano alcuni tra i maggiori rischi per l'economia e la sicurezza a livello mondiale.
 
“Sappiamo – ha aggiunto - cosa è accaduto con l'influenza spagnola nel 1918: più di 50 milioni di persone sono morte. E l'epidemia di Sars è costata all'economia mondiale circa 60 miliardi di dollari. Abbiamo visto l'influenza aviaria, la Mers (sindrome respiratoria mediorientale ), Zika.  E sono di nuovo tornati il colera e la febbre gialla. L'Oms rileva circa un migliaio di questi segnali ogni mese, ma il mondo ne conosce molto pochi. Non sappiamo dove avverrà la prossima pandemia globale, non sappiamo quando si verificherà, ma sarà costosa in vite e dollari. Con i viaggi aerei (3 miliardi di viaggiatori ogni anno) la diffusione globale di qualsiasi nuovo agente patogeno si verificherebbe in poche ore. Oltre alle sofferenze umane, le perdite economiche sarebbero misurate in trilioni, incluse le perdite di turismo, commercio, fiducia dei consumatori e anche problemi politici e nuove sfide. E in questo modo le epidemie saranno due: una causata dal virus, e l'altra dalla paura”.
 
Tedros ha ricordato che durante l'epidemia di Ebola del 2014 in Africa occidentale, l'Oms e la comunità globale hanno dovuto affrontare una realtà difficile che aveva trovato il mondo impreparato: “Ciò che Jim Kim, il presidente della Banca mondiale, chiama il ciclo di panico e di negligenza.  Il nostro mondo non può permettersi questo circolo vizioso. L'epidemia di Ebola ci ha anche insegnato un'altra lezione: il nostro sistema globale è forte quanto il suo legame è più debole. Dobbiamo affrontare le cause di questo problema: la mancanza di accesso delle persone più vulnerabili all'assistenza sanitaria, in particolare a quella primaria”.
 
Secondo Tedros la copertura sanitaria universale e la sicurezza sanitaria sono i due lati della stessa medaglia. Quest'anno, 400 milioni di persone, una su 17, per lo più poveri, donne e bambini, in tutto il mondo rimarranno senza accesso all'assistenza sanitaria: “Sistemi sanitari forti – ha concluso - non solo saranno la nostra migliore difesa, ma saranno anche fondamentali per raggiungere ovunque gli SDG dell’Oms”.
10 luglio 2017
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