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Sla. Un test del sangue per diagnosticarla
Un gruppo di ricercatori ha selezionato otto microRNA in grado di individuare i pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA)/ malattia dei motoneuroni (MND). “Sequenziando i microRNA dagli esosomi cerebrali abbiamo scoperto un’impronta genetica unica per la SLA”, dice Paul Alan Cox,, dell’Institute for Ethnomedicine di Jackson, nel Wyoming. autore principale dello studio. 
28 LUG - (Reuters Health) – Un gruppo di otto microRNA (miRNA) sono in grado di identificare i pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA)/malattia dei motoneuroni (MND). È quanto emerge da uno studio condotto dall’Institute for Ethnomedicine di Jackson, nel Wyoming.
 
“Sequenziando i microRNA dagli esosomi cerebrali abbiamo scoperto un’impronta genetica unica per la SLA”, dice Paul Alan Cox, autore principale dello studio. “Ora possiamo distinguere con sicurezza i campioni di sangue dei pazienti con SLA da quelli delle persone sane”.Attualmente, non vi è alcun biomarcatore standard per SLA/MND.

Cox e colleghi hanno esaminato se le sequenze di miRNA da vescicole extracellulari, arricchite nel plasma, potessero differenziare coerentemente e significativamente i pazienti con SLA/MND dai controlli sani.

I rcercatori si sono serviti di marcatori proteici cellulo-specifici per isolare dai campioni di sangue una sottopopolazione di vescicole extracellulari arricchita dal punto di vista neurale e hanno confrontato il contenuto di miRNA nei controlli sani e nei pazienti con SLA/MND in due coorti separate.
L’analisi dei campioni di 10 controlli sani e 10 pazienti con SLA/MND ha rilevato 101 miRNA espressi in maniera diversa e, dopo quantificazione relativa di 34 di questi miRNA, è stato osservato che 8 miRNA differenziavano i controlli dai pazienti in entrambe le coorti.

“Un test di questo tipo potrebbe essere utile per i pazienti al primo segno di possibili sintomi della malattia dei motoneuroni, per le persone ritenute a rischio di SLA per il loro background familiare o per le precedenti esposizioni a tossine ambientali o forse per i pazienti anziani a certi traguardi legati all’età, similmente a quanto avviene per le attuali linee guida per la colonscopia – conclude Cox – Anche per i neurologi specializzati in SLA, un rapido test in grado di confermare una diagnosi clinica sarebbe molto utile”.

Fonte: Open Biology

 
Will Boggs

 
(Versione italiana Quotidiani Sanità/Popular Science) 
28 luglio 2020
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