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L’allarme di The Lancet: nel 2040 mancheranno gli oncologi
Un team di studiosi australiani lancia l’allarme dalle colonne di The Lancet Oncology: se non cambierà il trend, nel 2040 il numero degli oncologi non sarà sufficente a soddisfare la domanda di cura dei pazienti, in crescita in tutto il mondo
15 MAG - (Reuters Health) –L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che il numero di persone che avranno bisogno di chemioterapia aumenterà costantemente nei prossimi decenni. E se non ci sarà un’inversione del trenfd non ci sarà un numero sufficiente di specialisti per erogare questi trattamenti salvavita. L’allarme emerge da uno studio pubblicato da The Lancet Oncology.

“Il numero di pazienti che necessiterà di ricevere la chemioterapia dovrebbe aumentare da 9,8 a 15 milioni entro il 2040”, dice Brooke Wilson, ricercatore presso l’Università del New South Wales e la Collaboration for Cancer Outcomes, Research and Evaluation dell’Ingham Institute for Applied Medical Researc, principale autrice dello studio. E i due terzi di questi pazienti proverranno da Paesi a basso e medio reddito.

La ricerca
Utilizzando un modello computerizzato, i ricercatori guidati da Wilson hanno stimato che il numero di oncologi necessari per soddisfare la domanda di chemioterapia aumenterà dai 65.000 del 2018 a 100.000 nel 2040. “L’aumento del carico oncologico globale è senza dubbio una delle principali crisi sanitarie di oggi – continua Wilson – Sono necessarie strategie urgenti per aumentare la forza lavoro sanitaria e per consentire un trattamento sicuro dei pazienti attuali e futuri. I Paesi e le istituzioni dovrebbero utilizzare i nostri dati per stimare i loro futuri fabbisogni di personale medico per garantire a tutti l’erogazione delle terapie”.

Per calcolare la percentuale di pazienti con tumori di nuova diagnosi che trarrebbero beneficio dalla chemioterapia, Wilson e colleghi hanno utilizzato le linee guida sulle best practice, le caratteristiche dei pazienti e i dati relativi allo stadio del cancro degli Stati Uniti e dell’Australia. Hanno applicato questi dati alle stime globali dei tumori adulti e pediatrici per avere un’idea di quanti specialisti sarebbero necessari.

Tra gli oltre 15 milioni di persone che si stima dovranno sottoporsi a chemioterapia nel 2040, 5,2 milioni (il 35%) vivranno nell’Asia orientale. Altri 1,7 milioni (il 12%), risiederanno nell’Asia centro meridionale; 1,4 milioni (il 10%) nel Nord America; 980.646 (il 7%) nel sud-est asiatico; 922.452 (il 6%) in Sud America e 810.084 (il 5%) nell’Europa occidentale.

Le indicazioni più comuni in tutto il mondo prevedono che nel 2040 la chemioterapia sarà soprattutto erogata per il cancro del polmone, al seno e al colon-retto.

I commenti
“Se è vero che il nuovo studio ha alcune limitazioni, è comunque un invito all’azione”, dice William Nelson, direttore del Sidney Kimmel Comprehensive Cancer Center della Johns Hopkins Medicine di Baltimora, non coinvolto nello studo. “Il dato più allarmante è il numero di persone che richiederanno la chemioterapia, che dovrebbe aumentare da 9,8 milioni a 15 milioni”
Ci sono una serie di ragioni per i grandi aumenti che sono previsti nelle diagnosi di cancro.“La ragione principale- continua Nelson – è che le persone vivranno più a lungo, il che significa che un numero maggiore finirà per sviluppare il cancro. L’età infatti è uno dei principali driver: circa l’80% dei tumori in questo Paese si verifica in persone di età superiore ai 60 anni.”

Fonte: Lancet Oncol 2019

Linda Carroll
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
15 maggio 2019
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