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Covid. Siamo di fronte a una nuova ondata? L’ultima analisi dell’Iss: “Casi in aumento ma ospedalizzazioni e decessi sono ancora in diminuzione. Crescono i casi tra i sanitari”
Il bollettino epidemiologico settimanale dell’Iss offre diversi indicatori utili a capire come sta andando la pandemia che nonostante le previsioni di una sua decelerazione con l’approssimarsi dell’estate sembra al contrario aver rialzato la testa con 265.483 nuovi casi e 159 morti nelle ultime due settimane. Si consolida poi il fenomeno delle reinfezioni che nell’ultima settimana hanno rappresentato il 7,4% dei nuovi casi. Dall'inizio della pandemia il 30,2% degli italiani ha avuto il Covid. IL BOLLETTINO.
18 GIU -

Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 15 giugno 2022 sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19, 17.860.159 casi, pari al 30,2% per cento della popolazione, di cui 164.946 deceduti.

Le varianti. Dall’ultima indagine rapida sulla prevalenza e distribuzione delle varianti di SARSCoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia, condotta il 7 giugno 2022 dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, è emerso che la variante Omicron BA.1 è ormai al di sotto dell’1% del totale delle varianti Omicron identificate nel nostro Paese. La variante BA.2 rappresenta il 63% tra le varianti Omicron verso una prevalenza pari al 91,8% registrata nell’indagine precedente.

A fronte di questa diminuzione di BA.2, si osserva un aumento del numero di sequenze attribuibili al sotto lignaggio BA.2.12.1 (62 vs 4 dell’indagine precedente) e, per quanto riguarda BA.4, e in particolare di BA.5, prevalenze pari a 11,4% e 23,1%, rispettivamente. Nell’indagine precedente le prevalenze stimate a livello nazionale per BA.4 e BA.5 erano pari a 0,47% e 0,41% rispettivamente. Attualmente, non c’è evidenza che le infezioni causate da BA.4 e BA.5 siano associate ad un’aumentata gravità delle manifestazioni cliniche rispetto a quelle causate da BA.1 e BA.2.

Andamento negli ultimi sette giorni (6-12 giugno). Il numero di casi segnalati risultano in aumento mentre ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi risultano ancora in diminuzione.

In particolare si rileva un aumento, rispetto alla precedente settimana, della percentuale di casi tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione (2,5%). Negli ultimi 30 giorni di rilevazione sono stati 9.484 i nuovi casi di infezione tra gli operatori sanitari per un totale di 322.396 casi dall'inizio della pandemia.

Il tasso di incidenza a 7 gg, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente, risulta compreso fra 150 e 200 casi per 100.000 abitanti tra 0-9 anni e >80 anni, tra 200 e 250 casi per 100.000 abitanti tra 10-19 e tra 70-79 anni, e fra 250 e 1000 casi per 100.000 abitanti nelle fasce tra i 20 e i 69 anni e >90 anni. Il tasso di incidenza a 7 gg dei ricoveri risulta stabile in tutte le fasce di età.

In lieve calo la percentuale di casi segnalati con stato clinico iniziale asintomatico rispetto alla settimana precedente (70%).

Le infezioni nelle ultime due settimane (30 maggio al 12 giugno). Durante il periodo di riferimento sono stati segnalati 265.483 nuovi casi, di cui 159 deceduti (tale valore non include le persone decedute nel periodo con una diagnosi antecedente al 23 maggio 2022).

Aumento dell’incidenza. I dati del flusso ISS nel periodo 06/06/2022-12/06/2022 evidenziano una incidenza in aumento e pari a 251 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente (199 per 100.000 abitanti nel periodo 30/5/2022-06/6/2022). Lo stesso trend si osserva nel periodo più recente censito nei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (310 per 100.000 abitanti nel periodo 10/6/2022-16/6/2022 vs 222 per 100.000 abitanti nel periodo 3/6/2022-9/6/2022).

In diminuzione l’incidenza a 14 giorni in tutte le fasce d’età. Nella fascia 30-39 anni si registra il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 538 per 100.000, mentre nella fascia di età 0-9 anni si registra il valore più basso, 470 casi per 100.000 abitanti.

L’età mediana alla diagnosi dei soggetti segnalati negli ultimi 14 giorni è di 48 anni.

Trasmissibilità del virus SARS-CoV-2  

I valori di Rt sono i seguenti:
    • Rt sintomi = 0,76 (IC95%: 0,76-0,76) al 1 giugno 2022, in aumento rispetto alla settimana precedente (0,72 al 25 maggio 2022)
    • Rt ospedalizzazioni = 0,95 (IC95%: 0,91-1) al 7 giugno 2022, in aumento rispetto alla settimana precedente (0,80 al 31 maggio 2022)
    • Rt augmented = 1,17 (IC95%: 1,17-1,18) al 7 giugno 2022, in netto aumento rispetto alla settimana precedente (0,81 al 31 maggio 2022).

