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Coronavirus. Come si vive in isolamento. Le prime 24 ore in “quarantena” nel lodigiano
Situazione surreale nei 10 Comuni del Lodigiano attorno ai quali è scattata una cintura di sicurezza da venerdì sera. Strade deserte, negozi e scuole chiuse, manifestazioni sospese. I cittadini: “Al momento stiamo seguendo per senso di responsabilità le indicazioni ministeriali e comunali”.
23 FEB - Mentre continua a salire il numero dei contagiati dal coronavirus, i 10 Comuni del basso lodigiano sede del focolaio lombardo hanno passato le prime 24 ore in isolamento. Venerdì alle 18 Governo e Regione hanno infatti emanato un’ordinanza con cui sono state sospese tutte le manifestazioni pubbliche, si sono chiusi negozi e scuole e interrotte attività sportive e ludiche. I cittadini sono stati invitati a rimanere a casa e limitare i contatti sociali.
 
Cintura di sicurezza quindi attorno a Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. Obiettivo: impedire che il virus si diffonda in modo incontrollato al di fuori di quest’area.
 
In queste prime 24 ore le strade dei dieci paesi si sono svuotate, le serrande sono rimaste abbassate e l’atmosfera è diventata irreale.
 
“Per le strade non c’è quasi nessuno, è la prima volta da quando mi ricordo che vengono adottate misure di questo genere – afferma Gennaro Faraone, della farmacia comunale 1 di Casalpusterlengo, uno dei presidi di prima necessità rimasto aperto – Tuttavia, la gente sta dimostrando una grande responsabilità seguendo le indicazioni ministeriali. Da noi vengono ad acquistare guanti e mascherine per proteggersi. Non ho assistito a nessuna scena di panico, solo un po’ di rassegnazione”.
 
Dello stesso avviso anche un’abitante di San Fiorano: “Al momento siamo abbastanza tranquilli. Quello che pesa è non sapere per quanto durerà questa situazione. Ieri pomeriggio ho fatto in tempo a passare dal supermercato e quasi tutti avevano una spesa normale nel carrello”.
 
Il marito della signora di San Fiorano, che lavora a Milano, usufruirà del telelavoro per i prossimi quindici giorni. “Io lavoro a Lodi, nei prossimi giorni sarei stata comunque a casa per il Carnevale. Poi vedremo come evolve la situazione e che indicazioni riceveremo”. La comunicazione funziona bene: “Le informazioni arrivano, sia attraverso il Comune sia con gli organi di informazione. È molto chiaro come dobbiamo comportarci”.
 
Passare molto tempo in casa significa anche monitorare meglio le notizie: “Certo, vedere che tutti questi nuovi casi hanno a che fare con Codogno e il Lodigiano un po’ preoccupa, al momento siamo sospesi e in attesa. Adesso è abbastanza semplice, vedremo tra qualche giorno come andrà questo isolamento forzato!”
 
Michela Perrone
23 febbraio 2020
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