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Coronavirus in Cina. Confermato contagio anche da uomo a uomo. Oms convoca riunione d’emergenza
Si svolgerà domani la riunione del comitato di emergenza dell’Oms per valutare la gravità dell’epidemia di coronavirus in corso in Cina. Al momento non sono previste indicazioni di restrizione sui viaggi e il commercio con la Cina. I casi ufficiali al momento sono 282, ma per ricercatori UK sarebbero almeno 1.700. In attesa di valutare la situazione le raccomandazioni standard per prevenire la diffusione dell'infezione includono il lavaggio regolare delle mani, la copertura della bocca e del naso quando si tossisce e starnutisce, cucinando accuratamente carne e uova. Evitare il contatto ravvicinato con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti. LE INDICAZIONI DEL MINISTERO
21 GEN - L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha convocato un comitato di emergenza di esperti per mercoledì 22 gennaio per valutare se l'epidemia di coronavirus in Cina costituisca o meno un'emergenza internazionale.
 
La decisione è stata presa a seguito della comunicazione da parte della National Health Commission cinese che il coronavirus di Wuhan può essere trasmesso da uomo a uomo e che anche il personale medico è stato infettato.
 
La comunicazione della massima istituzione sanitaria cinese ha fatto seguito alla notizia secondo cui la Corea del Sud aveva confermato il suo primo caso, diventando così il terzo Paese al di fuori della Cina a rilevare il virus. I tre casi precedentemente confermati all'estero, due in Tailandia e uno in Giappone, riguardavano tutti persone che avevano visitato Wuhan.
 
Al momento le fonti ufficiali parlano di 282 persone contagiate con epicentro a Wuhan e casi isolati in più città cinesi, tra cui la capitale Pechino e Shanghai (nella foto che riportiamo diffusa dalla Cnn, i membri del personale medico trasportano un paziente nell'ospedale Jinyintan di Wuhan, dove i pazienti infetti dal coronavirus di Wuhan sono in cura, il 18 gennaio 2020).
 
I 282 casi confermati ufficialmente dall'Oms sono però molto lontani dai 1.700 che ha stimato un recente studio dell'Imperial College di Londra, che considera il numero di infezioni nello stesso Wuhan una grave sottovalutazione che può far aumentare il rischio che i portatori del virus possano aver già viaggiato altrove in Cina prima che fossero messe in atto misure di screening.
 
I ricercatori britannici hanno basato i loro calcoli sul numero di casi già segnalati in Tailandia e Giappone e sul numero stimato di persone in partenza dall'aeroporto internazionale di Wuhan.
 
L’aggiornamento sui dati (Fonte OMS, 20 gennaio):
- al 20 gennaio 2020, 282 casi confermati segnalati da quattro paesi tra cui Cina (278 casi), Tailandia (2 casi), Giappone (1 caso) e Repubblica diCorea (1 caso);
- i casi in Tailandia, Giappone e Repubblica di Corea sono stati esportati dalla città di Wuhan, in Cina;
- tra i 278 casi confermati in Cina, 258 casi sono stati segnalati dalla provincia di Hubei, 14 dalla provincia del Guangdong, cinque dal comune di Pechino e uno dal comune di Shanghai;
- dei 278 casi confermati, 51 casi sono indicati come gravi, 12 in condizioni critiche;
- sei morti sono stati segnalati dalla città di Wuhan.

 
Cosa sappiamo fino ad ora. I coronavirus (CoV) sono una vasta famiglia di virus che causano malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV). Un nuovo coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo che non è stato precedentemente identificato nell'uomo.  
 
I coronavirus sono zoonotici, nel senso che vengono trasmessi tra animali e persone. Indagini dettagliate hanno scoperto che SARS-CoV è stato trasmesso dai gatti zibetto agli umani e MERS-CoV dai cammelli dromedari agli umani. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato l'uomo.
 
Il 31 dicembre 2019, l'OMS China Country Office è  stato informato  dei casi di polmonite di eziologia sconosciuta (causa sconosciuta) rilevata nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. Un nuovo coronavirus (2019-nCoV) è  stato identificato come virus causale dalle autorità cinesi il 7 gennaio.
 
Il 10 gennaio, l'OMS ha pubblicato una serie di consigli provvisori per tutti i paesi su come prepararsi a questo virus, incluso come monitorare i malati, testare i campioni, trattare i pazienti, controllare le infezioni nei centri sanitari, mantenere le giuste forniture e comunicare con il pubblico su questo nuovo virus.
 
I segni comuni di infezione includono sintomi respiratori, febbre, tosse, respiro corto e difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. 
 
Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, l'OMS non raccomanda alcuna restrizione ai viaggi o al commercio. I paesi sono incoraggiati a continuare a rafforzare la loro preparazione alle emergenze sanitarie in linea con i regolamenti sanitari internazionali (2005).
 
Le raccomandazioni standard per prevenire la diffusione dell'infezione includono il lavaggio regolare delle mani, la copertura della bocca e del naso quando si tossisce e starnutisce, cucinando accuratamente carne e uova. Evitare il contatto ravvicinato con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.
 
Le indicazioni del Ministero della Salute italiano. In una nota pubblicata sul sito del ministero si sottolinea come la probabilità di introduzione del virus nell'Unione Europea sia considerata bassa, anche se non può essere esclusa.
 
In Italia è attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (SARI) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS).
 
La situazione - prosegue la nota - è costantemente monitorata dal Ministero, che è in continuo contatto con l’OMS e l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo Portale.
 
L’Italia (aeroporto di Roma Fiumicino) ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), presso l’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’USMAF SASN, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma.
21 gennaio 2020
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