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Morbillo. Cresce la minaccia nella Regione europea dell’Oms: nel 2018 malati triplicati. Ma in Italia va meglio e i casi si dimezzano. I dati
Rapporto shock dell'Oms sul morbillo nei 53 Paesi della Regione europea. Nel 2017 erano stati 25.863 ma l'anno scorso sono balzati a 82.596 con 72 decessi contro i 42 dell'anno prima. Va invece meglio in Italia che, pur essendo tra i Paesi che hanno fatto registrare il maggior numero di casi, ha più che dimezzato i suoi casi passando dai 5.393 del 2017 ai 2.517 del 2018. L'impennata nella Regione, si accompagna con il più alto tasso medio di copertura vaccinale registrato nel tempo. Una apparente contraddizione, spiegabile, secondo l'Oms, col fatto che quelle coperture non sono omogenee e che le aree scoperte fanno da propulsore del contagio. I DATI OMS.
08 FEB - Nella Regione europea dell’Oms nel 2017 sono stati vaccinati tanti bambini come mai prima (copertura del 90% per la seconda dose e del 95% per la prima). Ma i progressi sono disomogenei tra e all'interno dei paesi, lasciando crescere gruppi di individui non protetti, e questo spiega come, nonostante l'incremento delle vaccinazioni, il 2018 si segnala anche come anno record per numero di malati: ben 82.596 contro i 25.863 del 2017, con un incremento del 68% dei casi in un solo anno (vedi i dati).
 
L’Italia, pur essendo ancora tra i Paesi che hanno fatto registrare il maggior numero di casi, mostra invece una progressiva diminuzione a partire da metà 2018 e, soprattutto dopo l’estate, con la riduzione dei casi dal picco di 467 di aprile ai 54 di novembre (poi risaliti a 68 a dicembre).
 
Nell'anno, sempre nel nostro Paese, sono stati segnalati 2.517 casi con 7 morti, contro i 5.393 del 2017. E' calata conseguentemente anche l’incidenza dei casi su un milione di abitanti, passata dai 90.85 casi del 2017 ai 42,45 del 2018, a fronte delle centinaia di casi per milione di abitanti presenti ancora in alcuni paesi dell’Est con il picco di oltre 1.200 casi per milione in Ucraina.

A livello globale nella Regione europea e sempre nel 2018, il morbillo ha ucciso 72 bambini e adulti. Nei paesi che hanno riportato dati di ospedalizzazione, quasi 2/3 (61%) dei casi di morbillo sono stati ospedalizzati. Il numero totale di persone infette dal virus nel 2018 è stato il più alto in questo decennio: 3 volte il totale riportato nel 2017 e 15 volte il numero record di persone colpite nel 2016.

E questo, ricorda ancora l'Oms, nonostante il 2017 sia stato un anno record per le vaccinazioni. Come mai? La risposta sta nel fatto, spiegano gli esperti dell'organizzazione, che i progressi nella regione, basati sui risultati a livello nazionale, possono mascherare  lacune a livello subnazionale, che spesso non vengono riconosciute fino a quando non si verificano epidemie.

"Il quadro per il 2018 chiarisce che l'attuale ritmo dei progressi nell'innalzare i tassi di immunizzazione sarà insufficiente a fermare la circolazione del morbillo. Mentre i dati indicano una copertura vaccinale eccezionalmente elevata a livello regionale, riflettono anche un numero record di individui colpiti e uccisi dalla malattia. Ciò significa che le lacune a livello locale offrono ancora una porta aperta al virus", ha detto Zsuzsanna Jakab, Direttore dell'ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità. "Non possiamo ottenere popolazioni più sane a livello globale, come promesso nella visione dell'Oms per i prossimi cinque anni, se non lavoriamo localmente. Dobbiamo fare di più e fare meglio a proteggere ogni persona da malattie che possono essere facilmente evitate".

Sebbene la copertura delle vaccinazioni sia complessivamente migliorata nella Regione, molte persone rimangono infatti sensibili.
La copertura stimata con la seconda dose di vaccino contro il morbillo era inferiore alla soglia del 95% per prevenire la circolazione (ovvero, per ottenere "l'immunità di mandria") in 34 paesi della Regione nel 2017. I tassi di copertura subnazionali indicano disparità anche all'interno dei paesi e la copertura subottimale per entrambe le dosi stabilisce lo stadio per la trasmissione in futuro, dicono ancora all'Oms.

Secondo il Piano vaccini europeo, approvato da tutti i 53 stati membri della Regione Oms, la copertura deve arrivare al 95% per la seconda dose per garantire la protezione globale, compresi i bambini troppo piccoli per essere vaccinati e altri che non possono essere immunizzati a causa dell'esistenza di malattie e condizioni mediche avverse.
 
In questi anni 43 paesi della Regione hanno interrotto la trasmissione del morbillo endemico per almeno 12 mesi a partire dalla fine del 2017. Alcuni di essi, inoltre, sono riusciti a limitare la diffusione del virus a pochissimi casi nel 2017 e nel 2018, dimostrando che l'eliminazione della malattia è a portata di mano per l'intera regione.
 
"I progressi nel raggiungere un'elevata copertura nazionale sono encomiabili. Tuttavia, non può renderci ciechi verso le persone e i luoghi che sono ancora carenti. È qui che ora dobbiamo concentrare gli sforzi maggiori. Non dovremmo mai compiacerci dei nostri successi, ma continuare a sforzarci di raggiungere l'ultimo miglio. Insieme possiamo farlo", conclude Emiroglu.
08 febbraio 2019
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