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Obesità: acido nicotinico migliora sensibilità a insulina
L’acido nicotinico a rilascio ritardato migliora la sensibilità all’insulina e riduce l’infiammazione. Una condizione che favorisce la perdita di peso. È quanto emerge da uno studio pubblicato da Diabetes Care. Gli autori hanno anche osservato che l’acido nicotinico si dispone in maggiori quantità nelle regioni dell’ileo e del colon dove è localizzata la maggior parte dei batteri intestinali.
15 GEN - (Reuters Health) – Nelle persone obese a rischio di diabete, l’acido nicotinico a rilascio ritardato potenzierebbe i batteroidi a livello intestinale, migliorando così la sensibilità all’insulina e riducendo l’infiammazione. È quanto ha evidenziato una ricerca condotta da ricercatori dell’Università dell’Iowa Carver College of Medicine. Lo studio è stato pubblicato da Diabetes Care.
 
Lo studio
I ricercatori americani hanno raccolto campioni di siero e feci da 511 adulti di diverso fenotipo metabolico e che avevano partecipato allo studio Food Chain Plus. Usando questi campioni, il team ha evidenziato che l’assunzione di acido nicotinico, noto anche come niacina, era associata a mutazioni a livello del microbioma intestinale.
 
Partendo da questa evidenza hanno sviluppato una procedura di microincapsulazione che potesse fornire quantità maggiori di acido nicotinico nella regione dell’ileo e del colon, dove è localizzata la gran parte dei batteri intestinali. I ricercatori hanno quindi condotto uno studio sulla biodisponibilità del composto in 20 volontari sani con un indice di massa corporea media di 23. Inoltre, hanno condotto uno studio sulla sicurezza della somministrazione del farmaco in 10 volontari sani che non avevano malattie metaboliche, con profili di glucosio e trigliceridi normali e con indice di massa corporea medio di 27.
 
Le evidenze
Gli effetti dei diversi dosaggi di acido nicotinico incapsulato sono stati esaminati e quindi confrontati con gli effetti indotti dall’ingestione di 30 mg di niacina e di 900 mg di acido nicotinico in altra formulazione. I livelli sierici di niacina hanno mostrato un ritardo di quattro ore dopo l’assunzione, suggerendo l’ipotesi che le capsule si sarebbero aperte proprio nella regione dell’ileo e del colon.
 
Inoltre, dato il rapido metabolismo della sostanza, anche alla dose più alta delle versioni microincapsulate non ci sarebbe stato un aumento statisticamente significativo delle dosi di niacina nel sangue. Infine, per quel che riguarda i dati preliminari sugli effetti sui batteroidi, i ricercatori avrebbero evidenziato un aumento di questi microorganismi solo nel gruppo a cui era stato somministrato acido nicotinico microincapsulato, ma non in quello che assumeva niacina in altra formulazione. E non sarebbero stati segnalati particolari problemi di sicurezza. Infine, la niacina avrebbe ridotto i livelli di osteopontina circolante, suggerendo un miglioramento dell’infiammazione metabolica.
 
Fonte: Diabetes Care
 
Lorraine Janeczko
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
15 gennaio 2018
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