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Donazioni e trapianti di organo. Attività in ripresa, si torna ai livelli pre-pandemia. I dati del Cnt
Per la terza settimana consecutiva sale sia il numero dei donatori utilizzati, che quello dei trapianti effettuati e viene raggiunto il risultato settimanale migliore dal 23 febbraio. L’Italia dei trapianti ha anche retto meglio degli altri Paesi: durante l’emergenza ha registralo un calo di circa il 40% contro più del 90% della Francia. Questi i dati preliminari del Centro nazionale trapianti presentati oggi all’Iss. IL REPORT
22 MAG - Ha ingranato nuovamente la marcia l’attività di donazione e trapianto di organi, dopo il calo inevitabile dovuto all’impatto della pandemia sulle terapie intensive e in generale sulle strutture ospedaliere. Per la terza settimana consecutiva è salito sia il numero dei donatori utilizzati (28) che quello dei trapianti effettuati (72), raggiungendo così il risultato settimanale migliore dal 23 febbraio.
Insomma, l’attività sta tornando ai livelli pre emergenza Sars Cov 2.

A scattare la fotografia della ripresa i dati preliminari del Centro nazionale trapianti aggiornati al 17 maggio e presentati oggi all’Istituto superiore di sanità. Grazie a questa ripartenza si può quindi dire che l’impatto del Covid-19 sui dati dell’intero 2020 è decisamente contenuto: i donatori utilizzati sono al momento 472, il 4,8% in meno in confronto allo stesso periodo del 2019, e i trapianti effettuati 1220, in calo solo dell’1,5% rispetto a dodici mesi fa.
 

 
Non solo, l’Italia dei trapianti ha retto meglio degli altri Paesi: confrontando i dati italiani relativi alla fase più critica dell’emergenza con quelli corrispondenti di Spagna, Francia e Stati Uniti rilasciati dalle rispettive autorità competenti, emerge che nel periodo dal 28 febbraio al 10 aprile il calo dell’attività di trapianto in Italia è stato del 39,7% rispetto alla prima parte del 2020 contro il 51,1% degli Usa, il 75,1% della Spagna e il 90,6% della Francia.
 


Ad essere confortanti sono anche i dati preliminari dello studio del Cnt e della Task force Iss sulle infezioni da Covid-19 tra i pazienti in attesa di trapianto e quelli già trapiantati: un monitoraggio ancora in corso che ha l’obiettivo di valutare l’impatto della pandemia sul mondo dei trapianti e fornire strumenti clinici utili per la gestione delle terapie immunosoppressive.
 
Nella fotografia scattata il 22 marzo scorso, i pazienti in lista d’attesa risultati positivi al coronavirus erano 73, lo 0,86% degli 8.638 iscritti in lista, di cui solo 8 deceduti. L’incidenza è ancora più bassa tra i pazienti con trapianto d’organo funzionante: i positivi accertati nel periodo 21 febbraio-22 marzo erano 173, lo 0,39% del totale, di cui 53 deceduti (0,12%), con un’età media di questi ultimi intorno ai 67 anni.
 


 
22 maggio 2020
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