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Farmaci. La Lombardia candida Milano a sede del Tribunale Unificato dei Brevetti
Dopo l'Ema, la Lombardia si prepara a candidarsi di nuovo come punto di riferimento per la farmaceutica europea, stavolta quale sede del Tribunale Unico dei Brevetti (TUB) per il settore farmaceutico, chimico e biotecnologico dopo l'uscita di scena di Londra con la Brexit. Il Consiglio regionale ha approvato una mozione e il governatore Fontana ha annunciato l'intenzione di chiedere al ministro degli Esteri di affrontare il tema in Consiglio dei Ministri.
05 DIC - Via libera all’unanimità in Consiglio regionale alla mozione, primo firmatario il Capogruppo della Lega Roberto Anelli, che impegna la Giunta regionale ad attivarsi con il Governo affinché vengano messi in campo tutti gli strumenti necessari per promuovere la candidatura di Milano a diventare sede del Tribunale Unico dei Brevetti (TUB) per il settore farmaceutico, chimico e biotecnologico, in sostituzione di quello di Londra, nell'ambito dell'uscita del Regno Unito dalla Ue.

“Il provvedimento - spiega una nota del Consiglio - è stato formulato in previsione del nuovo assetto brevettale di cui l’Europa si sta prestando a dotarsi, incentrato sulla creazione di un titolo unitario e di una protezione uniforme a valere per tutto il territorio dell’Unione”.

Nello specifico, come spiegato in Aula da Roberto Mura (Lega)  “l’Italia durante lo scorso anno con il + 4,3% sulla media europea del 2,6%, è stato il Paese UE con il maggior incremento di domande di brevetto in Europa. Per fare un esempio, le percentuali relative al settore farmaceutico hanno registrato nello stesso anno un aumento del + 18%. Come poi non considerare che la Lombardia è la prima regione italiana per deposito di brevetti e la città di Milano presenta eccellenti requisiti logistici e professionali atti a garantire la piena funzionalità della sede specializzata del Tribunale Unificato dei Brevetti e che le aspettative di businnes nell’ospitare a Milano la sezione centrale specializzata, sono valutate in circa 350 milioni di euro annui in volume di affari”.
 
Sulla candidatura di Milano si è detto favorevole anche il presidente della Regione, Attilio Fontana. “Non dobbiamo correre il rischio che anche questa partita finisca come Ema. Milano e la Lombardia sarebbero la sede perfetta per la sezione del Tribunale Unificato dei Brevetti. Per questo chiederò al Ministro Enzo Moavero di inserire il tema del trasferimento nel prossimo Consiglio dei Ministri dell'Estero dell'Unione Europea”, ha detto Fontana intervenendo lunedì a un convegno sul tema.

“Il trasferimento da Londra a Milano di una delle tre sedi del Tribunale - ha spiegato il presidente - sarebbe ideale per una serie di motivi. Per esempio perché anche nel 2017 la Lombardia si è confermata prima in Italia per numero di richieste di registrazioni di brevetti all'ufficio europeo di competenza (Epo) con 1.424 domande; perché abbiamo 56 facoltà universitarie medico-scientifiche, 1.000 centri di Ricerca e per il trasferimento tecnologico, 19 IRCCS, 12 Istituti del CNR e 9 Cluster tecnologici. E anche perché in Lombardia si effettuano il 50% delle sperimentazioni cliniche in Italia e perché negli ultimi tre anni abbiamo investito 700 milioni di euro”.

“La tutela di brevetti, marchi, design e copyright - ha proseguito il Governatore - è, in particolare, fondamentale per le PMI, in quanto i diritti di proprietà intellettuale mettono le aziende minori nelle condizioni di proteggere i risultati degli investimenti nella ricerca di soluzioni nuove, accedere più facilmente a risorse finanziarie, trarre significativi vantaggi economici e valorizzare la loro immagine”.

“Per questi motivi - ha concluso Fontana -, così come stiamo facendo con il Comune di Milano per i Giochi olimpici invernali del 2026, dobbiamo lavorare tutti insieme al di là dei colori politici, e agire sinergicamente per raggiungere l'obiettivo. Mi sembra che già oggi siamo tutti d'accordo e pronti a fare un fronte unico con il Governo affinché questa volta la voce dell'Italia in Europa sia presa nella giusta considerazione e non si venga beffati”.
05 dicembre 2018
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