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Disturbo post traumatico da stress e malattie autoimmuni
Le persone che soffrono di disturbo post-traumatico da stress (PTSD – post-traumatic stress disorder) e altri problemi psichiatrici sarebbero a maggior rischio di sviluppare malattie autoimmuni. A suggerirlo è una ricerca guidata da Huan Song, del Karolinska Institute di Stoccolma, in Svezia, e pubblicata da JAMA.
21 GIU - I ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma hanno studiato 106.464 persone con una diagnosi di disturbo da stress e le hanno messe a confronto con 126.652 loro fratelli senza lo stesso disturbo e oltre un milioni di individui che non hanno mai avuto disturbi da stress. Nel follow-up medio di 10 anni, le persone con PTSD avevano il 46% in più di probabilità di sviluppare una malattia autoimmune e più del doppio di soffrire di almeno tre disordini autoimmuni, rispetto a chi non aveva mai avuto questi problemi.
 
Inoltre, tra i pazienti con PTSD che assumevano inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) nel primo anno dalla diagnosi, il rischio di andare incontro a patologie autoimmuni sembrava diminuire. Mentre quando i pazienti assumevano farmaci SSRI per 179 giorni o meno, avevano più del triplo del rischio di sviluppare malattie autoimmuni.
 
I risultati
In particolare, circa nove persone su mille con disturbi da stress hanno sviluppato disordini autoimmuni, rispetto a circa sei su mille nella popolazione delle persone senza disturbi da stress e 6,5 su mille nei fratelli. Infine, la connessione tra stress e malattie autoimmuni sarebbe stata più evidente per problemi endocrini come il diabete e più debole per malattie autoimmuni dermatologiche e a livello del sangue.
 
“Lo stress emotivo grave e prolungato provoca alterazioni in diverse funzioni dell’organismo attraverso disregolazione nel rilascio di ormoni dello stress”, spiega Huan Song il coordinatore dello studio. “Il messaggio principale per i pazienti che hanno gravi reazioni emotivi a seguito di un trauma è di cercare un trattamento”.
 
“È un po’ sorprendente che non ci sia una grande differenza tra i fratelli e la popolazione generale”, sottolinea invece Johnny Ludvigsson, della Linkoping University, in Svezia, che non era coinvolto nello studio.
 
“Ci si sarebbe aspettata una maggiore influenza da parte della genetica”. Mentre secondo Michael Eriksen Benros, del Mental Health Centre Copenhagen, in Danimarca, questi risultati offrono nuove prove dei modi complessi con cui il cervello può influenzare il sistema immunitario.
 
“Lo stress psicologico a lungo termine può influenzare l’organismo, compresi i livelli di ormone dello stress e il sistema nervoso autonomo, con conseguente compromissione del funzionamento immunitario”, ha sottolineato Benros
 
Fonte: JAMA
 
Lisa Rapaport
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
21 giugno 2018
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