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Sangue. In Italia 1,7 milioni di donatori. Ma i giovani sono solo il 31%. Di questo passo tra qualche decennio fabbisogno a rischio
Presentato oggi all'Iss il rapporto 2015 del Centro nazionale sangue. L'83% dei donatori lo fa in maniera periodica e la fascia d’età dalla quale proviene la maggioranza dei donatori è rappresentata da persone in età compresa tra i 30 ed i 55 anni, una componente del corpo sociale destinata a ridursi in modo significativo nei prossimi decenni stando alle proiezioni demografiche. Per questo occorre un'oculata programmazione. TUTTI I NUMERI
16 GIU - In Italia sono 1 milione e 717.520 i donatori di sangue, pari al 28,1% della popolazione. Nel complesso, il 69% è composto da uomini e il 31% da donne. I periodici costituiscono l’83%, mentre il 17% ha effettuato la prima donazione. Sono le cifre, relative al 2015, fornite nel corso dell’incontro ‘La vitale cultura del dono e il Sistema sanitario in Italia’, svoltosi oggi presso l’Istituto superiore di sanità e organizzato dal Centro nazionale sangue in collaborazione con le Associazioni e Federazioni dei volontari italiani del sangue, Avis, Croce Rossa, Fidas, Fratres. L’evento segue di due giorni la Giornata mondiale del donatore di sangue, che si celebra annualmente il 14 giugno.

“Lo slogan che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto quest’anno per celebrare la giornata mondiale: Blood connects us all, il sangue ci unisce tutti, evoca molti significati e stimola la nostra riflessione - osserva Angelo Lino del Favero, Direttore Generale dell’Istituto Superiore di Sanità -. La vitale solidarietà dei donatori di sangue rappresenta una testimonianza positiva della capacità della nostra società di allontanare da sé un atteggiamento di globalizzazione dell’indifferenza. In Italia il modello organizzativo trasfusionale ha raggiunto livelli molto alti, nonostante alcuni problemi relativi alla donazione. La nostra forza è stata quella di riuscire a ricondurre a sistema anche il mondo del volontariato, all’insegna di un coinvolgimento orizzontale. Si sta rivelando vincente l’idea di lavorare sulle grandi reti. Occorre disciplinare il donatore all’interno di un sistema organizzato, valorizzando la proficua collaborazione tra pubblico e privato sociale”.

La programmazione rappresenta, infatti, un nodo cruciale. Le donazioni registrano picchi in corrispondenza di specifici eventi mentre in alcuni periodi, estate in primis, si registra una penuria. Altro aspetto dirimente riguarda il coinvolgimento dei ‘nuovi italiani’ tra i donatori, sfida che passa necessariamente per un’implementazione dei meccanismi di inclusione. E si tratta di un fattore essenziale, soprattutto a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione italiana tradizionale.

Nel 2015 in Italia sono stati prodotti 2.572.567 unità di globuli rossi, 276.410 unità di piastrine e 3.030.725 unità di plasma. Sono stati trasfusi 8.510 emocomponenti al giorno e curati 635.690 pazienti (1.741 pazienti al giorno). “L’83% dei donatori italiani dona in maniera periodica, non occasionale - spiega Giancarlo Maria Liumbruno, Direttore del Centro nazionale sangue - Questa fidelizzazione è fondamentale per via del legame molto stretto che esiste tra donazione volontaria, consapevole e non remunerata e qualità del sangue in termini di sicurezza. Grazie ai donatori l’Italia è un Paese autosufficiente già da diversi anni e normalmente esiste una situazione di bilancio positivo tra numero di unità di sangue ed emocomponenti donate e fabbisogno a livello locale. Nel periodo estivo alcune Regioni possono trovarsi in situazioni di carenza ma il Sistema è strutturato in modo tale da garantire la copertura dei bisogni trasfusionali attraverso lo scambio interregionale. È importante sottolineare che il sangue è una risorsa biologica limitata e, nel rispetto dei donatori, è necessaria una forte attenzione non solo agli aspetti produttivi ma anche all’appropriatezza dei consumi e alla gestione delle scorte. In questo senso serve un forte monitoraggio utile a garantire anche la sicurezza degli emocomponenti”.

La fascia d’età dalla quale proviene la maggioranza dei donatori è rappresentata da persone in età compresa tra i 30 ed i 55 anni, una componente del corpo sociale destinata a ridursi in modo significativo nei prossimi decenni stando alle proiezioni demografiche. La percentuale di giovani che sul numero totale di donatori, nel 2015, si attesta al 31.67% (13.39% classe di età 18-25 anni, 18.28% classe di età 26-35 anni) è ancora troppo bassa. Se si considerano i dati sull’invecchiamento della popolazione, infatti, tra il 2009 e il 2020, la riduzione dei donatori è stimata nel 4,5%.

“È necessario agire con consapevolezza di fronte a questa prospettiva per assicurare il ricambio generazionale” - aggiunge Vincenzo Saturni, Coordinatore protempore CIVIS (Coordinamento Interassociativo Volontari italiani sangue) - Tutti gli attori del Sistema sangue devono lavorare in sinergia in considerazione dalla rapida trasformazione demografica e sociale che è in atto nel nostro Paese. Una cultura del dono si esprime anche attraverso una attenta capacità di programmazione nazionale e locale delle attività di raccolta che sappia tener conto del contesto e dei bisogni reali della popolazione”.

Le Associazioni di donatori volontari di sangue si sono fatte promotrici, nel corso degli ultimi anni di numerose iniziative per l’integrazione sul territorio delle comunità immigrate. Due giovani donatori di sangue, Agar Agalliu e Elia Carlos Vazquez di origine albanese, e argentina rispettivamente, presenti alla giornata raccontano la propria esperienza di donatori e volontari attivi nella promozione del dono.
“Credo sia fondamentale che sia i nuovi italiani che gli immigrati donino sangue - dice Carlos Vasquez - perché hanno un’età media di circa 30 anni e sono in crescita demografica. Sappiamo che non esiste alcuna distinzione di cittadinanza ma, al contrario, il sangue è uguale per tutti. I gruppi sanguigni però sono distribuiti in maniera differente nelle diverse etnie e popolazioni, dunque è importante sensibilizzare verso la donazione tutti i membri appartenenti ad una comunità. Il gesto della donazione è un primo strumento che aiuta a riflettere, aumentare la propria consapevolezza, costruire amicizie e collaborazioni. Tutto questo facilita l’integrazione sociale”.
 
Stefano A. Inglese
16 giugno 2016
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