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Farmaci on line. Altroconsumo: “Importanti opportunità di risparmio ma restano criticità sull’applicazione delle norme”
Indagine su 27 siti di farmacie e parafarmacie online. A distanza di 3 anni dall’ultima analisi oltre ad aver registrato un incremento del 59% sulla realizzazione di siti autorizzati alla vendita, poco è cambiato: rimangono ancora alcuni aspetti da migliorare. Ad esempio, uno tra i principali punti dolenti è la mancanza di controllo sul numero di confezioni acquistate. Inoltre,  spesso non c’è corrispondenza tra il prezzo online e quello applicato nel relativo punto vendita. In altri casi, l'esercizio fisico che deve essere collegato al sito è introvabile o è difficile poter contattare un farmacista in caso di necessità.
24 OTT -

Dai negozi fisici agli acquisti online, la pandemia ci ha costretti a cambiare le nostre abitudini ed esperienze d’acquisto, in particolar modo quando si tratta di medicinali. Infatti, bastano pochi clic per comprare via internet i farmaci di cui abbiamo bisogno in maniera più rapida e comoda. È necessario però fare attenzione, poiché quando si parla di medicine è fondamentale agire in tutta sicurezza. Infatti, oltre al portafoglio, potremmo rischiare di danneggiare anche la nostra salute. Al fine di guidare i consumatori nella scelta del miglior servizio online, Altroconsumo ha condotto un’inchiesta su 27 siti di farmacie e parafarmacie, evidenziandone le criticità che dovrebbero essere risolte.

SITI AUTORIZZATI ALLA VENDITA IN CRESCITA DEL 59% DAL 2019
Affinché una farmacia o una parafarmacia possa vendere online, al sito deve corrispondere un esercizio commerciale fisico sul territorio, autorizzato dalle autorità, con tanto di logo del ministero della Salute che indica “Clicca qui per verificare se questo sito web è legale”. Inoltre, le farmacie online, possono vendere solo farmaci che non hanno bisogno di ricetta medica.

Il campione dell’indagine è stato rilevato sulla base di 3 criteri: sono stati presi in considerazione i siti che dispongono di un alto numero di farmaci, quelli che compaiono nelle prime pagine dei risultati dei motori di ricerca e quelli che erano risultati più convenienti nella precedente inchiesta di Altroconsumo del 2019. A distanza di 3 anni, oltre ad aver registrato un incremento del 59% sulla realizzazione di siti autorizzati alla vendita, poco è cambiato: rimangono ancora alcuni aspetti da migliorare. Ad esempio, uno tra i principali punti dolenti è la mancanza di controllo sul numero di confezioni acquistate. Inoltre, spesso non c’è corrispondenza tra il prezzo online e quello applicato nel relativo punto vendita. In altri casi, l'esercizio fisico che deve essere collegato al sito è introvabile o è difficile poter contattare un farmacista in caso di necessità. Sono quindi necessarie direttive più chiare e maggiori controlli per non rendere vana la normativa: per segnalare la persistenza di questi problemi, Altroconsumo ha inviato i risultati dell’inchiesta a tutte le istituzioni coinvolte.

16 SITI WEB SU 27 CONTENGONO IL LOGO E IL LINK AL MINISTERO SU TUTTI I PRODOTTI
Il mondo farmaceutico online è regolamentato dal ministero della Salute, il quale chiarisce che la vendita online dei farmaci da banco è ammessa solo sui siti delle farmacie e parafarmacie autorizzate. Infatti, il logo con il link al ministero dovrebbe apparire solo sulle pagine relative ai farmaci e non su quelle in cui si vendono cosmetici, integratori o altro. Dai risultati dell’inchiesta emerge che, invece, dei 27 siti analizzati, solo 16 lo hanno ovunque. Inoltre, solo 4 danno esplicitamente la possibilità di contattare un operatore sanitario.

Non solo, è stata anche riscontrata una differenza significativa a livello di prezzo, come indicato nella tabella sottostante: il farmaco online risulta meno caro rispetto al prezzo indicativo, bisogna però fare attenzione al costo delle spese di spedizione. L’indice di convenienza è ottenuto tramite l'elaborazione dei prezzi rilevati. Indice 100 indica la farmacia online più conveniente. Se l’indice è 110, per esempio, significa che i prezzi sono del 10% più cari rispetto al sito più economico.

Infine, trattandosi di prezzi volatili, Altroconsumo consiglia di fare sempre un giro tra diverse farmacie online prima di acquistare, un’operazione che, rispetto alle farmacie fisiche, risulta di gran lunga un’azione più rapida. Infatti, tra i farmaci presi in considerazione nei siti messi alla prova dall’inchiesta, questi sono i 3 con le differenze di prezzo maggiori da un sito all’altro (dati rilevati a luglio 2022). Al primo posto, Iridina registra una differenza del 286%, passando da un prezzo minimo di 3,30 € su topfarmacia.it, a quello massimo su lloydsfarmacia.it (9,45 €).

Segue Flector, con una differenza del 216%, passando da 6,90 € su farmaciasoccavo.it, a 14,50 € di farmafarma.it. Al terzo posto, Maalox Plus passa da 4,84 € fino a 8,55 € su docfarma.it con una differenza del 176%.

“È fondamentale tenere a mente che il diritto di recesso non vale per farmaci, dispositivi medici e in generale per i prodotti che possono deteriorarsi o scadere rapidamente. In aggiunta, è possibile poter detrarre gli acquisti di farmaci e dispositivi medici dalla dichiarazione dei redditi, bisogna però verificare che il sito consenta di digitare il proprio codice fiscale. Infine, allo scopo di evitare interazioni pericolose, è necessario fare attenzione se si assumono altri farmaci o si hanno dubbi, contattando il proprio medico e/o la farmacia per chiedere se i farmaci che stai per ordinare possono interagire in modo nocivo”, conclude Altroconsumo.

24 ottobre 2022
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