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Metformina: un ‘nuovo’ farmaco contro l’ipertrofia ventricolare sinistra?
Metformina come farmaco per trattare l’ipertrofia ventricolare sinistra, anche nei non diabetici. E’ la proposta che arriva dallo studio MET-REMODEL, condotto su soggetti con prediabete. Il farmaco ha ridotto in maniera significativa l’ipertrofia ventricolare sinistra nei soggetti trattati con questa terapia anti-diabete, rispetto al gruppo di controllo. Secondo gli autori si tratta di un risultato straordinario: la metformina, farmaco sicuro, super-collaudato, economico riduce non solo lo spessore della parete miocardica, ma anche la pressione, lo stress ossidativo e fa anche perdere qualche chilo di peso.
17 APR - La metformina, farmaco basilare nel trattamento del diabete di tipo 2, potrebbe essere un asso nella manica anche per correggere l’ipertrofia ventricolare sinistra, a sua volta possibile causa di problemi cardiovascolari, quali infarto, ictus e scompenso cardiaco. A suggerirlo è lo studio MET-REMODEL dell’Università di Dundee, pubblicato su European Heart Journal.
 
In questo trial, la metformina, caposaldo della terapia del diabete da oltre 60 anni, si è dimostrata in grado di ridurre l’ipertrofia ventricolare sinistra in una popolazione di pazienti con prediabete e cardiopatia pre-esistente.
L’ipertrofia ventricolare sinistra è una condizione asintomatica che può però, come visto, avere gravi ricadute sulla salute cardiovascolare di un individuo. La buona notizia è che, correggere questa condizione, può ridurre in maniera sostanziale i tassi di mortalità.
 
“Le malattie cardiovascolari – afferma il professor Chim Lang, Direttore della Divisione di medicina clinica e molecolare dell’Università di Dundee – rappresentano la principale causa di mortalità globale.  In passato avevamo dimostrato che la metformina può avere effetti benefici nei pazienti con malattie cardiovascolari. Ma questa è la prima volta che un gruppo di ricerca è andato a valutare in maniera specifica, attraverso un trial clinico, gli effetti della metformina sull’ipertrofia ventricolare sinistra, in una popolazione di pazienti non diabetici e affetti da coronaropatia”.
 
In questo studio un gruppo di 68 pazienti coronaropatici con insulino-resistenza e/o prediabete è stato trattato con metformina (2.000 mg/die) o placebo per un periodo di 12 mesi per valutare, attraverso la risonanza magnetica, se il farmaco potesse avere un effetto nel ridurre l’ipertrofia ventricolare (misurata come massa ventricolare sinistra indicizzata per l’altezza).
 
Le principali cause dell’ipertrofia ventricolare sinistra sono ipertensione, obesità e resistenza insulinica; questi stessi fattori di rischio contribuiscono in maniera importante al determinismo delle coronaropatie.
“Il trattamento tradizionale dell’ipertrofia ventricolare sinistra – spiega Mohapradeep Mohan, primo autore dello studio -  è rappresentato dai farmaci antipertensivi, un approccio efficace ma non esaustivo, visto che questa condizione può essere presente anche in soggetti con pressione ben controllata. Questo fa capire l’importanza di trovare nuove strategie terapeutiche per questi pazienti. E la metformina potrebbe essere una valida terapia per l’ipertrofia ventricolare sinistr , anche nei normotesi”.
 
I risultati dello studio
L’ispessimento della parete ventricolare sinistra è risultato ridotto del doppio nei soggetti che assumevano metformina, rispetto al gruppo di controllo (placebo). Ma non è tutto. La metformina ha prodotto anche una riduzione della pressione arteriosa, dello stress ossidativo, del peso corporeo (in media 3,6 Kg), rispetto al gruppo di controllo.
 
“Qualora i risultati di questo studio venissero replicati da trial di più ampia portata, la metformina potrebbe diventare una speranza per milioni di pazienti in tutto il mondo. La metformina può migliorare la salute cardiovascolare e con essa, l’aspettativa di vita dei pazienti. Si tratta inoltre di un farmaco già disponibile sul mercato ben noto anche nei suoi effetti collaterali, decisamente economico ”.
 
Lo studio MET-REMODEL, finanziato da British Heart Foundation (BHF), è in assoluto il primo trial clinico a dimostrare l’effetto anti-ipertrofico della metformina, un farmaco economico ed efficace dunque, che, se utilizzato per questa nuova indicazione, potrebbe produrre milioni di risparmio nei budget sanitari. Tuttavia, ammoniscono gli autori dello studio, sebbene l’ipertrofia ventricolare sinistra rappresenti un buon marker surrogato di esiti cardiovascolari, la prova provata di un ruolo cardioprotettivo della metformina dovrà venire da grandi trial su endpoint cardiovascolari ,che si auspica vengano organizzati in futuro.
 
Maria Rita Montebelli
17 aprile 2019
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