Focus età scolare (0-19 anni)
Dall’inizio dell’epidemia sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19 969.978 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 19.127 ospedalizzati, 421 ricoverati in terapia intensiva e 57 deceduti.

Stabile rispetto alla settimana precedente la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare (15%) rispetto al resto della popolazione. Nell’ultima settimana, il 18% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 34% nella fascia d’età 5-11 anni, il 48% nella fascia 12-19 anni.

In aumento il tasso di incidenza in tutte le fasce d’età e in aumento il tasso di ospedalizzazione per la fascia d’età <5 anni ma stabile nelle altre fasce d’età benché i dati riferiti all’ultima settimana siano da considerare in via di consolidamento.

Reinfezioni da virus SARS-CoV-2. Dal 24 agosto 2021 al 5 giugno 2022 sono stati segnalati755 casi di reinfezione, pari a 4.0% del totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta pari a 7,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente (6,3%).

L’analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron), evidenzia un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione (valori significativamente maggiori di 1):
    • nei soggetti con prima diagnosi di COVID-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi di COVID-19 fra i 90 e i 210 giorni precedenti;
    • nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni;
    • nelle femmine rispetto ai maschi. Il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (>80%) dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare;
    • nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni. Verosimilmente il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età più giovani è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d’età > 60 anni;
    • negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.

Impatto della vaccinazione nel prevenire infezioni, ricoveri e decessi
La campagna vaccinale in Italia è iniziata il 27 dicembre 2020. Al 15 giugno 2022, sono state somministrate 138.029.792 dosi (47.312.895 prime dosi, 49.915.692 seconde/uniche dosi, 39.990.290 terze dosi e 810.915 quarte dosi; https://github.com/italia/covid19-opendata-vaccini).

Nella fascia 5-11 anni, in cui la vaccinazione è iniziata il 16 dicembre 2021, al 15 giugno 2022 si registra una copertura con almeno una dose pari a 38,2% e con il ciclo primario completo pari a 34,8%.

Il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età, relativo alla popolazione di età ≥ 12 anni, nel periodo 29/04/2022-29/05/2022 per i non vaccinati (69 ricoveri per 100.000 ab.) risulta oltre due volte e mezza più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni (29 ricoveri per 100.000 ab.) e oltre tre volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (21 ricoveri per 100.000 ab.) (vedi Tabella 5 allegata).

Il tasso di ricoveri in terapia intensiva standardizzato per età, relativo alla popolazione di età ≥ 12 anni, nel periodo 29/04/2022-29/05/2022 per i non vaccinati (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 ab.) risulta circa due volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni (2 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 ab.) e circa quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (1 ricovero in terapia intensiva per 100.000 ab.) (vedi Tabella 5 allegata).

Il tasso di mortalità standardizzato per età, relativo alla popolazione di età ≥ 12 anni, nel periodo 22/04/2022-22/05/2022, per i non vaccinati (20 decessi per 100.000 ab.) risulta circa quattro volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni (4,5 decessi per 100.000 ab.) e circa sei volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (3 decessi per 100.000 ab.) (vedi Tabella 5 allegata). 

L’efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati) nel periodo di prevalenza Omicron (a partire dal 3 gennaio 2022) nel:
  • prevenire la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 è:
    • pari al 41% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 32% tra i 91 e 120 giorni, e 46% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale
    • pari al 55% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster
prevenire casi di malattia severa è: pari a 69% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 68% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 71% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. o pari al 87% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster.


Da sottolineare che le stime di efficacia del vaccino attualmente escludono dalla popolazione suscettibile i soggetti con pregressa diagnosi nei 90 giorni precedenti, tempo dopo il quale si è nuovamente a rischio di infezione. Si evidenzia inoltre, dati gli attuali alti livelli di copertura vaccinale, che le stime di efficacia potrebbero risentire di uno sbilanciamento nella distribuzione della popolazione fra vaccinati e non vaccinati.

Quest’ultimi rappresentano una fetta molto piccola della popolazione, caratterizzata verosimilmente da fattori di rischio differenti per i quali non è possibile aggiustare all’interno dei modelli per mancanza di adeguate informazioni a livello individuale (es: aspetti socio-comportamentali).

Fonte: Iss               

18 giugno 2022
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